Commerciale, ridotti i programmi

La raccolta di firme organizzata dagli studenti per protestare contro l’organizzazione del corso di Diritto Commerciale, ha avuto dei positivi risvolti. Un programma eccessivamente approfondito e l’utilizzo di un testo complesso (il Campobasso): le lagnanze studentesche. Inoltre l’esame, al Corso di Laurea di Economia Aziendale, è di soli cinque crediti e si svolge in un bimestre. La questione è stata affrontata anche in Consiglio di Facoltà. “Il problema principale, quello della disomogeneità dei programmi che corrisponde ad un numero di pagine eccessivo, è stato superato. Su impulso del Consiglio di Facoltà e della Presidenza abbiamo operato un livellamento dei testi, in base alle indicazioni ministeriali”, afferma il prof.Amedeo Bassi.  Ci sono ancora delle differenze marginali che riguardano le specificità di interesse dei singoli docenti ma il problema principale resta quello di riuscire a trovare dei libri di testo che affrontino i cinque argomenti cardinali della disciplina (Imprese e Società, Contratti Commerciali, Titolo di Credito, Fallimento e Procedura Concorsuale).  “A noi farebbe piacere incrementare il numero dei crediti, perché Commerciale è una materia formativa per qualsiasi laureato in Economia”, prosegue il docente. Il provvedimento è già attivo e i tagli al programma sono stati apportati rispettando la caratterizzazione culturale della disciplina, per conservare un approccio che si possa definire accettabile. “La riforma è la logica conclusione del processo di massificazione dell’Università. Non c’è selezione. Da cultore del Diritto Commerciale mi chiedo perché adoperare testi brevi e una didattica compressa, quando il mercato del lavoro dovunque – in Europa, in Inghilterra, negli Stati Uniti- richiede specializzazione. Siamo in controtendenza”, incalza ancora Bassi. Uno dei problemi più difficili da affrontare per gli studenti è quello delle propedeuticità: ci sono esami che si tengono un semestre prima dell’esame propedeutico, ad esempio Diritto Tributario al primo semestre del secondo anno di Economia Aziendale. Alcuni docenti ritengono che è preferibile che si sostengano prima Diritto Pubblico e Aziendale II che sono corsi del secondo semestre. “In futuro queste cose verranno messe a regime. Quella delle propedeuticità è una questione irrisolvibile. I vuoti culturali dotrebbero essere colmati dalla cultura di base o dalla capacità di studiare da soli perché qui siamo all’università”, conclude il docente.
“Per quel che mi riguarda, gli studenti sono soddisfatti. Occorre molto impegno e passione nello studio ma credo che nel rapporto che si è instaurato con gli studenti ci sia molta positività. Ultimamente abbiamo anche introdotto dei fondamenti di diritto commerciale nella new-economy. In anticipo anche rispetto alla Bocconi” afferma il prof.Ermanno Bocchini. 
Gli studenti lamentano anche un numero eccessivo di bocciature agli esami. “Non credo che si possa parlare di troppi bocciati. Anzi. Ho registrato un notevole miglioramento dell’andamento degli studi della triennale” dichiara soddisfatto il prof.Giancarlo Laurini.
(Si.Pa.)
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