Che ci sia una prova intercorso o meno, tanti studenti sono alle prese con un novembre matto e disperatissimo. Laura, matricola di Farmacia: “a breve faremo la prova intercorso di Fisica e di Biologia. Io sto svolgendo tanti esercizi di Fisica, poi mi sto dedicando all’orale utilizzando degli schemi. Per Biologia, invece, sto integrando le slide con nozioni tratte dal libro”. È alle prese con Tecnologia e legislazione farmaceutiche I e con Chimica Farmaceutica e Tossicologica II Maria, studentessa del quarto anno che sottolinea le difficoltà ad affrontare tutti gli impegni del semestre: “mi spaventano entrambi perché sono esami difficili. Seguiamo tutti i giorni, principalmente di pomeriggio. La mattina ci sono i laboratori. Serve essere presenti sempre, ma è dura stare al passo con i corsi”. Ha l’aria da studentessa sotto esame Tiziana, del quinto anno, rimasta in Dipartimento con un’amica fino a pomeriggio inoltrato. C’è un motivo: “le date d’esame sono troppo poche. Gennaio e febbraio non bastano. Altro problema è come sono distribuiti gli appelli. Tra l’uno e l’altro passano una quindicina di giorni. Gli esami sono abbastanza difficili, quindi è necessario mettersi sotto a studiare fin da subito, perché il tempo che abbiamo a disposizione durante la sessione è utile solo per ripetere”. Maniche rimboccate per le matricole di Scienze Nutraceutiche. Federica spiega: “abbiamo prove intercorso per Biologia e Matematica. Ci aspetta un novembre di fuoco. Speriamo di riuscire a toglierci due bei pesi dalle spalle”. Con lei, Martina: “sto studiando dal primo giorno
di lezione. Superare le prove sarebbe importante”. Compito arduo è “studiare in parallelo con i corsi. Siamo in aula per tre giorni a settimana fino al pomeriggio”. Entrambe sottolineano un disagio: “non ci sono spazi dove studiare. A volte andiamo in un bar o ci ritroviamo a casa di qualcuno. Qua è impossibile. Stamattina siamo in tre a studiare
su una poltroncina”. Ha sfruttato un’aula vuota per ripetere con dei compagni Francesco: “la biblioteca offre un servizio ottimo, funziona benissimo sia come posti sia per la consultazione dei testi. Però per confrontarci servono altri spazi, perché lì non si può parlare”. Per molti studenti di Scienze Nutraceutiche, alla voce “cose da fare” si è aggiunto l’inglese. Lo sottolinea Marika: “su trenta persone che hanno sostenuto il Placement test, soltanto una decina l’ha superato. Durava mezz’ora e comprendeva una parte di listening. Proprio l’ascolto era molto complesso e ci ha bloccati in tanti. Adesso seguiamo corsi con la madrelingua che incontriamo ogni mercoledì e ci aiuta a esercitarci”. Non mancano gli impegni a Controllo di Qualità. Assunta Vasto, al primo anno: “abbiamo le prove intercorso di Biologia, Chimica e Matematica. È meglio sostenere le prove per avvantaggiarci sul lavoro. A dicembre è prevista una seconda prova. Se non si supera una delle due è necessario sostenere l’orale alla sessione di gennaio”. Più rilassata l’atmosfera tra le matricole di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. Per loro niente prove intercorso. Ha però già aperto i libri Simona, che ha scelto di dedicarsi fin da subito ad Anatomia: “è una materia che mi affascina. È bello capire tutto quello che caratterizza il nostro corpo. Ovviamente è uno studio lungo e complesso, che richiede di conoscere ogni organo”. Condivide il pensiero la sua collega Lisa: “la trovo molto interessante. Più complessa Biologia perché il programma è vasto e incentrato molto sulla parte di chimica”. È un altro l’incubo di Maurizio: “Matematica mi preoccupa perché mi dava problemi anche al Liceo. Al corso comunque riesco a stare al passo perché i professori, molto disponibili, tengono conto che non tutti partiamo dallo stesso livello di preparazione”.
di lezione. Superare le prove sarebbe importante”. Compito arduo è “studiare in parallelo con i corsi. Siamo in aula per tre giorni a settimana fino al pomeriggio”. Entrambe sottolineano un disagio: “non ci sono spazi dove studiare. A volte andiamo in un bar o ci ritroviamo a casa di qualcuno. Qua è impossibile. Stamattina siamo in tre a studiare
su una poltroncina”. Ha sfruttato un’aula vuota per ripetere con dei compagni Francesco: “la biblioteca offre un servizio ottimo, funziona benissimo sia come posti sia per la consultazione dei testi. Però per confrontarci servono altri spazi, perché lì non si può parlare”. Per molti studenti di Scienze Nutraceutiche, alla voce “cose da fare” si è aggiunto l’inglese. Lo sottolinea Marika: “su trenta persone che hanno sostenuto il Placement test, soltanto una decina l’ha superato. Durava mezz’ora e comprendeva una parte di listening. Proprio l’ascolto era molto complesso e ci ha bloccati in tanti. Adesso seguiamo corsi con la madrelingua che incontriamo ogni mercoledì e ci aiuta a esercitarci”. Non mancano gli impegni a Controllo di Qualità. Assunta Vasto, al primo anno: “abbiamo le prove intercorso di Biologia, Chimica e Matematica. È meglio sostenere le prove per avvantaggiarci sul lavoro. A dicembre è prevista una seconda prova. Se non si supera una delle due è necessario sostenere l’orale alla sessione di gennaio”. Più rilassata l’atmosfera tra le matricole di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. Per loro niente prove intercorso. Ha però già aperto i libri Simona, che ha scelto di dedicarsi fin da subito ad Anatomia: “è una materia che mi affascina. È bello capire tutto quello che caratterizza il nostro corpo. Ovviamente è uno studio lungo e complesso, che richiede di conoscere ogni organo”. Condivide il pensiero la sua collega Lisa: “la trovo molto interessante. Più complessa Biologia perché il programma è vasto e incentrato molto sulla parte di chimica”. È un altro l’incubo di Maurizio: “Matematica mi preoccupa perché mi dava problemi anche al Liceo. Al corso comunque riesco a stare al passo perché i professori, molto disponibili, tengono conto che non tutti partiamo dallo stesso livello di preparazione”.