Soddisfatti dei primi corsi, gli studenti al secondo semestre del neonato Dipartimento di Studi Umanistici affrontano le nuove materie con speranza e voglia di fare, nonostante l’assillo dei soliti problemi strutturali. “Stiamo seguendo il corso di Storia Medievale con il prof. Francesco Storti, che sembra preparato, simpatico e bravo a rendere la lezione piacevole”, sentenzia in coro il primo anno del Corso di Laurea in Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali. “Arriva al concetto con un linguaggio giovanile, che tutti riusciamo a comprendere, non a caso è tra i docenti meno anziani”, specifica Valentina Schiano Visconte. Entusiasmo anche per il docente di Letteratura Latina Claudio Buongiovanni. “La sua è una materia composta di tre fasi, lunga, infatti prevede 12 crediti, e difficile, però l’affronta con semplicità e ci aiuta a capirla”, continua Giuseppe Merola. “Non partiamo tutti da buone basi, perciò il docente ha iniziato dall’abc nello studio della lingua, in modo che nessuno si senta escluso. Per chi non è proprio tagliato, c’è la possibilità di scegliere un altro corso questo semestre”, spiega Martina Pinto. I ragazzi segnalano però diversi problemi irrisolti, relativi alle aule di via Mezzocannone 16. “I bagni sono sempre sporchi e non ci sono riscaldamenti nell’aula LI. Ci stringiamo per tenerci caldi”, afferma scherzando Valentina, che aggiunge: “magari anche qualche ascensore in più non farebbe male, visto che solo due per diversi Corsi di Laurea non sono sufficienti”. Elena Rizzo, invece, mostra le finestre: “se ne aprono soltanto tre sul nostro piano, una sta crollando e ad un’altra manca il vetro, sinceramente credo sia pericoloso per noi”, lamenta.
Niente da ridire sulle strutture per gli studenti al secondo anno della Magistrale in Filologia, Letterature e Civiltà del Mondo Antico, che stanno seguendo il corso di Letteratura latina Medievale Umanistica con la prof.ssa Antonietta Iacono. “La docente è molto brava, sono soddisfatto di questo corso e di quelli di greco, con professori preparati e metodici. Il nostro è un percorso didattico difficile e va affrontato con calma, giorno dopo giorno”, sottolinea Pasquale Catapano. “Oggi rifarei la stessa scelta al momento dell’iscrizione, anche se occorre studiare parecchio per raggiungere livelli alti”, continua il ragazzo. Buone basi di latino e greco sono indispensabili perché: “i nostri docenti danno per scontata la conoscenza delle lingue antiche, infatti partono da un livello già avanzato, visto che il Liceo dovrebbe fornire le basi, l’Università il sapere specialistico”, sostiene Mariarosaria Moccia. Alla Magistrale i voti sono piuttosto alti, “perché studiamo materie già approfondite alla Triennale, con la sola variante del percorso monografico, che in precedenza non abbiamo affrontato”, afferma Pasquale. I ragazzi vorrebbero una maggiore scelta. “È un po’ pesante specializzarsi ai massimi livelli in latino e greco, senza sostenere neanche un esame di lingua straniera ad esempio. Secondo me servirebbe una varietà più ampia di materie, che ci permetta sbocchi futuri diversi dall’insegnamento”, conclude.
Entusiasmo anche per le studentesse al primo anno di Lingue, Culture e Letterature Moderne Europee, che notano una grossa differenza con il Liceo. “Venendo all’Università abbiamo trovato un ambiente meno rozzo e chiuso rispetto a quello che conoscevamo. Qui, poi, abbiamo la possibilità di gestirci da sole, senza necessità di svolgere i compiti a casa”, affermano soddisfatte Veronica e Paola. “Questo semestre dobbiamo sostenere quattro esami in tutto ed i docenti ci piacciono, sono umili e non severi quanto ci aspettavamo”, sentenziano Antonella e Martina.
Pesante è invece il secondo anno di Lettere Moderne per Cinzia Celardo, che ha trovato difficoltà nell’affrontare gli esami di Letteratura latina ed italiana. “Lettere non è affatto facile come si immagina, infatti studio sei ore al giorno quando non seguo i corsi. Uno dei problemi deriva delle date di esame, troppo ravvicinate per poter dare i quattro previsti in un semestre”. Un po’ più facile il corso di Letteratura francese con la prof.ssa Oriana Scarpati, “che ha un approccio alla materia dinamico e divertente”. Peccato per le strutture, che anche a in questo caso sono oggetto di lamentele. “L’aula LG di via Mezzocannone 16 è troppo piccola per contenere tutti i corsisti di Filologia Romanza, mentre la Piovani è più ampia e, paradossalmente, lì seguiamo il corso di Letteratura francese, che è a scelta, quindi il numero di studenti si dimezza”. Segnalato ancora una volta il problema dei bagni di Corso Umberto. “I servizi nel cortile non sono sufficienti per gli studenti di Lettere e Giurisprudenza, quindi si creano file lunghissime, che ci fanno tardare a lezione”, chiude Cinzia.
Niente da ridire sulle strutture per gli studenti al secondo anno della Magistrale in Filologia, Letterature e Civiltà del Mondo Antico, che stanno seguendo il corso di Letteratura latina Medievale Umanistica con la prof.ssa Antonietta Iacono. “La docente è molto brava, sono soddisfatto di questo corso e di quelli di greco, con professori preparati e metodici. Il nostro è un percorso didattico difficile e va affrontato con calma, giorno dopo giorno”, sottolinea Pasquale Catapano. “Oggi rifarei la stessa scelta al momento dell’iscrizione, anche se occorre studiare parecchio per raggiungere livelli alti”, continua il ragazzo. Buone basi di latino e greco sono indispensabili perché: “i nostri docenti danno per scontata la conoscenza delle lingue antiche, infatti partono da un livello già avanzato, visto che il Liceo dovrebbe fornire le basi, l’Università il sapere specialistico”, sostiene Mariarosaria Moccia. Alla Magistrale i voti sono piuttosto alti, “perché studiamo materie già approfondite alla Triennale, con la sola variante del percorso monografico, che in precedenza non abbiamo affrontato”, afferma Pasquale. I ragazzi vorrebbero una maggiore scelta. “È un po’ pesante specializzarsi ai massimi livelli in latino e greco, senza sostenere neanche un esame di lingua straniera ad esempio. Secondo me servirebbe una varietà più ampia di materie, che ci permetta sbocchi futuri diversi dall’insegnamento”, conclude.
Entusiasmo anche per le studentesse al primo anno di Lingue, Culture e Letterature Moderne Europee, che notano una grossa differenza con il Liceo. “Venendo all’Università abbiamo trovato un ambiente meno rozzo e chiuso rispetto a quello che conoscevamo. Qui, poi, abbiamo la possibilità di gestirci da sole, senza necessità di svolgere i compiti a casa”, affermano soddisfatte Veronica e Paola. “Questo semestre dobbiamo sostenere quattro esami in tutto ed i docenti ci piacciono, sono umili e non severi quanto ci aspettavamo”, sentenziano Antonella e Martina.
Pesante è invece il secondo anno di Lettere Moderne per Cinzia Celardo, che ha trovato difficoltà nell’affrontare gli esami di Letteratura latina ed italiana. “Lettere non è affatto facile come si immagina, infatti studio sei ore al giorno quando non seguo i corsi. Uno dei problemi deriva delle date di esame, troppo ravvicinate per poter dare i quattro previsti in un semestre”. Un po’ più facile il corso di Letteratura francese con la prof.ssa Oriana Scarpati, “che ha un approccio alla materia dinamico e divertente”. Peccato per le strutture, che anche a in questo caso sono oggetto di lamentele. “L’aula LG di via Mezzocannone 16 è troppo piccola per contenere tutti i corsisti di Filologia Romanza, mentre la Piovani è più ampia e, paradossalmente, lì seguiamo il corso di Letteratura francese, che è a scelta, quindi il numero di studenti si dimezza”. Segnalato ancora una volta il problema dei bagni di Corso Umberto. “I servizi nel cortile non sono sufficienti per gli studenti di Lettere e Giurisprudenza, quindi si creano file lunghissime, che ci fanno tardare a lezione”, chiude Cinzia.