Il curriculum deve essere breve, ma esaustivo. “Gonfiato” al punto giusto, ma mai menzognero. Calibrato sull’offerta di lavoro specifica per la quale ci si candida. Queste alcune delle linee guida su come presentarsi alle aziende definite nel corso dell’incontro “Un ponte tra università e mondo del lavoro” che, il 10 novembre, ha portato
laureandi e laureati a riempire l’Aula 1 del Dipartimento di Farmacia. Relatori per due ore, il prof. Carlo Ranaudo, docente di Laboratorio di Analisi del Mercato e delle prestazioni, intervenuto nelle vesti di consulente della DCR-Consulting, società che opera nel campo della consulenza aziendale, e la dott.ssa Gabriella Baldassarre, Executive Search Consultant presso la Frezza & Partners, società di consulenza nel settore Ricerca e Selezione. A presentarli al folto pubblico il prof. Paolo Grieco, Coordinatore del Corso di Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche: “oggi abbiamo con noi due personalità che possono raccontarci molto sulla formazione. Hanno esperienza in grosse compagnie farmaceutiche e possono dirci come affrontare il percorso post laurea”. Prepararsi
con largo anticipo il primo diktat del prof Ranaudo: “il giorno della laurea è un passaggio automatico al mondo del lavoro che non deve creare stravolgimenti. È necessario arrivare pronti. Spesso mi capita di leggere curriculum che non hanno né testa né coda”. Aspetto che non sorprende, visto che “all’Università non vi insegniamo a scriverne uno. Oggi siamo qui per colmare la lacuna”. Incontro focalizzato, oltre che sulla stesura del curriculum, su come affrontare un colloquio di lavoro, sulle figure professionali richieste oggi dal mercato e sulle possibilità di formazione post laurea. Regola fondamentale da ricordare quando si scrive: “non esiste ‘il curriculum’, ma ne esistono diversi che vanno strutturati tenendo conto della specifica situazione che si va ad affrontare”. Perché la professione può seguire molteplici percorsi che richiedono competenze diversificate. Lo sa bene la dott.ssa
Baldassarre che ha iniziato la sua carriera in una Farmacia, lasciata dopo cinque anni per occuparsi “di vendita e marketing in azienda. Oggi, invece, passo la maggior parte delle giornate a fare selezione di personale”. Per ogni candidato cerca “di capire quali sono gli obiettivi. Vi invito a sognare. Vista l’età, ne avete il diritto e il dovere.
Il lavoro occuperà la maggior parte del vostro tempo, quindi è importante scegliere ciò che vi piace. L’offerta è ampia. Scegliete una strada con determinazione e senza arroganza”. Entrando nel dettaglio, da un punto di vista operativo suggerisce di “preparare un curriculum generale, adattandolo di volta in volta al destinatario al quale ci si rivolge”. Senza esagerare con i contenuti: “avete a disposizione massimo due pagine. La vostra presentazione deve essere immediata e deve includere esperienze professionali e certificazioni linguistiche. È importante avere un sommario delle vostre competenze chiave che riassuma cosa siete capaci di fare”. Attenzione “al controllo
ortografico e alla scelta di una fotografia che vi mostri con un dress code appropriato”. Dettaglio banale? No, stando all’esperienza del prof Ranaudo: “ho scartato il curriculum di una persona che ha messo una foto con il proprio cane”. Da evitare: “mentire ed essere roboanti con gli aggettivi con i quali vi descrivete”. Non è mancata l’analisi di un caso concreto. A fare da cavia è stata la studentessa Federica De Rosa, il cui curriculum, proiettato in aula, è stato analizzato dai due “selezionatori”, che hanno evidenziato errori e lacune. Una domanda di un ragazzo presente in aula ha poi aperto una parentesi sulla formazione post laurea. Il prof Ranaudo: “va bene qualsiasi cosa che risponda alle vostre esigenze e alla vostra tasca. Il Master non deve servire per riempire il curriculum, ma per acquisire competenze. Quando scegliete un corso, vedete chi sono i relatori e quali sono i programmi dettagliati”. Per la ricerca di offerte di lavoro, invece, “il sito Job in Pharma deve essere il vostro pane quotidiano”. Ultima indicazione, preparare la valigia: “siate pronti a un lavoro che non sempre è sotto casa”. Ha
ascoltato con interesse Stefano, iscritto al quarto anno di CTF: “ho sfruttato quest’occasione per reperire
un tipo di informazione che non viene fornita dall’università. Non basta studiare. È necessario capire come muoversi dopo la laurea. Serve un collegamento tra l’università e il post laurea. Sono al quarto anno, ma oggi è stata la prima volta che ho sentito parlare di certe cose”. Tutto nuovo pure per Francesca: “mi sono laureata a luglio in Farmacia e sono molto confusa. Ero alla ricerca di un incontro del genere”. Con lei, Riccardo: “mi sento
rassicurato, ma solo in parte. Oggi ho scoperto che inviare lo stesso curriculum a tutte le aziende è un errore”. Ha da poco raggiunto la corona d’alloro Vincenzo: “scrivere il curriculum è il primo step verso il mondo lavorativo. Oggi ho imparato che è importante spostarsi fuori Napoli per mettere le ali”. È laureato in CTF Antonio Pisaniello: “sto cercando lavoro. Nel frattempo sto frequentando corsi di vario tipo. L’incontro di oggi è stato utile per scoprire sbocchi occupazionali nel marketing e nella vendita che non conoscevo affatto”. Dall’aula escono quaderni con appunti e nomi da ricordare per percorrere “un ponte tra università e mondo del lavoro”.
laureandi e laureati a riempire l’Aula 1 del Dipartimento di Farmacia. Relatori per due ore, il prof. Carlo Ranaudo, docente di Laboratorio di Analisi del Mercato e delle prestazioni, intervenuto nelle vesti di consulente della DCR-Consulting, società che opera nel campo della consulenza aziendale, e la dott.ssa Gabriella Baldassarre, Executive Search Consultant presso la Frezza & Partners, società di consulenza nel settore Ricerca e Selezione. A presentarli al folto pubblico il prof. Paolo Grieco, Coordinatore del Corso di Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche: “oggi abbiamo con noi due personalità che possono raccontarci molto sulla formazione. Hanno esperienza in grosse compagnie farmaceutiche e possono dirci come affrontare il percorso post laurea”. Prepararsi
con largo anticipo il primo diktat del prof Ranaudo: “il giorno della laurea è un passaggio automatico al mondo del lavoro che non deve creare stravolgimenti. È necessario arrivare pronti. Spesso mi capita di leggere curriculum che non hanno né testa né coda”. Aspetto che non sorprende, visto che “all’Università non vi insegniamo a scriverne uno. Oggi siamo qui per colmare la lacuna”. Incontro focalizzato, oltre che sulla stesura del curriculum, su come affrontare un colloquio di lavoro, sulle figure professionali richieste oggi dal mercato e sulle possibilità di formazione post laurea. Regola fondamentale da ricordare quando si scrive: “non esiste ‘il curriculum’, ma ne esistono diversi che vanno strutturati tenendo conto della specifica situazione che si va ad affrontare”. Perché la professione può seguire molteplici percorsi che richiedono competenze diversificate. Lo sa bene la dott.ssa
Baldassarre che ha iniziato la sua carriera in una Farmacia, lasciata dopo cinque anni per occuparsi “di vendita e marketing in azienda. Oggi, invece, passo la maggior parte delle giornate a fare selezione di personale”. Per ogni candidato cerca “di capire quali sono gli obiettivi. Vi invito a sognare. Vista l’età, ne avete il diritto e il dovere.
Il lavoro occuperà la maggior parte del vostro tempo, quindi è importante scegliere ciò che vi piace. L’offerta è ampia. Scegliete una strada con determinazione e senza arroganza”. Entrando nel dettaglio, da un punto di vista operativo suggerisce di “preparare un curriculum generale, adattandolo di volta in volta al destinatario al quale ci si rivolge”. Senza esagerare con i contenuti: “avete a disposizione massimo due pagine. La vostra presentazione deve essere immediata e deve includere esperienze professionali e certificazioni linguistiche. È importante avere un sommario delle vostre competenze chiave che riassuma cosa siete capaci di fare”. Attenzione “al controllo
ortografico e alla scelta di una fotografia che vi mostri con un dress code appropriato”. Dettaglio banale? No, stando all’esperienza del prof Ranaudo: “ho scartato il curriculum di una persona che ha messo una foto con il proprio cane”. Da evitare: “mentire ed essere roboanti con gli aggettivi con i quali vi descrivete”. Non è mancata l’analisi di un caso concreto. A fare da cavia è stata la studentessa Federica De Rosa, il cui curriculum, proiettato in aula, è stato analizzato dai due “selezionatori”, che hanno evidenziato errori e lacune. Una domanda di un ragazzo presente in aula ha poi aperto una parentesi sulla formazione post laurea. Il prof Ranaudo: “va bene qualsiasi cosa che risponda alle vostre esigenze e alla vostra tasca. Il Master non deve servire per riempire il curriculum, ma per acquisire competenze. Quando scegliete un corso, vedete chi sono i relatori e quali sono i programmi dettagliati”. Per la ricerca di offerte di lavoro, invece, “il sito Job in Pharma deve essere il vostro pane quotidiano”. Ultima indicazione, preparare la valigia: “siate pronti a un lavoro che non sempre è sotto casa”. Ha
ascoltato con interesse Stefano, iscritto al quarto anno di CTF: “ho sfruttato quest’occasione per reperire
un tipo di informazione che non viene fornita dall’università. Non basta studiare. È necessario capire come muoversi dopo la laurea. Serve un collegamento tra l’università e il post laurea. Sono al quarto anno, ma oggi è stata la prima volta che ho sentito parlare di certe cose”. Tutto nuovo pure per Francesca: “mi sono laureata a luglio in Farmacia e sono molto confusa. Ero alla ricerca di un incontro del genere”. Con lei, Riccardo: “mi sento
rassicurato, ma solo in parte. Oggi ho scoperto che inviare lo stesso curriculum a tutte le aziende è un errore”. Ha da poco raggiunto la corona d’alloro Vincenzo: “scrivere il curriculum è il primo step verso il mondo lavorativo. Oggi ho imparato che è importante spostarsi fuori Napoli per mettere le ali”. È laureato in CTF Antonio Pisaniello: “sto cercando lavoro. Nel frattempo sto frequentando corsi di vario tipo. L’incontro di oggi è stato utile per scoprire sbocchi occupazionali nel marketing e nella vendita che non conoscevo affatto”. Dall’aula escono quaderni con appunti e nomi da ricordare per percorrere “un ponte tra università e mondo del lavoro”.