Attività didattiche integrative per supportare gli studenti in debito degli esami scientifici

Sembra che più si vada avanti negli anni, più emerga il disinteresse e la scarsa preparazione dei giovani per le materie scientifiche. Ciò non può che essere fonte di problemi per chi si ritrova a dover studiare determinate discipline, perché magari sono alla base del corso di studi scelto. E’ per supportare gli studenti in quelle che possono essere difficoltà o, alcune volte, una vera e propria chiusura verso insegnamenti definiti “complicati”, che la Facoltà di Architettura ha dato inizio, il 9 febbraio, ad una serie di attività didattiche integrative per gli insegnamenti di: Composizione Architettonica e Urbana, Scienze delle Costruzioni, Statica, Matematica Generale, Istituzioni di matematiche e Fisica Tecnica. Insomma quegli esami che la gran parte degli studenti si porta indietro negli anni, senza magari porre la giusta attenzione. “L’80% delle matricole di Architettura non è convinto della propria preparazione scientifica in entrata – afferma Carmine Lampitiello, laureando in Architettura e rappresentante degli studenti– quindi queste lezioni di supporto, svolte da docenti esterni, sono molto efficienti perché rispondono alle esigenze individuali dello studente”. E sembra funzionino. “L’anno scorso, ho seguito il corso di Statica e, dopo, ho superato l’esame perché ho avuto modo di confrontarmi direttamente col docente”.
“Le attività di supporto –spiega il prof. Gino Iannace, docente di Fisica Tecnica – sono un modo per tenere i ragazzi sotto pressione, nel senso che, solitamente, lo studente opera una selezione iniziale per cui scarta gli esami di Matematica e Fisica tecnica, dunque perde da subito il ritmo e poi c’è da dire che studia male…”. Nessun legame con la preparazione ricevuta alle scuole superiori? “La relazione c’è, anzi tante matricole arrivano dalle superiori senza conoscere le basi della matematica e risultano molto carenti nelle materie scientifiche in generale. Pur essendo volenterosi, pagano lo scotto delle scuole superiori. All’ultima sessione d’esami, mi è capitato di dover bocciare uno studente perché svolgeva le equazioni senza inserire le parentesi. Ne sono ancora dispiaciuto…”. E allora, se la preparazione delle superiori non è delle migliori, come si può rimediare? “Bisogna vivere l’Università. Oltre a seguire le lezioni, andare dai docenti a chiedere spiegazioni, pretendere la presenza dei professori negli orari di ricevimento e approfittarne per il chiarimento di qualsiasi dubbio, piuttosto che prendere lezioni private e innescare un altro mercato”. Secondo la prof.ssa Giuliana Lauro, docente di Matematica generale, con lo studio e l’impegno, si può recuperare. “Già dai test di ammissione al Corso di Laurea in Architettura, si evince che i risultati conseguiti per le Matematiche sono bassissimi”, afferma la Lauro. “All’inizio del corso, riprendo addirittura alcuni elementi delle scuole medie: dalla somma di frazioni al teorema di Pitagora, e, poi, svolgo tre test intercorso proprio per convincere i ragazzi a studiare”. Dunque, col giusto impegno, si può riuscire anche nella Matematica dopo essersi resi conto, d’altra parte, che è una conoscenza necessaria per un architetto, ma “c’è una percentuale di studenti che rifiuta lo studio della Matematica”. “Tralasciano l’esame negli anni – continua la Lauro – lo lasciano tra gli ultimi da sostenere, e continuano a studiare la Statica, per esempio, pur avendo pessime basi”. Ciò che occorre è “imparare ad assumere un atteggiamento pratico verso lo studio, e poi fare qualche sforzo, magari venendo a ricevimento ed esercitandosi tanto e individualmente”. 
Se per Matematica serve l’esercizio, per Statica bisogna ragionare diversamente. “Gli studenti sbagliano perché pensano di riuscire a raggiungere una buona preparazione esercitandosi, e quindi svolgono esercizi su esercizi – afferma la prof.ssa Grazia Gazzillo, docente di Statica – e invece devono impadronirsi dei progetti e dei metodi risolutivi”. Va bene, ma in che modo? “Oltre l’impegno, occorrono mesi di approfondimento, perché è necessario metabolizzare entrando nella Meccanica dei solidi. Non nego che la materia è complicata e nemmeno io, ai miei tempi, ho dato l’esame di Statica a fine corso, anzi ricordo ancora questa esperienza”. Allora, a conclusione del corso “è importante non abbandonare lo studio, ma seguire le esercitazioni e le correzioni e poi presentarsi all’esame con tranquillità”. Secondo la Gazzillo, molti studenti scelgono Architettura non totalmente consapevoli di ciò che andranno a studiare. “I ragazzi hanno un approccio errato alle materie scientifiche perché, quando si iscrivono ad Architettura, pensano che non sia un corso di studi che affronti insegnamenti scientifici in senso stretto, come Ingegneria, per esempio. E poi c’è da dire che l’impegno e la passione per le materie scientifiche calano sempre più”. 
Tra corsi ed esami, il ritmo è molto serrato per lo studente, ma il più grande errore è quello di rimandare. “Studiare con continuità sin dal primo giorno, per maturare le conoscenze, tenendo presente i collegamenti tra i vari insegnamenti”, è il consiglio del prof. Giorgio Frunzio, docente di Scienze delle Costruzioni. Relativamente al suo insegnamento, dice: “non bisogna partire con preconcetti, perché la Scienza delle Costruzioni è una materia che può diventare divertente per tutti”.
Maddalena Esposito
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