Tesi: con 110, la lode solo se la Commissione è concorde

Consiglio di Facoltà anche in un giorno di festa. Il 27 febbraio, Economia si è riunita per approvare le linee guida per il voto di laurea specialistica e per avviare la discussione sulle modifiche degli ordinamenti e dei regolamenti. In merito alla prima questione, la Facoltà ha deliberato che, in caso di 110/110 può essere attribuita la lode, su proposta del relatore, solo se la commissione è unanimemente concorde. La valutazione dovrà tenere conto della qualità della presentazione, dell’originalità del lavoro e del curriculum del candidato. In seguito, il tema di maggiore riflessione riguarda le modifiche da apportare all’organizzazione complessiva della Facoltà. “C’è una buona predisposizione a revisionare gli ordinamenti, riducendo la parcellizzazione dei corsi di laurea, al più, a due. Uno della classe economica ed uno della classe aziendale, con una novantina di crediti in comune” dice il Preside Achille Basile avviando il dibattito. Il primo ad intervenire è il prof.Francesco Balletta, Presidente del Corso di Laurea in Economia delle Amministrazioni Pubbliche e delle Organizzazione non profit, che ufficializza l’intenzione, manifestata già altre volte, di trasformare il Corso in una laurea in Economia e Commercio. “Le ragioni di questa trasformazione dipendono dall’estrema specializzazione di questo Corso. È difficile far capire ai giovani l’importanza di un settore così poco sviluppato in Italia. Non è l’unico Corso della Facoltà ad avere pochi iscritti ma farei lo stesso questo tentativo”. Le linee guida di questa proposta, prevedono 90 crediti di base, in comune anche con altri corsi, e 45 a scelta. “Sono favorevole al raggruppamento dei corsi di laurea” afferma il prof.Alfredo Del Monte. “Si potrebbero immaginare due percorsi distinti. Alcuni strutturati per proseguire gli studi con la specialistica e altri, invece, autosufficienti e professionalizzanti” aggiunge il prof. Paolo Stampacchia. “Dovremo riflettere bene sugli sbocchi delle lauree triennali, sull’organizzazione e, dal momento che andiamo a rivedere la nostra offerta didattica, decidere se vogliamo accorpare le strutture didattiche o azzerare tutto”, l’opinione del prof.Guido Cella. “Dobbiamo razionalizzare la nostra offerta, ma non depauperarla. Stabiliamo dei criteri che ci permettano di seguire un procedimento graduale” suggerisce il prof.Sergio Sciarelli. “Questa è un’occasione storica per ripristinare la serietà dei comportamenti. Sono favorevole ad una ricostruzione da zero. Potrebbero esserci due corsi di laurea, uno economico ed uno aziendale. All’interno di quest’ultimo stabiliamo degli indirizzi specifici” propone il prof.Stefano Ecchia. “Va rivista tutta l’offerta didattica. È meglio avere più corsi dello stesso insegnamento, in modo da avere meno persone in aula” sostiene il prof.Francesco La Saponara. “In sede di Consiglio di Corso di Laurea, abbiamo dovuto riconoscere il nostro insuccesso nell’applicazione della riforma. Mi preoccupa la convinzione che si possa avere una partenza comune tra più corsi di laurea. Non vorrei che questa fosse una limitazione delle caratteristiche specifiche che alcuni di essi hanno” dice il prof.Lucio Sicca. “Mi sembra di capire che, per non generare resistenze nei Corsi di laurea, non daremo luogo a degli accorpamenti. Potremmo immaginare di diversificare i percorsi formativi proponendo agli studenti un certo numero di percorsi finalizzati dal punto di vista formativo. Proverò a scrivere delle linee guida da sottoporre all’aula al prossimo Consiglio” conclude Basile. Collegata alla discussione sulla riforma degli ordinamenti, c’è quella sul regolamento di Facoltà. Se ne discuterà nel prossimo Consiglio previsto per il 13 marzo.
(Si. Pa.)
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