Campania New Steel, incubatore d’impresa, apre un nuovo polo nella sede universitaria di San Giovanni a Teduccio

Sbarca alla Federico II Campania New Steel, l’incubatore promosso da Città della Scienza e dall’Ateneo federiciano che si occupa di creazione d’impresa e trasferimento tecnologico. “Entro la fine del 2017 – dice Mariangela Contursi, il direttore generale – apriremo un nuovo nucleo di incubazione a San Giovanni a Teduccio, nella sede di Ingegneria che ospita, tra l’altro, i corsi dell’Academy della Apple. Sarà per noi il secondo polo, dopo quello in attività ed in funzione nella sede di Città della Scienza, a Bagnoli”. Campania New Steel si è formalmente costituita il 2 novembre 2016. Il 29 giugno di quest’anno ha
ottenuto la certificazione da parte del Ministero dello Sviluppo economico. “Si tratta – spiega Contursi, che è laureata in Economia alla Federico II – di una sorta di bollino blu. Siamo un incubatore d’impresa, l’unico nel Mezzogiorno, certificato ai sensi del Decreto Crescita 2.0. Nel 2012 il Governo ha emanato una normativa nazionale che ha introdotto la certificazione per gli incubatori, i quali devono garantire requisiti minimi in termini di strutture professionali, spazi, servizi, infrastrutture tecnologiche e relazioni. Quando è stato emanato il decreto è stato aperto, presso le Camere di Commercio, un registro speciale al quale si iscrivono gli incubatori certificati. Ebbene, noi ci siamo”. I servizi che propone Campania New Steel spaziano dal primo orientamento – “si cerca di capire, insieme a chi la propone, se una idea ha senso, e se esistono strumenti di finanziamento per sostenerla” – fino all’accompagnamento per la redazione di un business plan credibile da portare ad una banca, da presentare ad un progetto di finanziamento pubblico o ad un investitore privato. “Offriamo anche – prosegue la direttrice – spazio di coworking e di incubazione vera e propria. Il nostro progetto strategico è di creare intorno all’incubatore parchi scientifici e tecnologici della città per favorire l’attrazione di imprese di calibro internazionale. Non è pensabile, infatti, che una economia si costruisca sollo sulle startup. In questa prospettiva l’esperienza di Ingegneria a San Giovanni a Teduccio è davvero promettente. Dopo Apple
e forse anche in virtù della eco che ha avuto la scelta di venire da noi da parte della multinazionale di Cupertino, abbiamo la coda di attori in un mercato internazionale che sono interessati a proporre lì iniziative e progetti”. Oggi l’incubatore d’impresa promosso dalla Federico II e da Città della Scienza – lo presiede il professore Edoardo Cosenza, ex Preside di Ingegneria, e fa parte del Consiglio di Amministrazione, tra gli altri, il professore Giorgio Ventre, tra gli artefici dell’accordo tra l’Ateneo federiciano ed Apple – ha circa 40 soggetti in accompagnamento, 26 startup, 14 delle quali innovative ai sensi del Decreto Crescita 2.0, ed è un sistema complesso con oltre 150 dipendenti e sei milioni di euro di fatturato. “Tra le imprese innovative – ricorda Contursi – stiamo seguendo Megaride, la startup promossa da un gruppo di giovani ricercatori di Ingegneria che si occupa di innovazione nel settore delle corse e fa rilevazioni nel campo degli pneumatici. È in incubazione da noi e promette davvero bene. In un anno, nei primi sei mesi del 2017, ha fatturato 500 mila euro ed ha concluso un accordo con Ducati. Un’altra startup che si avvale dei nostri servizi si chiama Bluenet. È composta da ingegneri i quali hanno
una storia di lavoro sul passaporto elettronico e propongono una serie di soluzioni innovative per la lotta alla contraffazione di documenti e biglietti. Hanno sviluppato vari algoritmi di riconoscimento facciale che permettono, per esempio, di effettuare controlli rapidi ed efficaci allo stadio. Qualcuno, infatti, ha già
battezzato la loro startup come il nemico dei bagarini”. Pertinet, un’altra delle startup in incubazione presso Campania New Steel, realizza una nuova classe di piastre per colture cellulari superficiali, che migliora l’attendibilità e la predittività degli esperimenti sulle cellule staminali. Si è aggiudicata recentemente il terzo premio nella categoria Biotech della competizione European Health Catapult, promossa da EIT Health. Prosegue il direttore generale Contursi: “Una delle peculiarità di Campania New Steel è di essere un sistema aperto. Chi ha una buona idea e presenta un progetto accede senza difficoltà. Abbiamo un bando incubatore sempre aperto e campagne di reclutamento sempre attive. Una è rivolta alla Scuola Politecnica. I progetti di ricerca che si conducono alla Federico II hanno potenzialità, ambizioni ed elementi di innovazione incredibili, ma restano spesso confinati in un sistema
che non è allenato a valorizzarli in chiave economica, ma solo nell’ottica della carriera universitaria. Si punta alla pubblicazione, insomma, più che al brevetto. Anche per superare questa criticità la Federico II ha stipulato un protocollo con Vertis, società di Venture Capital, che ha avuto finanziati 40 milioni di euro su ITAtech, una piattaforma proposta dalla Cassa depositi e prestiti e dal Fondo europeo degli investimenti per facilitare il trasferimento tecnologico delle Università”. Un buon auspicio, nell’anno in cui proprio Napoli ospita la finale italiana di Start Cup, manifestazione rivolta alle startup innovative che si svolge in decine di Atenei italiani e che prevede, poi, una sfida tra i vincitori a livello regionale. L’appuntamento è in programma a fine ottobre e si svolgerà in parte a Città della Scienza ed in parte nella sede di Ingegneria di San Giovanni a Teduccio.
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