Alla fine del percorso “un vero e proprio data warehouse delle conoscenze”

Scienze Politiche e Relazioni internazionali “offre una solida formazione di base riguardo i settori della conoscenza che sono strategici per agire in maniera consapevole nel mondo contemporaneo: le scienze della politica, il diritto, l’economia, la storia e le scienze umane. Realizzare, fra queste diverse conoscenze, un forte intreccio interdisciplinare, sia per evidenziarne le sinergie che per ottenerne una competenza finale integrata, è la sua principale peculiarità”, spiega il prof. Michele Gallo, docente di Statistica, Coordinatore del Corso di Studi di primo livello. Il Corso di Laurea presenta due percorsi, Studi Internazionali e Studi sull’Asia e sull’Africa, e intende “formare tecnici delle pubbliche relazioni (come figure quali addetto al commerciale estero, public relations executive), della vendita e delle distribuzioni (operatore commerciale estero, responsabile area dei servizi vendita e distribuzioni) e ancora tecnici degli affari generali e segretari amministrativi come responsabili dei servizi generali e di segreteria, capo segretario di azienda”. Le indagini sugli sbocchi occupazionali, condotte da Almalaurea nel 2012, “mostrano che il 22,2% dei laureati lavora ed è iscritto alla Magistrale, il 3,2% non lavora e non cerca un’occupazione, e l’11,4% non lavora ma è in cerca di un impiego. Sono dati non proprio esaltanti – commenta il docente – ma in linea con le difficoltà che sta incontrando il nostro Paese, in cui il tasso di disoccupazione giovanile raggiunge punte del 35%”.
I consigli alle aspiranti matricole: “Conseguire la laurea negli anni previsti è molto importante, ma inseguire un insegnamento con il solo obiettivo di superare l’esame è la cosa peggiore che uno studente possa fare – sostiene il docente – Quando si studia bisogna interrogarsi su come i saperi trasmessi nei vari insegnamenti possano tornare utili per il prosieguo degli studi o per il tipo di professione che si sta immaginando per il proprio futuro. In questa fase è importante organizzare, acquisire e archiviare gli strumenti che vengono forniti”. Alla fine del percorso “lo studente deve poter disporre di un vero e proprio data warehouse delle conoscenze e competenze studiate e acquisite durante il percorso di studi. Un magazzino di dati che deve essere continuamente aggiornato, come l’attuale società della conoscenza impone”. Un altro suggerimento: la frequenza. E, ancora di più, “il confronto con il docente e con i colleghi. In altri termini, l’università va vissuta sia fisicamente che telematicamente”. Poi un invito: “analizzate profondamente i vostri diritti di studenti de L’Orientale, senza dimenticare i vostri doveri, e se qualcuno (docente, studente, personale tecnico-amministrativo) dovesse provare a non rispettarli, fatevi valere!”.
- Advertisement -




Articoli Correlati