I rappresentanti degli studenti non vedono di buon grado la possibilità di precludere agli iscritti ad altri Corsi di Laurea di sostenere due esami a Medicina, secondo quanto prescritto dall’Articolo 6. Il Presidente del Corso di Laurea, prof.ssa Paola Izzo, spiega le ragioni della proposta della Commissione didattica: “Ogni anno riceviamo circa 80 richieste di studenti che, frequentando, determinano un ulteriore affollamento delle aule”. All’ipotesi avanzata dai rappresentanti di concedere l’opportunità di seguire solo i corsi non presenti in altre Facoltà scientifiche, la docente ribatte: “Il nulla osta proviene dai Corsi di Laurea di appartenenza che dovrebbero concederlo solo per insegnamenti non presenti nei loro piani di studio. Invece, accade, ad esempio, che studenti di Scienze Biotecnologiche chiedano di sostenere a Medicina l’esame di Chimica e propedeutica biochimica che, con denominazione leggermente differente, è presente anche nel loro piano di studio”.
La maggior parte delle richieste proviene da studenti che non hanno superato la prova di accesso a Medicina e che, confidando di essere ammessi l’anno successivo, cercano di avvantaggiarsi anticipandosi due esami. “Ma lo spirito dell’articolo 6 era diverso. Si intendeva offrire l’opportunità di studiare un insegnamento assente dal proprio piano di studi, ad esempio dare a uno studente di Giurisprudenza la possibilità di approfondire una materia come Medicina legale”.
Nell’ultimo Consiglio di Corso di Laurea, la prof.ssa Izzo ha, inoltre, proposto l’accesso diretto al II anno non solo per gli studenti laureati, ma anche per quelli che hanno sostenuto uno o più anni presso altre Facoltà scientifiche, a patto che posseggano un numero sufficiente di esami ancora da definire. “Credo sarebbe un riconoscimento al lavoro svolto dagli studenti bravi che per un anno hanno acquisito CFU che potrebbero essere in parte, se non tutti, convalidati da noi – commenta – E’ ovvio che però si determinerebbe un accavallamento tra alcuni corsi da seguire del 1° anno e quelli del 2°”. L’idea è di esonerare dalla frequenza delle attività didattiche del primo anno gli studenti già laureati che accedono direttamente al II anno. “Personalmente ritengo che si debba tenere conto della maturità complessiva acquisita dallo studente già in possesso di una delle lauree scientifiche indicate dal nostro regolamento. Il debito di alcune parti di un programma d’esame dovrà essere comunque colmato al momento dell’integrazione dell’esame in questione. Non dico di esonerarlo dal conoscere gli argomenti mancanti, ma solo dalla frequenza alle lezioni. Ma è solo una mia opinione, condivisa da alcuni e non da altri”.
Nel prossimo Consiglio si discuterà l’ipotesi di inserire dei blocchi anche per gli studenti a contratto. “E’ un’opportunità offerta agli studenti e non deve essere utilizzata per aggirare l’ostacolo dello sbarramento tra il 2° e il 3° o tra il 4° e 5° anno. Ad esempio, uno studente che non supera lo sbarramento al 2° anno stipula un contratto e si iscrive al 3° anno; l’anno successivo ha la possibilità di rescinderlo e, senza blocchi – perché non previsti al 3° anno di corso – si iscrive al 4° anno del corso normale. Se non è un imbroglio questo?”.
La maggior parte delle richieste proviene da studenti che non hanno superato la prova di accesso a Medicina e che, confidando di essere ammessi l’anno successivo, cercano di avvantaggiarsi anticipandosi due esami. “Ma lo spirito dell’articolo 6 era diverso. Si intendeva offrire l’opportunità di studiare un insegnamento assente dal proprio piano di studi, ad esempio dare a uno studente di Giurisprudenza la possibilità di approfondire una materia come Medicina legale”.
Nell’ultimo Consiglio di Corso di Laurea, la prof.ssa Izzo ha, inoltre, proposto l’accesso diretto al II anno non solo per gli studenti laureati, ma anche per quelli che hanno sostenuto uno o più anni presso altre Facoltà scientifiche, a patto che posseggano un numero sufficiente di esami ancora da definire. “Credo sarebbe un riconoscimento al lavoro svolto dagli studenti bravi che per un anno hanno acquisito CFU che potrebbero essere in parte, se non tutti, convalidati da noi – commenta – E’ ovvio che però si determinerebbe un accavallamento tra alcuni corsi da seguire del 1° anno e quelli del 2°”. L’idea è di esonerare dalla frequenza delle attività didattiche del primo anno gli studenti già laureati che accedono direttamente al II anno. “Personalmente ritengo che si debba tenere conto della maturità complessiva acquisita dallo studente già in possesso di una delle lauree scientifiche indicate dal nostro regolamento. Il debito di alcune parti di un programma d’esame dovrà essere comunque colmato al momento dell’integrazione dell’esame in questione. Non dico di esonerarlo dal conoscere gli argomenti mancanti, ma solo dalla frequenza alle lezioni. Ma è solo una mia opinione, condivisa da alcuni e non da altri”.
Nel prossimo Consiglio si discuterà l’ipotesi di inserire dei blocchi anche per gli studenti a contratto. “E’ un’opportunità offerta agli studenti e non deve essere utilizzata per aggirare l’ostacolo dello sbarramento tra il 2° e il 3° o tra il 4° e 5° anno. Ad esempio, uno studente che non supera lo sbarramento al 2° anno stipula un contratto e si iscrive al 3° anno; l’anno successivo ha la possibilità di rescinderlo e, senza blocchi – perché non previsti al 3° anno di corso – si iscrive al 4° anno del corso normale. Se non è un imbroglio questo?”.