Saranno solo 64 gli studenti ammessi a Medicina Veterinaria (958 i posti in tutt’Italia), Corso di Laurea (di durata quinquennale) che afferisce all’omonima Facoltà, unica della Campania, dell’Università Federico II. Gli aspiranti veterinari dovranno affrontare un test d’accesso, che si svolgerà su tutto il territorio nazionale il 6 settembre, basato su 80 quiz (25 di chimica; 23 di cultura generale e ragionamento logico; 20 di biologia e 12 di fisica e matematica). L’altro Corso di Laurea attivato dalla Facoltà, ad accesso libero e di durata triennale, è Tecnologie delle Produzioni Animali (di durata triennale e ad accesso libero) i cui laureati trovano presto occupazione, spesso in aziende campane. Molti esami del primo anno sono comuni tra i due Corsi, dunque Tecnologie accoglie spesso chi non ce l’ha fatta a superare i test ed ha intenzione di riprovarli l’anno successivo.
Amore per gli animali, certo. Ma non solo. Allo studente di Veterinaria occorre anche “una buona predisposizione ad applicarsi con sistematicità”, sottolinea il prof. Luigi Zicarelli, Preside della Facoltà. E aggiunge: “Spesso si arriva con l’idea che il medico veterinario curi soprattutto cani e gatti; in realtà questa è solo una piccola parte di un mestiere che, anzi, offre molte più possibilità lavorative nel campo dei grandi animali. In questo senso, sono molte le convenzioni tra la Facoltà e le aziende zootecniche, oltre che le ASL e i laboratori degli istituti di igiene. Insomma, l’importante è avere un obiettivo, ma è giusto ricordare che non esistono veterinari o zoonomi ricchi: si tratta di carriere che si intraprendono per passione e che, escludendo i grossi guadagni, possono comunque portare enormi soddisfazioni”. La Facoltà ha avviato un deciso processo di potenziamento delle attività pratiche per favorire il più possibile il contatto diretto con gli animali. “Niente più lamentele da parte degli studenti sul fatto che da noi non si fa pratica se non al quinto anno. Da quest’anno, già dal II semestre, alle matricole verrà assegnato un animale per esercitarsi – anticipa il Preside – Naturalmente, nulla a che fare con la sperimentazione su animali vivi! I nostri allievi avranno la possibilità di recarsi all’Ospedale Veterinario del Frullone ed effettuare autopsie su animali morti, in modo da poter rendersi conto di come sono fatti anche all’interno. Prima di quest’anno, la pratica veniva svolta per lo più su organi separati in formalina, o su plastici. Adesso si può sezionare l’animale per intero ed osservare come sono fatte, ad esempio, le connessioni vascolari”. Si lavora anche a programmi che coinvolgono esperti esterni, soprattutto per quel che riguarda i grandi animali (in particolare, i cavalli): “si tratta cioè di interpellare alcuni liberi professionisti che ci aiutano nell’attività didattica”. Il potenziamento delle attività pratiche, ribadisce la prof.ssa Brunella Restucci, Presidente del CdL in Medicina Veterinaria, “va indubbiamente tutto a favore dei ragazzi; il tirocinio si svolge quasi completamente all’esterno della Facoltà (ASL, macelli, strutture private); ad esempio, presso il CREMOPAR di Eboli, dove si effettua anatomia pratica su conigli, pecore e vitelli bufalini”.
Gli studenti che supereranno il test nei primi giorni di ottobre saranno introdotti nella Facoltà con una giornata di accoglienza. “Sarà un momento di incontro non solo con i docenti, ma verranno coinvolti vari rappresentanti del mondo universitario, in particolare del personale non docente (di segreteria, amministrativi, etc). Questo per dimostrare subito di essere accanto ai nostri allievi”, anticipa la prof.ssa Paola Maiolino, delegata all’orientamento.
Chimica e Biochimica, Matematica e Fisica, Lingua Inglese, Anatomia degli Animali domestici, Istologia: le discipline del I anno a Medicina Veterinaria (dove, tra l’altro, è in corso una revisione dell’ordinamento didattico). Anche alla Triennale in Tecnologie delle Produzioni Animali (TPA), protagoniste sono le discipline di base. “Grazie a questo tipo di organizzazione – sottolinea la prof.ssa Maiolino – chi non è riuscito a superare il test di ingresso per Veterinaria al primo tentativo, può comunque iscriversi a TPA e ritentare l’anno successivo, con il vantaggio di farsi convalidare gli esami già sostenuti presso l’altro CdL”.
Anna Maria Possidente
Amore per gli animali, certo. Ma non solo. Allo studente di Veterinaria occorre anche “una buona predisposizione ad applicarsi con sistematicità”, sottolinea il prof. Luigi Zicarelli, Preside della Facoltà. E aggiunge: “Spesso si arriva con l’idea che il medico veterinario curi soprattutto cani e gatti; in realtà questa è solo una piccola parte di un mestiere che, anzi, offre molte più possibilità lavorative nel campo dei grandi animali. In questo senso, sono molte le convenzioni tra la Facoltà e le aziende zootecniche, oltre che le ASL e i laboratori degli istituti di igiene. Insomma, l’importante è avere un obiettivo, ma è giusto ricordare che non esistono veterinari o zoonomi ricchi: si tratta di carriere che si intraprendono per passione e che, escludendo i grossi guadagni, possono comunque portare enormi soddisfazioni”. La Facoltà ha avviato un deciso processo di potenziamento delle attività pratiche per favorire il più possibile il contatto diretto con gli animali. “Niente più lamentele da parte degli studenti sul fatto che da noi non si fa pratica se non al quinto anno. Da quest’anno, già dal II semestre, alle matricole verrà assegnato un animale per esercitarsi – anticipa il Preside – Naturalmente, nulla a che fare con la sperimentazione su animali vivi! I nostri allievi avranno la possibilità di recarsi all’Ospedale Veterinario del Frullone ed effettuare autopsie su animali morti, in modo da poter rendersi conto di come sono fatti anche all’interno. Prima di quest’anno, la pratica veniva svolta per lo più su organi separati in formalina, o su plastici. Adesso si può sezionare l’animale per intero ed osservare come sono fatte, ad esempio, le connessioni vascolari”. Si lavora anche a programmi che coinvolgono esperti esterni, soprattutto per quel che riguarda i grandi animali (in particolare, i cavalli): “si tratta cioè di interpellare alcuni liberi professionisti che ci aiutano nell’attività didattica”. Il potenziamento delle attività pratiche, ribadisce la prof.ssa Brunella Restucci, Presidente del CdL in Medicina Veterinaria, “va indubbiamente tutto a favore dei ragazzi; il tirocinio si svolge quasi completamente all’esterno della Facoltà (ASL, macelli, strutture private); ad esempio, presso il CREMOPAR di Eboli, dove si effettua anatomia pratica su conigli, pecore e vitelli bufalini”.
Gli studenti che supereranno il test nei primi giorni di ottobre saranno introdotti nella Facoltà con una giornata di accoglienza. “Sarà un momento di incontro non solo con i docenti, ma verranno coinvolti vari rappresentanti del mondo universitario, in particolare del personale non docente (di segreteria, amministrativi, etc). Questo per dimostrare subito di essere accanto ai nostri allievi”, anticipa la prof.ssa Paola Maiolino, delegata all’orientamento.
Chimica e Biochimica, Matematica e Fisica, Lingua Inglese, Anatomia degli Animali domestici, Istologia: le discipline del I anno a Medicina Veterinaria (dove, tra l’altro, è in corso una revisione dell’ordinamento didattico). Anche alla Triennale in Tecnologie delle Produzioni Animali (TPA), protagoniste sono le discipline di base. “Grazie a questo tipo di organizzazione – sottolinea la prof.ssa Maiolino – chi non è riuscito a superare il test di ingresso per Veterinaria al primo tentativo, può comunque iscriversi a TPA e ritentare l’anno successivo, con il vantaggio di farsi convalidare gli esami già sostenuti presso l’altro CdL”.
Anna Maria Possidente