Carico elevato, alcuni docenti bloccano l’assegnazione delle tesi

Psicologia clinica, Psicologia dinamica, Psicologia dello sviluppo. Sono queste le materie più gettonate per le tesi di laurea dagli studenti della Facoltà di Psicologia. La preferenza per determinati insegnamenti determina, però, una iniqua distribuzione dei lavori tra i relatori, non imputabile, forse, a nessuno se non al rapporto numerico docenti–studenti che continua ad essere la radice di molti problemi. Attualmente, il corpo docente conta trentasei unità, a fronte di circa 8mila studenti, compresi i fuori-corso. “Quello della cattiva distribuzione delle tesi è una problematica che risale a quando è stato introdotto il ‘3+2’, e sono, quindi, nati i Corsi di Laurea Specialistica – afferma il prof. Celestino Genovese, docente di Psicologia dinamica – In questo periodo, sto seguendo una quarantina di tesi. La Psicologia dinamica è un insegnamento che affascina”. Gli studenti timorosi di non trovarne un relatore che assegni loro la tesi nei tempi opportuni anticipano di tanto la richiesta, per poi cominciare a lavorare solo dopo mesi. “Spesso, i ragazzi, dopo aver richiesto la tesi e scelto anche l’argomento da trattare, scompaiono – continua Genovese – per poi ritornare a due o tre mesi dalla data di consegna della tesi, e ciò provoca uno strano fenomeno: si hanno medie molto alte e lavori di tesi scadenti”. Non deve, comunque, essere facile seguire quaranta tesi di laurea. “Trascorro i miei week end a leggere i lavori degli studenti, a discapito della mia vita coniugale”, scherza Genovese. A quanto pare, però, gli stessi fine settimana toccano anche alla prof.ssa Carla Poderico, docente di Psicologia dello sviluppo, dell’educazione e dell’invecchiamento, che, attualmente, ha un carico di circa ottanta tesi, anche se molte delle quali triennali. “Personalmente, non ho il coraggio di rifiutare le tesi, – dice la prof.ssa Poderico – quindi cerco di alternare, nel senso che, quando si laurea un gruppo, assegno altri lavori”. E poi c’è anche il rapporto che si crea tra il professore e lo studente. “I ragazzi mi conoscono bene e dopo un po’ si crea un bel feeling, mi riempiono di e-mail ogni giorno per chiedermi informazioni su tesi ed esami”. 
C’è chi, come il prof. Paolo Cotrufo, docente di Psicologia clinica, a causa dell’elevato numero di studenti, non è più in grado di assegnare nuove tesi. “Solitamente, gli studenti che scelgono il corso di laurea in Scienze e Tecniche psicologiche per la persona e la comunità pensano di poter lavorare, un giorno, a contatto con i pazienti, sono attratti dalla Psicologia clinica e dallo studio della Psico-patologia. Per questo motivo, per la tesi, si dedicano ad argomenti del settore clinico. Ora, sto seguendo trenta lavori di studenti che sosterranno l’esame di laurea a settembre. Non riuscirei a seguire nel modo giusto più di trenta tesi, per questo ho avvisato che, momentaneamente, non ne assegnerò”. 
Secondo il prof. Dario Bacchini, docente di Psicologia dello sviluppo al Corso di Laurea Specialistica in Psicologia clinica e dello sviluppo, che nelle prossime due sedute di laurea sarà relatore di ben quattordici tesi, “alcune materie sono più vicine agli studenti e poi c’è da dire che questi ultimi tendono a scegliere docenti conosciuti durante il corso di laurea specialistica…”. 
Sul versante tesi, da registrare anche l’invito di un docente, il prof. Vincenzo Paolo Senese, a consultare la normativa relativa al diritto d’autore. “Troppo spesso, – afferma Senese, docente di Analisi dei dati – gli studenti tendono a riportare interi brani tratti integralmente da testi consultati, articoli o siti internet. Le fonti non solo non vengono riportate con le virgolette, ma a volte non vengono proprio citate nel testo o nella bibliografia. Invito, quindi, tutti gli studenti ad essere attenti e consapevoli nell’uso delle fonti”.
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