Carpinelli, nuovo Direttore al Dipartimento di Elettrica

Cinquantacinque anni, famiglia originaria di Giffoni Valle Piana, ma molto affezionato a Napoli, la città in cui è nato. Dal primo novembre, il prof. Guido Carpinelli, docente di Sistemi Elettrici per l’Energia, è il nuovo Direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica. Non è al suo primo incarico di responsabilità gestionale. Alle spalle, infatti, ha già una lunga esperienza alla Facoltà di Ingegneria di Cassino -dove ha lavorato per quindici anni prima di trasferirsi, cinque anni fa, all’ateneo fridericiano,- ricoprendo gli incarichi di Direttore di Dipartimento, Presidente di Corso di Laurea e Preside di Facoltà. “Credo che un professore abbia il dovere di dare il proprio contributo anche nella gestione, oltre che nella didattica e nella ricerca. Per questo ho deciso di candidarmi”. Reperire fondi all’esterno sarà la priorità del suo mandato. “Un dipartimento si occupa soprattutto di ricerca, per questo è importante calarsi nella realtà territoriale. Qui abbiamo laboratori all’avanguardia che vanno sostenuti, anche se, devo dire, il mio predecessore il prof. Miano, ha lasciato una situazione davvero ottima. Il problema è che i privati non investono nella ricerca e invece se le aziende investissero di più nell’innovazione, si potrebbe inaugurare un ciclo virtuoso”. Altro punto importante del suo programma, favorire l’ingresso dei giovani. “La piramide è completamente rovesciata. I ricercatori sono pochissimi e l’età dei borsisti e degli assegnisti è altissima”. 
Ha seguito le tradizioni familiari, sia il padre che il nonno, infatti, erano ingegneri elettrotecnici. “Ma non sono mai stati professori universitari. Il mio, in realtà, è stato un percorso strano. Da ragazzo, pur frequentando il liceo classico, mi piacevano molto la Matematica e la Fisica, materie teoriche con un risvolto pratico e ad Ingegneria ho trovato tutto questo”. Non ha, però, scelto subito il ramo elettrico. “Per una sorta di ribellione psicologica, in un primo momento avevo scelto l’indirizzo aeronautico, poi dopo un paio d’anni mi sono reso conto che l’attrazione familiare era più forte e a distanza di anni, non sono pentito”. La scelta di restare all’università è stata dettata dalla passione. “Questo era l’unico lavoro che mi avrebbe consentito di fare tutte le cose che mi piacciono: la ricerca e la didattica. Non credo che l’ambiente aziendale mi avrebbe entusiasmato quanto lavorare con il mio gruppo, un’attività preziosa, che mi mantiene giovane anche se, ‘bonariamente’ mi dicono che li tengo sotto pressione”. Allievo di Francesco Gagliardi, ha cominciato occupandosi di qualità del servizio elettrico ed ha pubblicato molti libri con il Maestro. “Fra i suoi pregi c’è quello di intuire l’importanza della ricerca in settori all’avanguardia, che poi si sono dimostrati fondamentali, come l’affidabilità e l’ottimizzazione”. Membro di molti comitati internazionali, il prof. Carpinelli ha trascorso brevi periodi all’estero, ma non ha mai pensato di trasferirsi. “Mi piacerebbe contribuire alla formazione di una Scuola e poi sono un appassionato della mia città. È un mondo a se e chi lo conosce non può non innamorarsene. Questo è il momento in cui su Napoli e la Campania si vedono e si sentono cose che sono lontanissime dalla nostra cultura ed anche noi professori universitari, nel nostro piccolo, dobbiamo dare un contributo e cercare di far crescere i giovani”. Nonostante le numerose pubblicazioni, ha ancora voglia di scrivere un libro. “Un testo di didattica utile per gli studenti, non solo napoletani, magari su una materia di base”. 
Simona Pasquale
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