Architettura nella Scuola Polisciba

Si allarga la famiglia della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base (Polisciba) con l’ingresso del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale. “Si tratta di un momento fondamentale perché si va così ad allargare e completare la Scuola Politecnica, che diventa culturalmente equivalente agli altri Politecnici italiani, abbracciando
una gamma di discipline che vanno dall’ingegneria all’architettura, passando per la matematica e la fisica”, afferma il prof. Alfredo Testa, Presidente della Scuola Polisciba. Dopo qualche iniziale difficoltà si è, quindi, concluso nel mese di dicembre l’iter burocratico che ha segnato questa adesione e adesso non resta che rivedere gli aspetti organizzativi: “Stiamo lavorando per definire un nuovo regolamento, frutto dell’esperienza maturata nei passati tre anni, e che consenta alla Scuola di avere un Consiglio più ampio e rappresentativo”. Dai 15 membri elettivi si dovrà passare, infatti, a ben 28, considerato i Dipartimenti rappresentati. “Avremo la possibilità di includere nel Consiglio
anche tutti i Presidenti di Corso di Studio, il che significa avere ancora una maggiore attenzione alla didattica, attraverso il contributo di chi lavora più a stretto contatto con gli studenti e con i problemi legati alla formazione”. Il regolamento, ancora in fase di approvazione, dovrà diventare esecutivo entro marzo. Sul piano della didattica, però, già si annunciano alcune novità con un percorso dedicato alle energie rinnovabili. Si parte dell’aggiunta di un terzo curriculum in Ingegneria dell’energia per il Corso di Laurea di Ingegneria Aerospaziale e Meccanica, per finire con l’attivazione di una nuova Magistrale interclasse in Energia e Ambiente. “Per i ragazzi dell’area Industriale verrà attivato un curriculum energetico, così come quelli del Dipartimento di Ingegneria Civile, Design, Edilizia e Ambiente ICDEA hanno un percorso ambientale. Per entrambi è stato concepito un nuovo sbocco Magistrale attraverso un Corso di Studi che fornisca le competenze dell’ingegnere industriale insieme a quelle dell’ingegnere
civile-ambientale. Per entrambi i percorsi Triennali abbiamo, infatti, previsto collegamenti che permettano agli studenti di accedere a questa nuova Magistrale. La combinazione di competenze che interessa il Corso in Energia e Ambiente è significativa e penso unica nel panorama nazionale, con forti elementi di innovazione. La figura che ne emerge è legata all’utilizzo delle energie rinnovabili, solari, eoliche, delle biomasse ed è anche proiettata verso
futuri utilizzi sostenibili della meccanica, come le auto elettriche, che ormai stanno diventando una realtà”. Ci sono inoltre tantissimi settori che hanno bisogno di esperti con questo tipo di competenze, aggiunge il prof. Testa, “come le aziende che operano nella gestione dei rifiuti, la combustione sicura o il disinquinamento ambientale”.
Valentina Orellana
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