Carmine Gambardella unico candidato ad Architettura

Il decano della Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli”, prof. Giuseppe Fiengo, ha indetto le consultazioni per l’elezione del Preside. Le votazioni si terranno il 3 giugno dalle 9.00 alle 14.00. Per la seconda, terza e quarta votazione, in caso di mancata elezione, il corpo elettorale viene riconvocato nei giorni 15, 16 e 17 giugno. 66 in tutto i votanti, di cui 21 professori ordinari, 24 professori associati, 10 rappresentanti dei ricercatori, 11 rappresentanti degli studenti. Unico candidato è il prof. Carmine Gambardella, 62 anni, ordinario di Disegno, Pro-rettore per i rapporti con le istituzioni dell’Ateneo, coordinatore del Dottorato di ricerca in Rilievo e Rappresentazione dell’Architettura e dell’Ambiente. La candidatura del prof. Gambardella è stata il frutto di una lunga riflessione fatta insieme ai colleghi, i cui temi fondamentali sono stati riassunti in un programma reso noto la scorsa settimana. “La vita degli Atenei, delle Facoltà e dei Dipartimenti”, vi si legge, “attraversa un momento delicato, se non difficile, per le prospettive finanziarie e per un processo in atto di riforma, peraltro, già pubblicizzata sia dalla CRUI e dal CUN che dallo stesso Ministro. In questo quadro ritengo che si debba attuare in modo concreto una concezione di Facoltà che realizzi quelle connessioni tra formazione, ricerca e innovazione, conformata alle istanze del Bologna process e delle politiche della UE”. Il nuovo modello di Facoltà che si ispira a questi principi, deve coinvolgere “non solo i docenti investiti di responsabilità istituzionale e di gestione, in relazione anche alle ultime proposte del documento del CUN sulla Governance, ma tutti i docenti, il personale tecnico-amministrativo e gli studenti, per raggiungere il massimo degli obiettivi possibili”. Realizzare un ampio respiro internazionale delle attività formative e di ricerca della Facoltà è il primo obiettivo specifico indicato nel programma. Il professore cita attività scientifiche di rilievo che hanno visto la Facoltà protagonista: la realizzazione del laboratorio Ars di Frignano, che ha ottenuto significativi riconoscimenti internazionali; la pubblicazione dell’Atlante del Cilento; la mostra Pompei 0079/2013. Cita le più recenti esperienze internazionali e i rapporti intrapresi con il MIT di Boston, dopo il Messico, la Cina, l’India, il Canada, la Lousiana, la Spagna, la Russia, la Tunisia. Esperienze che “ci hanno convinto che questa è l’unica strada percorribile per dare risposte concrete e reali alla formazione degli studenti come elevato capitale umano del nostro territorio e al loro inserimento nel mondo del lavoro, nonché per dare un adeguato sostegno alla Pubblica Amministrazione e al sistema produttivo”. Secondo obiettivo: adottare un metodo di governance che punti alla maggiore condivisione, la quale però “non deve essere confusa con la volontà di ottenere uno sterile unanimismo”. Il processo decisionale “deve prevedere una proposizione progettuale condivisa ex ante, un monitoraggio in corso d’opera e una verifica ex post per la valutazione dei risultati attesi”. In una Facoltà intesa come “Fabbrica della Conoscenza”, “Nodo e Snodo di permutazione delle reti di saperi”, è importante trovare dei luoghi fisici in cui lavorare per realizzare delle opportunità. “Anche a Napoli dovremmo attuare un polo formativo magistrale che possa dialogare con le eccellenze del territorio per creare virtuose sinergie”, scrive il prof. Gambardella. E ancora, sull’organizzazione funzionale e organizzativa della Facoltà, avanza delle proposte concrete, che hanno ad oggetto la destinazione dei vari siti della Facoltà. Nell’ampio spazio posto al termine del corridoio della Presidenza si potrebbe creare un “Circolo dei Professori”, con divani, tavoli, librerie e uno spazio adiacente dove preparare il catering per eventi o lunch giornalieri. E’ stato predisposto l’avvio del bando per la progettazione esecutiva della Biblioteca nel Refettorio, cui dovranno collegarsi un book office e una buvette. Gli spazi esterni dovranno riprendere la loro vocazione, perciò il chiostro e il giardino saranno “luoghi di aggregazione, espositivi e adeguati ad ospitare cerimonie istituzionali che coinvolgano le famiglie degli studenti e dei docenti”. Un punto del programma riguarda la valorizzazione del personale tecnico amministrativo, che, si legge nel documento, “insieme ad un’attenta gestione amministrativa delle risorse da destinare agli investimenti in favore degli studenti per l’adeguamento tecnologico dei servizi generali e di sostegno alle attività didattico/formative, rappresenterà il mio impegno costante per il mantenimento dell’elevato standard richiesto dagli organi di valutazione e dagli utenti stessi anche in questi settori”. Abbiamo chiesto al prof. Gambardella se può profilarsi una linea di continuità ideale con l’operato della prof.ssa Cettina Lenza, la Preside uscente, che ha scelto di non ricandidarsi per ragioni personali. “Il mio progetto ha caratteristiche diverse”, ci ha risposto, “ma patrimonializzerò tutto ciò che mi è stato lasciato in eredità”. Appartenente ad una illustre famiglia di architetti docenti universitari, allievo del grande Marcello Angrisani, laureato alla Federico II, dove ha svolto tutto l’iter accademico che lo ha portato a diventare ordinario, Carmine Gambardella si definisce un “clerico vagans” che a un certo punto del suo cammino ha scelto di trasferirsi alla Sun. “Sono stato in forze alla Federico II dal 1971 al 2002. Prima contrattista, poi ricercatore, assistente ordinario, professore associato e infine professore ordinario. Sono arrivato alla Seconda Università da professore ordinario e sono orgoglioso di far parte di questo ateneo”. Il senso dell’appartenenza e dell’identità permea il suo programma elettorale, rivolto ad una Facoltà che punta a rafforzarsi ulteriormente in qualità, prestigio e autorevolezza.
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