Bonus maturità: gli studenti ‘soprannumerari’ raccontano…

Credono sia stata fatta vera giustizia. Sono gli studenti di Medicina della Seconda Università ammessi a frequentare il primo anno del Corso di Laurea in seguito alla reintroduzione del bonus maturità, provvedimento ministeriale dello scorso novembre. Molti avevano già scelto di ripiegare su percorsi di studio affini. Ma senza perdere la speranza. Tra questi, Valerio Arpaia: “Sono stato sempre affascinato dalla professione medica. La componente etico-morale è stata altrettanto rilevante nella mia scelta: fare il medico è una missione e può dare tante soddisfazioni. Anche se ci vuole sacrificio nello studio, credo che gli sforzi siano sempre ripagati. Per questo motivo, non essendo inizialmente entrato a Medicina, ho optato per Biotecnologie, sperando nelle convalide degli esami dopo un’eventuale ammissione l’anno successivo. Parallelamente, ho intrapreso anche la strada del ricorso al TAR contro l’abolizione del bonus. Sentivo di aver deluso anche le speranze dei miei familiari e ogni giorno non smettevo di tenermi aggiornato sulle notizie riguardo al provvedimento del Miur”. Racconta Alessandra Di Vincenzo: “Quando ho letto il mio nome nella lista degli ammessi, la felicità ha preso il sopravvento su tutto e quelle settimane di vera agonia in attesa di notizie sono svanite nel nulla”. La studentessa, come gli altri suoi colleghi ‘soprannumerari’, sta seguendo delle lezioni di recupero ad hoc: “un’iniziativa lodevole del Corso di Laurea. Certo, non tutto funziona alla perfezione: le aule sono spesso sovraffollate e spostarsi tra Napoli e Caserta crea disagio, ma vale la pena adeguarsi piuttosto che rinunciare alla possibilità che ci è stata concessa”. “A differenza della SUN, non tutti gli Atenei hanno offerto i corsi extra – fa notare Serena De Vivo – anche se, tra la sveglia la mattina presto e i corsi che durano fino alle 15.30 tutti i giorni, è davvero dura. Ma noi in soprannumero sapevamo di partire svantaggiati. La nostra prima sessione d’esame comincerà a maggio, in concomitanza con quella del secondo semestre e, purtroppo, ci toccherà dare gli esami di un anno (chimica, fisica, biologia, genetica ed inglese) nel giro di circa 3 mesi”. 
Ciononostante, le prime impressioni sull’università si rivelano sostanzialmente positive per tutti: “sono rimasto soddisfatto dell’organizzazione dei corsi – aggiunge Valerio – I professori mi sembrano preparati e disponibili, ci hanno subito messo a nostro agio e questo è fondamentale dal momento che vi è obbligo di frequenza per poter sostenere gli esami”.
Per nessuno dei tre studenti si trattava del primo tentativo di ingresso a Medicina. Confessa Alessandra: “Ho tentato in tutto sei volte, sia per università pubbliche sia private, così ho scelto di frequentare Biotecnologie con la speranza che potesse darmi la preparazione necessaria, ma non si può scegliere una Facoltà solo per ripiego. Quando quest’anno ho capito di non essere entrata per poco, ho pensato di non essere abbastanza preparata. Però è assurdo che in un test di ammissione ci siano domande così specifiche da essere parte integrante dei programmi d’esame”. “Studiare il mese prima della prova serve a ben poco – dice Serena – Bisognerebbe cominciare gli anni precedenti: un buon percorso alle superiori, associato allo studio approfondito delle materie del test (logica, matematica, fisica, biologia, chimica), è indispensabile, ma talvolta nemmeno questo basta. Oltre alle conoscenze pregresse, serve un po’ di fortuna e soprattutto non bisogna mai smettere di crederci. Stavolta l’ho affrontato con uno spirito diverso: ero iscritta al secondo anno di Infermieristica pediatrica e avevo un bagaglio culturale più ricco per le esperienze vissute nell’ambiente ospedaliero, e soprattutto conservavo la speranza di avere quei punti in più grazie al bonus maturità”. 
Sabrina Sabatino
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