Cantiere aperto per la programmazione didattica del nuovo anno

Sessanta giorni sono certamente pochi per un bilancio, ma sono sufficienti per cominciare a prendere le misure, per avviare il lavoro da svolgere, per farsi un’idea dei problemi e delle opportunità. Il prof. Stefano Consiglio, eletto a fine febbraio Presidente della Scuola delle Scienze Umane e Sociali, alla quale afferiscono i Dipartimenti di Economia, Management e Istituzioni, Giurisprudenza, Scienze Economiche e Statistiche, Scienze Politiche, Scienze Sociali e Studi Umanistici, racconta: “Abbiamo svolto il primo Consiglio di Scuola e c’è stata ampia partecipazione. Si è tenuto, poi, un incontro con i Coordinatori dei delegati alla didattica ed all’orientamento dell’Ateneo, i professori Francesco Palumbo e Piero Salatino”. Spiega: “Questo è un momento di programmazione triennale per l’Ateneo ed anche la Scuola, come avevo promesso nel programma, si accinge ad elaborare un piano per capire quali iniziative sviluppare. È nata, dunque, l’idea di mettere in campo una commissione ed al più presto saranno identificati i nominativi dei componenti. Avrà il compito di definire il piano triennale per individuare quali obiettivi essa si dà e quali progetti mettere in campo per raggiungere gli obiettivi. Naturalmente, sarà poi svolto anno per anno un monitoraggio”. Il primo cantiere aperto, però, è la programmazione didattica per il prossimo anno accademico e certo non può attendere il piano triennale. “Siamo cresciuti sia ad Economia che nei Dipartimenti del centro storico – sottolinea il prof. Consiglio – e dobbiamo valutare fabbisogni e disponibilità delle aule per organizzare tempestivamente la didattica e gli orari. Dobbiamo essere pronti ad accogliere i nostri studenti in presenza per la seconda settimana di settembre. Entro quel periodo devono essere definiti orari ed aule. Sembra lontano settembre, ma ci aspetta un lavoro che porta via tempo perché i corsi sono moltissimi, le iscrizioni sono aumentate negli ultimi anni e lo spazio è più o meno quello, lo stesso di alcuni anni fa. Abbiamo solo un Corso di Laurea nel nuovo polo di San Giovanni a Teduccio, quello Magistrale in Innovazione Sociale, che è incardinato nel Dipartimento di Scienze Sociali”.
Corsi per i 24 crediti, sono arrivate 6.500 richieste 
Un’altra questione che è all’ordine del giorno è l’organizzazione dei corsi per acquisire i 24 crediti formativi indispensabili all’accesso al concorso per i ruoli di docente nella scuola secondaria. Ricadono sotto la responsabilità della Scuola delle Scienze Umane e Sociali. “Abbiamo già più di 6500 richieste – quantifica Consiglio – e sono numeri enormi. Chiusa questa fase emergenziale dobbiamo varare una nuova organizzazione. Come Federico II mi farebbe piacere partire per primi e garantire un livello adeguato della didattica a costi accessibili”. L’erogazione dei corsi per i 24 crediti, in effetti, ha innescato la proliferazione di corsi e progetti formativi in ogni parte d’Italia. Taluni a costi davvero esorbitanti e piuttosto discutibili dal punto di vista dei contenuti formativi.
Sta maturando, intanto, il progetto di un sito internet dedicato interamente alla Scuola. “Sto cercando di fare in modo – dice Consiglio – che da qui ad un paio di mesi sia pronto. Credo sia importante avere una vetrina on-line ben strutturata e poi la digitalizzazione è un altro dei progetti del programma triennale. Per il sito la Scuola sta avendo una ottima interlocuzione con il prof. Carlo Sansone, che è il responsabile del Centro per i Servizi Informatici dell’Ateneo, persona di grande competenza, reattiva e collaborativa”.
Nei primi due mesi di mandato, “c’è stata una interlocuzione continua con i Direttori dei Dipartimenti perché lo spirito della Scuola è di essere al servizio dei Dipartimenti. Può snellire alcuni passaggi e centralizzare alcune attività, evitando che si ripetano identiche in ogni Dipartimento. Mi riferisco a quelle per le quali i Direttori chiedano un sostegno. Quando ero alla guida di Scienze Sociali, a me sarebbe piaciuto poter contare su una Scuola un po’ più strutturata che mi desse una mano su una serie di questioni non strategiche”.
Si è formato, intanto, un gruppo di lavoro su Futuro Remoto – manifestazione che si svolgerà a novembre – che coinvolge tutti i Presidenti delle Scuole della Federico II ed è coordinato dal prof. Antonio Pescapè, delegato di Ateneo per la Terza missione. “La Federico II sarà presente alla manifestazione, che ci si augura potrà svolgersi normalmente – conclude il prof. Consiglio – Come Scuole cercheremo di svolgere un lavoro trasversale attraverso il contributo di docenti di aree tematiche differenti. È una opportunità significativa perché le recenti edizioni di Futuro Remoto, prima della pandemia, hanno attirato migliaia di visitatori”.

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