Dottoressa in legge e poetessa per vocazione. Anna Ruotolo, maddalonese, classe 1985, sui libri di diritto della Vanvitelli annotava i frammenti delle sue poesie che qualche anno dopo sarebbero entrate a far parte di alcune raccolte letterarie. L’ultima è quella del 2016, “Telegrammi”, pubblicata dalla Roundmidnight Edizioni. Un anno dopo termina il suo percorso di studi che ha trasferito all’Università Carlo Bo di Urbino, dove ha discusso la tesi di laurea sperimentale in Diritto Ecclesiastico “Gli edifici di culto alla luce della recente giurisprudenza”, relatore il prof. Alberto Fabbri, nella quale ha analizzato la nascita e le problematiche legate agli edifici di culto, “soffermandomi soprattutto sulla giurisprudenza che trattato casi relativi alle moschee in Italia”.
Un binomio, diritto – poesia, non un caso isolato ma sicuramente insolito. “La poesia mi appartiene sin da piccola, mi è sempre piaciuta. Poi mi sono dedicata al diritto ma, al contempo, ho iniziato a studiare poesia negli spazi di tempo che mi ritagliavo. Dopo ho avuto modo di conoscerla approfonditamente e sono riuscita ad elaborare una mia idea ed un mio stile. Uno studio parallelo, dunque. Anche perché non ho mai considerato lo studio come una serie di compartimenti stagni”, afferma. Poi sottolinea: “non fa parte di me seguire un percorso univoco. Al momento, ad esempio, curo la comunicazione e il marketing per un’azienda. Ho fatto anche la libraia per diversi anni. È un lavoro che mi è rimasto nel cuore! Parlavo con i clienti di romanzi, poesie, autori e opere letterarie. Da questa esperienza sono uscita davvero arricchita”. Un consiglio agli studenti che si apprestano a scegliere il Corso di Laurea in Giurisprudenza: “non restare mai fermi sui libri. All’esterno delle mura accademiche, nella vita di tutti i giorni, quella materia si trasforma. La maniera più proficua per studiare è fare l’esperienza dell’alterità, essere parte integrante della società. Bisogna comprendere l’apporto che lo studio può dare alla società in cui viviamo e, con esso, all’ambito lavorativo. Il diritto mi è stato molto utile per lavorare bene, senza commettere errori. Si è rivelato un guadagno tutto ciò che avevo studiato”.
La passione per la poesia. “Ho iniziato ad avvicinarmi in maniera seria alla poesia attraverso Montale”. Mario Luzi, Vittorio Sereni, Milo De Angelis, Daria Menicanti: i poeti che Anna sente “particolarmente vicini”. Tra i versi che l’hanno particolarmente ispirata, “uno di Vittorio Sereni, tratto dalla poesia Anni dopo che recita ‘Dunque ti prego non voltarti amore, e tu resta e difendici amicizia’. Io lo associo alla poesia. Ma anche il libro ‘A vela, solitaria, intorno alla stanza’ di Billy Collins è per me molto evocativo. Nell’introduzione l’autore fa un vero e proprio testamento di libertà, esorta chi è lontano dalla poesia a farsi strada”. Un suggerimento a quanti desiderano avvicinarsi alla poesia: “non aver paura di esplorare”. E poi “lasciarsi ispirare da una libreria ben fornita. Bisogna entrare e guardarsi intorno, iniziare a sfogliare un libro, uno qualsiasi che magari ci abbia attratto anche solo per la copertina. Aprirlo e vedere se ci trasmette altro, magari leggendo due o tre versi. Perché c’è poco da fare: il ‘nostro’ testo lo riconosciamo subito. Lo si comprende immediatamente qual è il libro giusto”. Oltre, naturalmente, a “leggere, leggere molto e tutto! Attraverso la lettura dei testi, non necessariamente poetici, si acquisiscono gli strumenti utili anche alla scrittura della poesia”.
M.T.P.
Un binomio, diritto – poesia, non un caso isolato ma sicuramente insolito. “La poesia mi appartiene sin da piccola, mi è sempre piaciuta. Poi mi sono dedicata al diritto ma, al contempo, ho iniziato a studiare poesia negli spazi di tempo che mi ritagliavo. Dopo ho avuto modo di conoscerla approfonditamente e sono riuscita ad elaborare una mia idea ed un mio stile. Uno studio parallelo, dunque. Anche perché non ho mai considerato lo studio come una serie di compartimenti stagni”, afferma. Poi sottolinea: “non fa parte di me seguire un percorso univoco. Al momento, ad esempio, curo la comunicazione e il marketing per un’azienda. Ho fatto anche la libraia per diversi anni. È un lavoro che mi è rimasto nel cuore! Parlavo con i clienti di romanzi, poesie, autori e opere letterarie. Da questa esperienza sono uscita davvero arricchita”. Un consiglio agli studenti che si apprestano a scegliere il Corso di Laurea in Giurisprudenza: “non restare mai fermi sui libri. All’esterno delle mura accademiche, nella vita di tutti i giorni, quella materia si trasforma. La maniera più proficua per studiare è fare l’esperienza dell’alterità, essere parte integrante della società. Bisogna comprendere l’apporto che lo studio può dare alla società in cui viviamo e, con esso, all’ambito lavorativo. Il diritto mi è stato molto utile per lavorare bene, senza commettere errori. Si è rivelato un guadagno tutto ciò che avevo studiato”.
La passione per la poesia. “Ho iniziato ad avvicinarmi in maniera seria alla poesia attraverso Montale”. Mario Luzi, Vittorio Sereni, Milo De Angelis, Daria Menicanti: i poeti che Anna sente “particolarmente vicini”. Tra i versi che l’hanno particolarmente ispirata, “uno di Vittorio Sereni, tratto dalla poesia Anni dopo che recita ‘Dunque ti prego non voltarti amore, e tu resta e difendici amicizia’. Io lo associo alla poesia. Ma anche il libro ‘A vela, solitaria, intorno alla stanza’ di Billy Collins è per me molto evocativo. Nell’introduzione l’autore fa un vero e proprio testamento di libertà, esorta chi è lontano dalla poesia a farsi strada”. Un suggerimento a quanti desiderano avvicinarsi alla poesia: “non aver paura di esplorare”. E poi “lasciarsi ispirare da una libreria ben fornita. Bisogna entrare e guardarsi intorno, iniziare a sfogliare un libro, uno qualsiasi che magari ci abbia attratto anche solo per la copertina. Aprirlo e vedere se ci trasmette altro, magari leggendo due o tre versi. Perché c’è poco da fare: il ‘nostro’ testo lo riconosciamo subito. Lo si comprende immediatamente qual è il libro giusto”. Oltre, naturalmente, a “leggere, leggere molto e tutto! Attraverso la lettura dei testi, non necessariamente poetici, si acquisiscono gli strumenti utili anche alla scrittura della poesia”.
M.T.P.