Corrono gli allievi di Atletica leggera del Centro Universitario Sportivo e lo fanno con in mente un obiettivo preciso: i campionati indoor previsti per l’inizio del 2017. Intorno all’enorme rettangolo verde, nonostante il primo serio freddo
di novembre, sudano i corridori agli ordini dell’allenatore Giovanni Munier: “stiamo facendo una prima parte di capillarizzazione. I ragazzi potenziano i capillari per non avere sorprese quando ci sarà una grande richiesta di sangue. Le gare indoor sono su distanze corte, quindi gli infortuni sono sempre dietro l’angolo. Bisogna cercare di prevenirli in ogni modo”. Previsto un allenamento doppio: “la prima parte è in palestra e dura circa quaranta minuti. Vengono svolte esercitazioni di forza finalizzate a questo tipo di sport. Dopo c’è la parte su pista”. La velocità è il requisito principale in gare che si disputano in un impianto al coperto (potrebbe essere, in caso di riapertura, il Palazzetto dello Sport di Ponticelli) e che si sviluppano prevalentemente sui 60 o i 200 metri. Aspetto che non
desta preoccupazione dalle parti di via Campegna: “molti ragazzi sono velocisti. L’obiettivo minimo è migliorare le prestazioni degli anni precedenti. Gli indoor sono una tappa di passaggio per la preparazione alla stagione all’aperto. Aiuteranno a testare la condizione fisica”. Porte aperte a chiunque voglia mettersi in gioco: “tutti coloro
che vogliono partecipare agli indoor possono farlo. È chiaro che serve allenarsi per arrivare preparati all’appuntamento. L’importante non è arrivare primi o ultimi, ma affrontare l’impegno con lo spirito giusto”. È già in ottica gara Alessandro Molinaro che, cronometro alla mano, guida il gruppo di atleti: “Gianni è sempre più esigente finché non ci vede pronti per l’appuntamento”. Studente di Medicina della Federico II, Alessandro è una delle punte di diamante del CUS, forte di una carriera lunga dieci anni che gli ha permesso di raggiungere il livello agonistico. Ultimo successo personale ai Campionati Nazionali Universitari dell’anno scorso, quando ha registrato il personal best, il suo tempo migliore: “i risultati in dieci anni sono stati soddisfacenti. L’anno scorso abbiamo partecipato ai
CNU di Modena. È stata un’esperienza bellissima. Mi alleno quattro volte a settimana, con doppia sessione, tra palestra e pista. È un allenamento duro. Qualcosa ho dovuto sacrificare, ma l’ho fatto volentieri perché vivo lo sport
come divertimento”. Benefici sono arrivati anche allo studente: “lo sport ha dato tantissimo alla mia carriera universitaria, sia perché mi ha aiutato a scandire i tempi di studio, sia perché è una valvola di sfogo a tutti i livelli. Dopo una giornata passata sui libri, all’università o in reparto, fare una cosa completamente diversa ti aiuta a metabolizzare meglio quanto svolto durante la giornata”. Per gennaio “l’obiettivo è arrivare a gareggiare e raggiungere il minimo per i campionati italiani”. Lavora sodo Luca Accetto, al quinto anno di Scienze Motorie: “serve ancora tanto allenamento perché sono molto muscolare e per quel tipo di gara conta essere agili”. Come si sta preparando? “Mi dedico soprattutto alla parte aerobica. Stiamo percorrendo delle distanze un poco scomode per me perché sono tutte orientate su meccanismi ossidativi, sui quali sono carente. Preferisco le distanze brevi”. Nel 2007 il suo approccio all’Atletica leggera: “vengo dal calcio, che non mi ha soddisfatto come ambiente. Mi
ritrovavo con un buon bagaglio atletico che ho voluto indirizzare verso uno sport bellissimo, molto più vero e competitivo rispetto a quello di squadra. Qui c’è un impegno che dipende solo da te stesso. Il gruppo conta tantissimo in allenamento, ma in gara sei solo”. Punta gli indoor un’altra promettente allieva cusina, Alessandra Mazza, da quattro anni studentessa di Medicina: “ho cominciato a undici anni con questo sport. L’Atletica mi aiuta tantissimo come valvola di sfogo. Quando vengo qua non penso più a nulla”. L’impegno è notevole: “mi alleno quattro volte a settimana per circa tre ore. Dopo sono distrutta, studiare è impossibile. Nel periodo delle gare sono in pista anche nei weekend”. Occhi puntati a gennaio: “spero di arrivare agli indoor. Partecipare sarebbe già un grande risultato”. La pensa allo stesso modo Luca Mazzella, all’ultimo anno di Ingegneria Meccanica: “gli indoor sono un obiettivo, vedremo”. Frequenta la pista di Atletica da quattro anni: “al CUS ho iniziato con il tennis. Per prepararmi al meglio fisicamente per le partite, sono venuto qui al corso di Atletica”. Il rettangolo rosso è diventato
così un ricordo: “mi sono dedicato esclusivamente alla corsa perché ho trovato un gruppo molto coinvolgente e uno sport divertente”. L’anno scorso la prima gara: “ho partecipato ai campionati societari. Non ho ottenuto grandi risultati, ma è stato bello vedere i miglioramenti personali”. Discorsi incoraggianti per Francesca Melise, al terzo anno di Logopedia e atleta da sole due settimane: “mi sta piacendo molto. In palestra alleniamo gambe, braccia e addominali. In pista, per me che è l’inizio, gli allenamenti sono più leggeri. Non avevo mai fatto uno sport del genere. È bello”.
di novembre, sudano i corridori agli ordini dell’allenatore Giovanni Munier: “stiamo facendo una prima parte di capillarizzazione. I ragazzi potenziano i capillari per non avere sorprese quando ci sarà una grande richiesta di sangue. Le gare indoor sono su distanze corte, quindi gli infortuni sono sempre dietro l’angolo. Bisogna cercare di prevenirli in ogni modo”. Previsto un allenamento doppio: “la prima parte è in palestra e dura circa quaranta minuti. Vengono svolte esercitazioni di forza finalizzate a questo tipo di sport. Dopo c’è la parte su pista”. La velocità è il requisito principale in gare che si disputano in un impianto al coperto (potrebbe essere, in caso di riapertura, il Palazzetto dello Sport di Ponticelli) e che si sviluppano prevalentemente sui 60 o i 200 metri. Aspetto che non
desta preoccupazione dalle parti di via Campegna: “molti ragazzi sono velocisti. L’obiettivo minimo è migliorare le prestazioni degli anni precedenti. Gli indoor sono una tappa di passaggio per la preparazione alla stagione all’aperto. Aiuteranno a testare la condizione fisica”. Porte aperte a chiunque voglia mettersi in gioco: “tutti coloro
che vogliono partecipare agli indoor possono farlo. È chiaro che serve allenarsi per arrivare preparati all’appuntamento. L’importante non è arrivare primi o ultimi, ma affrontare l’impegno con lo spirito giusto”. È già in ottica gara Alessandro Molinaro che, cronometro alla mano, guida il gruppo di atleti: “Gianni è sempre più esigente finché non ci vede pronti per l’appuntamento”. Studente di Medicina della Federico II, Alessandro è una delle punte di diamante del CUS, forte di una carriera lunga dieci anni che gli ha permesso di raggiungere il livello agonistico. Ultimo successo personale ai Campionati Nazionali Universitari dell’anno scorso, quando ha registrato il personal best, il suo tempo migliore: “i risultati in dieci anni sono stati soddisfacenti. L’anno scorso abbiamo partecipato ai
CNU di Modena. È stata un’esperienza bellissima. Mi alleno quattro volte a settimana, con doppia sessione, tra palestra e pista. È un allenamento duro. Qualcosa ho dovuto sacrificare, ma l’ho fatto volentieri perché vivo lo sport
come divertimento”. Benefici sono arrivati anche allo studente: “lo sport ha dato tantissimo alla mia carriera universitaria, sia perché mi ha aiutato a scandire i tempi di studio, sia perché è una valvola di sfogo a tutti i livelli. Dopo una giornata passata sui libri, all’università o in reparto, fare una cosa completamente diversa ti aiuta a metabolizzare meglio quanto svolto durante la giornata”. Per gennaio “l’obiettivo è arrivare a gareggiare e raggiungere il minimo per i campionati italiani”. Lavora sodo Luca Accetto, al quinto anno di Scienze Motorie: “serve ancora tanto allenamento perché sono molto muscolare e per quel tipo di gara conta essere agili”. Come si sta preparando? “Mi dedico soprattutto alla parte aerobica. Stiamo percorrendo delle distanze un poco scomode per me perché sono tutte orientate su meccanismi ossidativi, sui quali sono carente. Preferisco le distanze brevi”. Nel 2007 il suo approccio all’Atletica leggera: “vengo dal calcio, che non mi ha soddisfatto come ambiente. Mi
ritrovavo con un buon bagaglio atletico che ho voluto indirizzare verso uno sport bellissimo, molto più vero e competitivo rispetto a quello di squadra. Qui c’è un impegno che dipende solo da te stesso. Il gruppo conta tantissimo in allenamento, ma in gara sei solo”. Punta gli indoor un’altra promettente allieva cusina, Alessandra Mazza, da quattro anni studentessa di Medicina: “ho cominciato a undici anni con questo sport. L’Atletica mi aiuta tantissimo come valvola di sfogo. Quando vengo qua non penso più a nulla”. L’impegno è notevole: “mi alleno quattro volte a settimana per circa tre ore. Dopo sono distrutta, studiare è impossibile. Nel periodo delle gare sono in pista anche nei weekend”. Occhi puntati a gennaio: “spero di arrivare agli indoor. Partecipare sarebbe già un grande risultato”. La pensa allo stesso modo Luca Mazzella, all’ultimo anno di Ingegneria Meccanica: “gli indoor sono un obiettivo, vedremo”. Frequenta la pista di Atletica da quattro anni: “al CUS ho iniziato con il tennis. Per prepararmi al meglio fisicamente per le partite, sono venuto qui al corso di Atletica”. Il rettangolo rosso è diventato
così un ricordo: “mi sono dedicato esclusivamente alla corsa perché ho trovato un gruppo molto coinvolgente e uno sport divertente”. L’anno scorso la prima gara: “ho partecipato ai campionati societari. Non ho ottenuto grandi risultati, ma è stato bello vedere i miglioramenti personali”. Discorsi incoraggianti per Francesca Melise, al terzo anno di Logopedia e atleta da sole due settimane: “mi sta piacendo molto. In palestra alleniamo gambe, braccia e addominali. In pista, per me che è l’inizio, gli allenamenti sono più leggeri. Non avevo mai fatto uno sport del genere. È bello”.