Ricercatrice a tempo indeterminato, appassionata di letteratura, giovanissima, è una delle docenti più amate dagli studenti di Lettere. Parliamo della prof.ssa Arianna Sacerdoti, 32 anni, napoletana, laureata in Lettere classiche alla Federico II, alla Seconda Università dal 2008, visiting professor presso l’Università di Helsinky, scrittrice di fiabe per bambini e poesie (la sua raccolta ‘Sentieri diversi’ è vincitrice del premio ‘Poetando’), tiene corsi di scrittura creativa presso le scuole superiori della provincia di Napoli. In prima linea, lo scorso anno, nella protesta dei ricercatori contro la legge Gelmini, è docente di Letteratura latina – insegnamento di base al primo anno che, solitamente, non attrae molto la platea studentesca – presso la Facoltà di S. Maria Capua Vetere. “E’ una materia che non mi è mai piaciuta fin dalle superiori – ammette Valentina, studentessa 21enne al secondo anno di Lettere – Al corso con la prof.ssa Sacerdoti, ho avuto difficoltà legate alla traduzione, così, un giorno, durante la pausa, l’ho avvicinata e le ho parlato del mio brutto rapporto con la disciplina. Lei è stata subito molto disponibile, mi ha ascoltata e mi ha consigliato di esercitarmi molto”. Valentina ha superato l’esame con 24. “Non è un voto alto – dice – ma oggi non ho più astio verso il Latino. La docente ha compreso le mie difficoltà, si è complimentata con me per la mia preparazione in Letteratura e, a distanza di un anno, se ci incrociamo nei corridoi della Facoltà, mi saluta ancora”. La giovane età della docente rende più agevole l’approccio con gli studenti. “E’ disponibile, molto cordiale, preparata e precisa – afferma Maria Rosaria Sticco, iscritta alla Specialistica – Lo studio del Latino non è facile, soprattutto per coloro che non hanno frequentato il liceo classico, ma la professoressa non lo rende pesante e, per aiutarci, svolge una prova intercorso”. Sulla disponibilità della Sacerdoti, il giudizio è unanime. “Spesso, i docenti giovani possono risultare scostanti, forse è un modo che adottano per suscitare timore negli allievi con i quali hanno poca differenza di età, la prof.ssa Sacerdoti è diversa. E’ una persona preparata e, allo stesso tempo, molto umile”, sostiene Vincenzo Liparulo, 24 anni, di Caserta, al terzo anno di Conservazione dei Beni culturali. E aggiunge: “Come altri ragazzi del primo anno, avevo delle lacune in Latino, così abbiamo seguito il consiglio della docente: invece di recarci in Facoltà alle 9 per seguire la lezione, andavamo mezz’ora prima e, insieme a lei, ripetevamo la grammatica di base. Mi sono trovato benissimo. Magari qualche studente, per recuperare, aveva anche pensato di andare a ripetizioni private”. Vittoria, 30 anni, già laureata in Giurisprudenza, al terzo anno di Lettere, racconta: “Durante le lezioni, si discute molto di Letteratura, ma l’ostacolo sono le traduzioni. La professoressa mi ha invitato ad andare a ricevimento, in modo da chiarire i miei dubbi, a ripetere ed esercitarmi. Di certo, con lei si può parlare, non si avverte distacco”. Gabriele Barone, altro studente di Lettere e rappresentante di Facoltà, afferma: “la professoressa è sempre disponibile, cordiale ed attiva”.
“Per essere un buon docente, non basta essere un pozzo di scienza, piuttosto è importante saper interagire con gli studenti, farli appassionare, riuscire a coinvolgerli”, spiega così le attestazioni di stima nei suoi confronti la prof.ssa Sacerdoti. Sottolinea: “cerco di rendere il corso abbastanza semplice, soffermandomi sulle difficoltà degli allievi nella traduzione, rispondo sempre alle mail e sono reperibile facilmente”. Attraggono gli studenti anche le attività extra didattiche promosse dalla docente. “Un po’ di tempo fa, ho aiutato i ragazzi a far aprire ‘Here write the Sun’, il giornale di Facoltà; abbiamo organizzato un seminario di haiku, un genere di poesia dai toni semplici che elimina fronzoli lessicali e congiunzioni, con ospite il poeta Pietro Tatarella e i ragazzi hanno tradotto le sue poesie in latino (a breve, saranno pubblicate in un libro)”. Prossima iniziativa: agli inizi di marzo (dal 4 al 9), alcune lezioni del corso, quelle sull’onomastica latina, saranno tenute dal prof. Olli Salomies dell’Università di Helsinky. Ma, al di là dello studio in senso stretto, secondo la docente, “nel mondo complicato in cui viviamo, i giovani hanno bisogno di passione, sogni e una forte carica emotiva”.
Maddalena Esposito
“Per essere un buon docente, non basta essere un pozzo di scienza, piuttosto è importante saper interagire con gli studenti, farli appassionare, riuscire a coinvolgerli”, spiega così le attestazioni di stima nei suoi confronti la prof.ssa Sacerdoti. Sottolinea: “cerco di rendere il corso abbastanza semplice, soffermandomi sulle difficoltà degli allievi nella traduzione, rispondo sempre alle mail e sono reperibile facilmente”. Attraggono gli studenti anche le attività extra didattiche promosse dalla docente. “Un po’ di tempo fa, ho aiutato i ragazzi a far aprire ‘Here write the Sun’, il giornale di Facoltà; abbiamo organizzato un seminario di haiku, un genere di poesia dai toni semplici che elimina fronzoli lessicali e congiunzioni, con ospite il poeta Pietro Tatarella e i ragazzi hanno tradotto le sue poesie in latino (a breve, saranno pubblicate in un libro)”. Prossima iniziativa: agli inizi di marzo (dal 4 al 9), alcune lezioni del corso, quelle sull’onomastica latina, saranno tenute dal prof. Olli Salomies dell’Università di Helsinky. Ma, al di là dello studio in senso stretto, secondo la docente, “nel mondo complicato in cui viviamo, i giovani hanno bisogno di passione, sogni e una forte carica emotiva”.
Maddalena Esposito