Bocciature frequenti a Scienza delle Finanze e Diritto Finanziario

Olimpiadi dello studio a Giurisprudenza. La maratona è quasi giunta al traguardo: gli ultimi appelli della sessione invernale. “A fine febbraio – dice Daniele Fazi, studente al IV anno – si avverte la sensazione che il tempo sfugga di mano. Tutto ad un tratto si diventa più produttivi. Gli ultimi appelli di questa sessione sono quelli più frequentati dell’intero anno. Basta dare un’occhiata alla divisione in matricole di qualche esame per rendersene conto”. Per Angela D’Agostino: “La sessione è ricca ed invitante, però stare tre mesi sui manuali, senza altre distrazioni, è davvero dura. Ora mi concentro sull’ultimo sprint prima dell’inizio delle lezioni, poi mi ci vorrà un po’ di tempo per capire con quale insegnamento continuare”. 
Tanto impegno non sempre, però, si traduce in buoni risultati. Ad esempio, per molti l’esame di Scienza delle Finanze, cattedra prof. Gaetano Stornaiuolo, è stato un buco nell’acqua. Rachele Fiorito ritiene che occorrano due tentativi prima di mettere a segno il bersaglio: “La prima seduta consente di capire cosa vogliono i docenti, ossia quali grafici e formule sono importanti. La seconda volta, proprio come è successo a me, si arriva preparati e si sa che occorre essere veloci, tecnici e, soprattutto, non troppo brevi”. Perché ogni teoria “deve essere sempre accompagnata dal relativo grafico – sottolinea Assunta Lucci – Mi è stato chiesto ‘l’ottimo degli ottimi’, all’inizio non avevo capito perché sul testo viene indicato diversamente. Con il ragionamento, poi, sono arrivata al grafico ma non è stato sufficiente perché la mia prova è stata valutata poco esaustiva, incompleta e con nozioni ‘frastagliate’. Torno a casa con tanta rabbia, ma sapevo di dover pagare pedaggio”. Anche Bruno Castellano è stato invitato a ripresentarsi nella prossima sessione: “Una perdita di tempo notevole. A luglio vorrei laurearmi, ma devo sostenere, con questa bocciatura, tre esami. Sto messo veramente male”. Situazione analoga per Giovanni Arzino: “Ho fatto notare al docente che la bocciatura avrebbe interrotto bruscamente il mio percorso verso la laurea. Per questo ho invitato il collaboratore alla cattedra a pormi più domande”. Invece “ho fatto un po’ di confusione nel formulare il grafico sul Teorema di Haavelmo. Morale della favola: torno con zero voglia di riprendere i testi in mano e una dose non trascurabile di sfiducia”. L’unico 28 della giornata fa della studentessa una star. “Tutti vogliono conoscere il mio metodo di studio – racconta Enza Legno. In realtà, credo che il segreto del mio successo stia nell’aver seguito le lezioni passo dopo passo. I corsisti sono sicuramente favoriti in sede d’esame, poter affrontare la prova in più moduli, spiegando gli argomenti con le parole del corso, mi ha avvantaggiata. Per questo consiglio di seguire.
A Giurisprudenza gli studenti proprio non legano con le materie economiche. Una riprova: problemi si registrano anche a Diritto Finanziario, prof. Fabrizio Amatucci. “Non c’è proprio la predisposizione mentale per queste materie – afferma Adriano Zarlengo – So che le nozioni di economia sono importanti per chi voglia intraprendere specifiche carriere, ma queste discipline rallentano il nostro percorso. Conosco ragazzi impantanati da mesi su Economia, Finanziario e Scienza delle finanze. Purtroppo seguire non basta, tre mesi l’anno di lezioni sono veramente pochi per queste discipline”. La ‘strage’ all’esame: “si potrebbe evitare con un monitoraggio costante. Dovremmo essere seguiti con lezioni mirate durante tutte le sessioni dell’anno accademico. Invece, siamo lasciati in balia degli eventi. Tant’è che più della metà degli esaminati è tornata a casa insoddisfatta”. “Purtroppo oggi non è andata – racconta Marzia Pellegrino – La cattedra usa e vuole si usino dei tecnicismi che non mi appartengono. Il professore purtroppo non consente di ritornare il prossimo mese, e, se non sbaglio, a giugno dovrei cambiare docente. Non voglio nemmeno pensarci”. La rotazione è un problema che affligge gli studenti. “Ho accettato 23 – commenta Renato Pomarici – perché non ho alcuna intenzione di perdere altro tempo dietro queste teorie economiche. Voglio ritornare a studiare codici, articoli e manuali di diritto, tanto più che, ruotando cattedra, sarebbe cambiata almeno la parte speciale. “Il prof. Amatucci – sostiene Michelangelo Metafora – è molto esigente. Vuole definizioni precise. Oggi ho avuto 22 perché ho confuso la legge 43/2009. Ho sbagliato ad indicare la data, questo lapsus ha compromesso l’intero colloquio”. Qualche parola di speranza arriva da Gianluca Orabona: “Credo di essere stato uno dei pochi 26 del giorno. Intorno a me, infatti, non ho visto scene particolarmente entusiasmanti. Questo è un esame che non si improvvisa, ma va studiato per mesi con costanza. Ho seguito i collaboratori alla cattedra durante il ricevimento. Se si fa così, se si studia cercando aiuto, la materia diventa meno difficile e più comprensibile”. “Non mi sento tagliata per l’economia – incalza Silvia Nucciotti – Solo grazie ad aiuti ‘privati’ sono riuscita a sostenere le prove. Torno a casa con 25. Un’università che costringe a rivolgersi all’esterno, per poter superare le difficoltà, per me, però, ha già fallito con i suoi studenti”. 
Notizie poco confortanti arrivano dagli esami di Diritto Costituzionale, prof. Sandro Staiano. La cattedra incute timore alle matricole. “Già durante il corso ho capito che il docente era uno dei più tosti – dichiara Martina Balsamo – Oggi ne ho avuto prova durante gli esami. Il professore ha spaziato fra articoli della Costituzione ed articoli di giornale, per far commentare avvenimenti di attualità. Questa sovrapposizione mi ha destabilizzato. Per questo sono sembrata poco preparata e quindi sono stata bocciata. Sto studiando da ottobre”. “Proprio non ci voleva – commenta Pietro Ciccarelli la sua bocciatura – Fino ad ora non avevo sostenuto nessun altro esame, proprio per essere pronto a Costituzionale. Il fatto che oggi non sia andata mi fa stare male. Concluderò il primo semestre con una sola prova all’attivo. Ammesso che, a marzo, riesca a superare Storia del diritto romano”. Lucia Colesanti afferma: “Valuto il mio 24 come un 30. Oggi mi sento una vera studentessa di Giurisprudenza”. Un 30 per Gilberto Barbato, iscritto al secondo anno: “è la seconda volta che sostengo l’esame. Rispetto alle matricole sapevo già cosa aspettarmi e il colloquio è stato più facile.
Lamentele agli esami di Diritto Penale, prof. Sergio Moccia. “È la cattedra più ostica di Penale – dichiara Alessandra Suso – Il professore è esigente, maniaco del codice e delle spiegazioni ultra dettagliate. All’esame bisogna arrivare preparatissimi. Altrimenti non si passa, come è successo a me. “Per strappare un 25 – sostiene Nicola Vitale – ho dato fondo a tutte le mie conoscenze. Avevo il terrore di quest’esame, il docente pretende molto. Bisogna conoscere a manetta codice e manuale, senza però dare l’impressione di aver studiato a memoria. Perché quello che si dice di questa cattedra: “è assolutamente vero. Il terrore è giustificato dai tanti bocciati”, fa notare Monica Terracciano. Poi ricorda una rima che circola tra gli studenti (“Moccia-Boccia”) che la dice lunga sulla difficoltà della prova.
Susy Lubrano
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