Numero programmato a Scienze Biologiche, probabile riduzione dei posti disponibili

Diverse discussioni all’ordine del giorno nel Consiglio di Corso di Studi di Scienze Biologiche. Punti in programma: la regolamentazione sui cambi di gruppo, la convalida dell’esame d’inglese e la riprogrammazione del numero chiuso. “Avevamo una regolamentazione nostra, che prevedeva che il cambio di gruppo fosse valido fino a nuovo assetto, ma ora dovremo attenerci al regolamento di Ateneo, che vuole che il cambio sia valido solo per un anno accademico, dal 31 marzo 2013. Ecco perché ho chiesto ed ottenuto una proroga al prof. Paolo Caputo al 2014”, informa Maria Monticelli, rappresentante degli studenti, iscritta al terzo anno. Il problema è legato ad un abuso della norma precedente, “dal momento che tutti cambiavano indiscriminatamente, per sostenere l’esame soltanto scritto o con il docente meno severo”. Ogni gruppo prevede infatti diversi docenti ed un differente programma, “in più gli orari ed i giorni dei corsi non sono gli stessi, quindi gli studenti lavoratori possono trovarsi in serie difficoltà se l’anno successivo non gli è concesso di cambiare gruppo in base alle esigenze”. È la diversità di programmi a creare maggiori problemi: “Se non riesci a sostenere l’esame in tempo, ti trovi a doverlo affrontare con un docente che ha svolto un programma differente, con modalità altrettanto diverse dal primo”. Richiesta, quindi, dagli studenti una regolamentazione dei programmi: “Purtroppo non è stata accettata perché ogni docente deve avere libera scelta”. 
Un altro problema è quello relativo alla pubblicazione delle informazioni sul sito: “Non tutti i docenti utilizzano il sito web universitario, quindi per materiale didattico, spostamento di esami e programmi dobbiamo rivolgerci direttamente al referente, che spesso non risponde alle mail”. Una novità per quel che riguarda l’esame d’inglese: “Prima, per la convalida era necessario l’attestato di livello B2, ora basterà semplicemente il B1, con l’unica eccezione degli studenti del Trinity College, che dovranno possedere il C1, dato che lì l’esame finale è soltanto orale”. 
Il numero chiuso resta l’argomento di discussione principale, perché è imminente una sua riprogrammazione. “Le proposte emerse in Consiglio sono: la riduzione a 600 (verso cui noi studenti siamo più propensi) o a 500 dell’attuale numero di 660 posti disponibili a Scienze Biologiche, che oggi non viene coperto interamente”. La riduzione necessaria deriva dall’abbandono dei corsi a metà anno. “Alcuni docenti credono che, riducendo il numero degli accessi, gli studenti siano più motivati. Io penso, invece, che dopo una riduzione sia difficile un successivo incremento e, visto che gli iscritti continuano ad aumentare, non vedo perché debba essere negata loro una possibilità in futuro”. 
Qualche problema lo crea anche il calendario didattico: “Le lezioni finiscono molto tardi, per cui ci resta una finestra di esami ridotta”. Ultima decisione presa: “l’adesione al questionario che sarà sottoposto, fra qualche anno, agli studenti in entrata e in uscita, per valutare qual è il valore aggiunto che l’Università è in grado di conferire. Abbiamo aderito sia al test di cultura generale, che a quello specifico sulla materia”.
Arriva la caldaia,
problema risolto
 per il prossimo 
inverno
Il Presidente del CCS, Paolo Caputo, si sofferma sui due punti principali discussi. “Noi abbiamo sempre derogato alle abitudini degli Atenei italiani, per quel che riguarda i cambi di gruppo. Ragione della deroga: l’immenso numero di studenti che rendeva difficile seguire i cambi”. Il provvedimento sulla regolamentazione dei gruppi andava preso. “L’unica ragione valida per cambiare gruppo è un impegno documentato, a causa del quale risulta impossibile seguire quel determinato giorno a quell’ora”. Spesso questa ragione è stata accantonata, lasciando spazio al ‘cambio per convenienza’. “Tre anni fa mi è capitata per le mani una richiesta di cambio, dotata di certificato, dove si sosteneva che quel determinato studente dovesse recarsi tutti i lunedì da un podologo di Belluno, ovviamente la rifiutai. Ci sono quindi alcuni ragazzi che valutano la possibilità di cambiare per opportunità”. Al secondo anno, infatti, si registra una forte tendenza ad un gruppo piuttosto che ad un altro. “È singolare che ci siano numerose richieste per uno stesso gruppo, quando dovrebbero essere equamente ripartite, se la ragione fosse quella di un impegno documentato. Di conseguenza un docente si può trovare con un numero di studenti eccessivo rispetto alla norma”. In merito alla richiesta di proroga del provvedimento si esprime: “riconosco di non aver previsto l’anno di transizione prima dell’entrata in vigore del provvedimento”, così arriva la proroga al 31 marzo. Per quel che riguarda la riprogrammazione del numero chiuso afferma: “è necessaria una proporzionalità tra numero fisico di studenti e di docenti. Essendoci stati dei pensionamenti, non possiamo materialmente sostenere il numero di 660 ragazzi, per cui occorre un piccolo ritocco”. È anche vero che il numero di richieste per il Corso di Studi aumenta di anno in anno: “Tre anni fa, quando per la prima volta fu inserito il numero programmato, contavamo 439 studenti iscritti, l’anno successivo 472, questo 505. Considerando la convergenza tra aumento di studenti e riduzione di docenti è nel mio intento non fissare un numero di accesso basso, perché non voglio danneggiare le aspettative di potenziali studenti”. Notizia positiva, annunciata dal docente: “tra una quindicina di giorni verrà istallata la nuova caldaia, il cui funzionamento è previsto per il semestre prossimo”. Gli studenti della sede di via Mezzocannone 16, infatti, nel periodo invernale hanno seguito con il cappotto, causa rottura della caldaia. Il prof. Caputo aveva già annunciato la conclusione della gara d’appalto, ed ora assicura: “per l’inverno prossimo non avremo questi problemi”.
Allegra Taglialatela
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