Informare gli studenti sul modo migliore di affrontare l’università e il lavoro attraverso il racconto delle esperienze di giovani laureati che hanno avuto successo. Con questo intento la Facoltà di Economia ha organizzato, giovedì 23 febbraio, un incontro di orientamento. “Laureatevi presto, facendo un buon percorso di studi” consiglia il Preside Achille Basile ed illustra agli studenti l’organizzazione della Facoltà. “Ciascuno di noi ha un angelo e lo può trovare grazie ad un semplice calcolo matematico”, dice il prof. Nicolino Castello, responsabile dell’Ufficio Orientamento, riguardo ai servizi di informazione e tutorato rivolti agli studenti, anche a quelli disabili, che possono usufruire di un ufficio specifico e di servizi mirati. “Chiedeteci consigli, anche dopo la laurea. Possiamo informarvi sulle opportunità di stage o di lavoro. Allargate la vostra mente, non è una tragedia andare via da Napoli per lavorare. Potrete sempre ritornare ma, certamente, con un curriculum diverso. Attraverso le testimonianze di colleghi che si sono laureati una decina d’anni fa, volevamo dimostrarvi che, con impegno e rinunce, ce la si può fare, anche se le prospettive rispetto al passato sono assai ridotte”, afferma la prof.ssa Adele Caldarelli. “Fate bene l’università, sfruttate tutto quello che la facoltà vi offre. Createvi un sistema di relazioni personali, a partire dai vostri compagni di corso, perché un giorno questi contatti potrebbero tornarvi utili. Oggi vi vedete senza prospettive, ma tra una decina di anni alcuni di voi saranno dirigenti di grandi aziende e avranno incarichi importanti” sprona nel suo intervento il prof. Roberto Maglio, prima di dare la parola agli ospiti. “Gli ex allievi della Federico II sono tanti e si incontrano in molti settori”, è l’esperienza di Alessandro D’Aniello, attuale responsabile della finanza dell’Indesit. “In attesa del servizio militare, ho iniziato il praticantato da commercialista qui a Napoli. Dopo una serie infinita di colloqui, ho iniziato a lavorare presso una società di consulenza finanziaria, interessandomi sempre più a questo settore”. Dopo i primi anni di lavoro, ha seguito un master alla Bocconi in Finanza ed è entrato nell’azienda in cui lavora oggi riuscendo, in soli due anni, a ricoprire un incarico importante. “Per realizzare tutto questo, serve un solido bagaglio culturale e la Federico II è sicuramente una delle università più prestigiose, perché forma dei professionisti che sanno adattarsi ai contesti più diversi” conclude.
“Quando noi eravamo studenti, le condizioni di studio erano estremamente più disagiate L’organizzazione della facoltà è migliorata tantissimo in questi anni, eppure, le difficoltà incontrate all’università, insegnano fin da subito a sgomitare”, sostiene Fabio Merolla, imprenditore edile. Dopo la laurea, ha trascorso due anni a Bruxelles, prima alla Commissione Europea, poi in una piccola società di consulenza. Tornato a Napoli per scelta, ha deciso, dopo vari lavori di collaborazione e consulenza, di mettersi in proprio, “ho capito che volevo gestire qualcosa di mio”. Da allora lavora nel settore edile “estremamente vituperato nell’immaginario collettivo, eppure in grande crescita in Italia e nel Mezzogiorno” sottolinea Merolla che, a soli 28 anni, è stato nominato presidente dei giovani imprenditori campani. Scaduto il mandato, è diventato presidente regionale di Sviluppo Italia. “L’essere responsabile di una società dello Stato mi ha insegnato che esistono sfide più grandi. Ho cercato di introdurre in un’azienda pubblica delle logiche di gestione imprenditoriali. È stata un’impresa improba e, ad un certo punto, ho abbandonato” racconta Merolla che alla fine consiglia “nella vita bisogna cogliere le opportunità, avere curiosità intellettuale. La vita va mangiata giorno per giorno, coscienti che ogni esperienza serve”.
“Faccio previsioni, attraverso modelli statistici ed econometrici” spiega l’ultima relatrice, Silvana Vergara, che lavora presso l’ufficio ricerche del Monte Paschi Siena. “Rappresento un esempio della flessibilità e della professionalità che questa facoltà insegna perché il settore nel quale lavoro oggi, quando mi sono laureata, non esisteva ancora” prosegue la studiosa la quale, dopo la laurea, ha lavorato per un anno in facoltà, tenendo lezioni e seminari. “Mi sono laureata presto e, benchè sia una persona molto astratta, che ama la ricerca, volevo iniziare a guadagnare. Sono riuscita a fare quello che mi piaceva. Ho lavorato con tenacia, mi sono assunta dei rischi notevoli e ce l’ho fatta. Sono riuscita a lavorare in un ambiente molto competitivo, come quello della finanza milanese, in un periodo in cui i flussi e le variabili economiche sono cambiate in maniera rapidissima”. Al termine di queste testimonianze, le domande degli studenti. “La consulenza è una cosa importantissima. Mi sono appassionato ai casi aziendali incontrati nel corso di Marketing, ma come si fa ad entrare in questo mondo e come si acquisiscono le competenze necessarie?”, domanda un ragazzo. “Servono una buona preparazione matematico-analitica e tanto buon senso. Non è importante fare sempre previsioni indovinate. Bisogna, però, dare risposte coerenti, supportate da un ragionamento logico” risponde D’Aniello. “È possibile seguire uno stage presso società di questo tipo?”, chiede un altro ragazzo. “Sicuramente è possibile ed è importante come esperienza formativa – sostiene il consulente che aggiunge – inviate curriculum in maniera massiccia, perché passa molto tempo prima di essere chiamati per un colloquio”. “Serve la frequenza di un master?”, chiede un altro ragazzo. “Sì, ma quando si ha già un’esperienza lavorativa e si può fare una scelta mirata per migliorare le proprie conoscenze nel settore in cui si opera”, risponde Vergara. “Come si entra in un’azienda finanziaria?”, chiede un altro studente dalla platea. “Con un concorso, anche se esistono delle borse di studio per fare esperienza in azienda”, conclude la ricercatrice. Su un punto concordano tutti e tre i relatori: “un’esperienza all’estero conta tantissimo ed è importante conoscere bene almeno due lingue”.
Simona Pasquale
“Quando noi eravamo studenti, le condizioni di studio erano estremamente più disagiate L’organizzazione della facoltà è migliorata tantissimo in questi anni, eppure, le difficoltà incontrate all’università, insegnano fin da subito a sgomitare”, sostiene Fabio Merolla, imprenditore edile. Dopo la laurea, ha trascorso due anni a Bruxelles, prima alla Commissione Europea, poi in una piccola società di consulenza. Tornato a Napoli per scelta, ha deciso, dopo vari lavori di collaborazione e consulenza, di mettersi in proprio, “ho capito che volevo gestire qualcosa di mio”. Da allora lavora nel settore edile “estremamente vituperato nell’immaginario collettivo, eppure in grande crescita in Italia e nel Mezzogiorno” sottolinea Merolla che, a soli 28 anni, è stato nominato presidente dei giovani imprenditori campani. Scaduto il mandato, è diventato presidente regionale di Sviluppo Italia. “L’essere responsabile di una società dello Stato mi ha insegnato che esistono sfide più grandi. Ho cercato di introdurre in un’azienda pubblica delle logiche di gestione imprenditoriali. È stata un’impresa improba e, ad un certo punto, ho abbandonato” racconta Merolla che alla fine consiglia “nella vita bisogna cogliere le opportunità, avere curiosità intellettuale. La vita va mangiata giorno per giorno, coscienti che ogni esperienza serve”.
“Faccio previsioni, attraverso modelli statistici ed econometrici” spiega l’ultima relatrice, Silvana Vergara, che lavora presso l’ufficio ricerche del Monte Paschi Siena. “Rappresento un esempio della flessibilità e della professionalità che questa facoltà insegna perché il settore nel quale lavoro oggi, quando mi sono laureata, non esisteva ancora” prosegue la studiosa la quale, dopo la laurea, ha lavorato per un anno in facoltà, tenendo lezioni e seminari. “Mi sono laureata presto e, benchè sia una persona molto astratta, che ama la ricerca, volevo iniziare a guadagnare. Sono riuscita a fare quello che mi piaceva. Ho lavorato con tenacia, mi sono assunta dei rischi notevoli e ce l’ho fatta. Sono riuscita a lavorare in un ambiente molto competitivo, come quello della finanza milanese, in un periodo in cui i flussi e le variabili economiche sono cambiate in maniera rapidissima”. Al termine di queste testimonianze, le domande degli studenti. “La consulenza è una cosa importantissima. Mi sono appassionato ai casi aziendali incontrati nel corso di Marketing, ma come si fa ad entrare in questo mondo e come si acquisiscono le competenze necessarie?”, domanda un ragazzo. “Servono una buona preparazione matematico-analitica e tanto buon senso. Non è importante fare sempre previsioni indovinate. Bisogna, però, dare risposte coerenti, supportate da un ragionamento logico” risponde D’Aniello. “È possibile seguire uno stage presso società di questo tipo?”, chiede un altro ragazzo. “Sicuramente è possibile ed è importante come esperienza formativa – sostiene il consulente che aggiunge – inviate curriculum in maniera massiccia, perché passa molto tempo prima di essere chiamati per un colloquio”. “Serve la frequenza di un master?”, chiede un altro ragazzo. “Sì, ma quando si ha già un’esperienza lavorativa e si può fare una scelta mirata per migliorare le proprie conoscenze nel settore in cui si opera”, risponde Vergara. “Come si entra in un’azienda finanziaria?”, chiede un altro studente dalla platea. “Con un concorso, anche se esistono delle borse di studio per fare esperienza in azienda”, conclude la ricercatrice. Su un punto concordano tutti e tre i relatori: “un’esperienza all’estero conta tantissimo ed è importante conoscere bene almeno due lingue”.
Simona Pasquale