Calendario d’esami, i rappresentanti degli studenti danno battaglia in Consiglio

Non si danno per vinti gli studenti di Scienze Politiche del Federico II nella loro battaglia per la rimodulazione del calendario didattico. Dopo l’ultimo Consiglio di Facoltà del mese di marzo, i problemi non sono ancora stati del tutto risolti. 
“Come già preannunciato sui vari siti e forum studenteschi della nostra Facoltà, abbiamo presentato al Preside una nostra proposta per riorganizzare in maniera più ragionata il calendario didattico – ha dichiarato Valentina Forte, rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà – La rimodulazione deve tenere conto di una più equa distribuzione degli appelli d’esame durante l’intero anno accademico, così come richiesto dalla stragrande maggioranza degli studenti. È questo il motivo che ci ha spinto a presentare una proposta in Consiglio. Riteniamo che sia opportuno intervenire con forza sulla sessione di settembre. Soprattutto per quanto riguarda il primo appello: quasi sempre c’è un basso numero di prenotazioni, in quanto il più delle volte viene collocato ai primi del mese. Infatti, viene visto dai più come un appello ‘inutile’”. Dunque, la proposta di posticipare i due appelli previsti a settembre ad ottobre e dicembre. “In quest’ottica – dice Forte – ci pare evidente che una rivisitazione del calendario degli esami richieda anche una diversa organizzazione dei corsi, con un inizio anticipato e una fine leggermente posticipata, al fine di recuperare le ore di lezione non effettuate. Così si può garantire una corrispondenza tra ore di lezione e numero di crediti conseguiti e di conseguenza una offerta didattica di migliore qualità”.
Angela Finestra, anche lei rappresentante degli studenti, ha precisato alcuni punti della proposta: “La nostra idea partiva dalla necessità di allungare i tempi che intercorrono tra un esame e l’altro, in modo da poter rendere fruibili tutti gli appelli a disposizione. Abbiamo, pertanto, presentato richiesta di appelli nei mesi di gennaio, febbraio, marzo, giugno e luglio (tre appelli per questa sessione), ottobre e dicembre. Inoltre, è stata esposta la questione degli appelli del mese di aprile: il nostro parere era di farli valere per tutti gli studenti, indistintamente. Dopo un acceso confronto, abbiamo ottenuto la possibilità di farli sostenere agli studenti del vecchio ordinamento e ai laureandi, ossia a coloro che debbano sostenere gli ultimi tre o quatto esami o che abbiano già prenotato la seduta di laurea”. In buona sostanza la proposta è stata accolta, ma alcuni docenti hanno proposto un emendamento: l’appello di dicembre è stato posticipato alla seconda settimana di gennaio. “Una modifica assolutamente inaccettabile – sottolinea Finestra – in quanto sappiamo bene che per gli studenti gli appelli di dicembre rappresentano un pilastro fondamentale. Siamo, quindi, decisi a presentarci al prossimo Consiglio con un nuovo emendamento. Non vogliamo sostituirci ai docenti, né ci permettiamo di giudicarne le competenze. Tuttavia, riteniamo di saperne sicuramente più di loro circa le esigenze del corpo studentesco. È raro che i rappresentanti degli studenti si trovino d’accordo in maniera unanime, ciò dimostra che il problema è comune e sta a cuore a tutti. Continueremo la nostra battaglia fino a quando non vedremo rispettati appieno i nostri diritti. E’ ora di iniziare nella nostra Facoltà una nuova fase, in cui ci siano finalmente più certezze”.
Vincenzo Tafuri ha assicurato che, insieme agli altri rappresentanti, si è battuto affinché le date di aprile potessero essere sfruttate da tutti: “In questi giorni verranno comunicate le date di esame per il mese di aprile ma, purtroppo, nonostante siano state raccolte circa seicento firme per questa richiesta, i professori non si sono trovati d’accordo”.
“Non abbiamo mai preteso un aumento degli appelli d’esame – ha precisato Marcello Framondi – ma semplicemente un’organizzazione che tenesse conto delle esigenze della maggior parte dei colleghi. La nostra è stata una proposta ragionata. È assurdo che ci siano ben due appelli nel solo mese di settembre. I prenotati erano ovviamente sempre pochissimi e quindi inserire due date in quel periodo non aveva molto senso. Diversamente, durante il mese di dicembre in cui non ci sono corsi, si sarebbe potuto meglio sfruttare questo periodo per dare esami. Durante la fase di stesura della proposta, avevamo anche previsto una settimana di recupero a gennaio, nel caso di eventuali assenze o slittamento delle lezioni per diversi motivi. Quest’ultima istanza è stata respinta dal corpo docente”. Framondi ribadisce “rimaniamo fermamente convinti della validità della nostra proposta, così come è stata presentata in tutti i suoi punti e continueremo a batterci affinché le nostre richieste vengano finalmente accolte”.
Anna Maria Possidente 
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