Aula gremita per Glottologia e Linguistica Generale, da quest’anno esame obbligatorio

È considerato dagli studenti di Filologia Classica e Moderna uno degli esami più difficili ed ostici, se non forse il più tosto, per argomenti affrontati e modalità di valutazione finale. Tra quelli temuti fin dalla compilazione iniziale del piano di studi, Glottologia e Linguistica Generale diventa da quest’anno accademico al Dipartimento di Lettere un insegnamento obbligatorio anche al triennio dove fino a poco tempo fa era un esame a scelta. Lo ha annunciato la professoressa Simona Valente in occasione della prima lezione del corso per la Magistrale tenutasi il 7 marzo in un’aula gremita, numerosi i posti in piedi, che contava sia studenti del primo che del secondo anno. La docente  ha dovuto fronteggiare non pochi problemi dovuti ad una certa disparità tra gli immatricolati in Filologia Classica e Moderna: chi ha sostenuto e chi non ha sostenuto l’esame in Linguistica Generale, chi ha conoscenze pregresse e chi non le possiede, chi ha accumulato crediti alla Triennale e chi invece ne è sprovvisto. La prof.ssa Valente ha dunque suddiviso gli studenti frequentanti in due gruppi e pensato a due programmi differenti che vanno, in un caso, a colmare le lacune con i fondamenti della Linguistica Generale e, nell’altro, ad introdurre e a sviscerare il discorso sociolinguistico e plurilinguistico. Ma c’è di più. In soccorso agli studenti che non hanno mai affrontato questioni di linguistica è cominciato lunedì 18 marzo un corso di primo sostegno, tenuto dalla dottoressa Valentina Ferrari, in cui sono guidati in particolare nella parte pratica della materia, dagli esercizi di trascrizione fonetica alla costruzione dei diagrammi ad albero. Un modo per allenarsi quanto prima in vista delle prove di esame che sono prettamente scritte. “Così si evitano possibili fraintendimenti ed equivoci in cui si può incorrere in questo tipo di argomenti se magari affrontati oralmente”, ha motivato la docente durante la prima lezione del corso che terminerà tra fine maggio e inizio giugno e che prevede, per entrambi i gruppi, una prova intercorso sulla prima parte del programma. “Consiglio a tutti di sostenerla – ha affermato la docente – perché rappresenta un modo per misurarsi e non è vincolante. Se va male si annulla e si può sostenere di nuovo quella parte”. Il suggerimento è, naturalmente, quello di “frequentare il corso, anche solo poche lezioni se non si ha la possibilità. Risulta frequentante solo chi ha totalizzato almeno il 70% di presenze ma, poiché differisce non di molto il programma destinato ai non frequentanti, è preferibile ascoltare qualche volta per il loro contenuto complesso gli argomenti trattati a lezione e avere in tal modo una guida”. 
Claudia Monaco
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