Il Ministro dellโUniversitร e della Ricerca Gaetano Manfredi, ex Rettore della Federico II, ha di recente nominato consigliere scientifico un suo collega di Ateneo. ร il prof. Nicola Mazzocca, che insegna Sistemi di elaborazione delle informazioni nel Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dellโinformazione ed รจ stato, una decina di anni fa, assessore allโUniversitร nella Giunta regionale della Campania. Lavorerร su comunicazione digitale, trasformazioni e competenze digitali. In che consisterร il suo ruolo al fianco del Ministro? โUno degli assi portanti della rivoluzione nellโambito della ricerca e formazione sarร di dare maggiore spazio alle tecnologie digitali. Sia in termini di tecnologie per il settore specifico, sia in ambiti differenti, per esempio economia, salute, agricoltura, ordine pubblico. Lโidea di Manfredi รจ di sviluppare al massimo queste tecnologie e di dare anche a chi รจ inesperto la capacitร di utilizzarle al meglio. Il consigliere partecipa alle attivitร con il Ministro che sono di forte indirizzo. Deve aiutare il Ministro ad elaborare una politica su temi molto trasversali e relativamente ai quali occorre una forte capacitร di dialogoโ. Perchรฉ ha accettato la proposta? โQuesto รจ un momento nel quale il Paese necessita di un potenziamento tecnologico e mi sembra che chi, come me, รจ un esponente dellโistruzione pubblica ha il dovere di contribuire, se glielo si chiede. Nutro, inoltre, una grande stima nei confronti di Gaetano Manfredi ed ho constatato giร nei primi giorni di lavoro che il mio รจ un sentire diffuso. Ho preso parte ad infinite riunioni telematiche ed i rappresentanti degli altri Ministeri sono sempre molto disponibili quando ti presenti come esponente del Ministero della Ricerca scientifica e dellโUniversitร e come collaboratore di Manfredi. Naturalmente ho accettato con entusiasmo la proposta anche perchรฉ รจ un incarico che corrisponde al mio ambito di ricerca e di didattica. Non mi sono sentito inadeguato a dare il mio contributoโ.
Didattica a distanza e digital divide
Da esperto delle tecnologie informatiche che lezioni ritiene si possano trarre da queste difficili settimane di clausura per contrastare il contagio da coronavirus? โSe da un lato lโemergenza ha reso possibile, in tempi estremamente contenuti, di garantire lโerogazione di alcune attivitร alla collettivitร , dallโaltro abbiamo avuto tutti la sensazione che una significativa modifica delle nostre procedure, in tutti i campi della vita sociale, non รจ piรน rimandabile. Una modifica delle procedure che tenga conto degli strumenti tecnologici oggi a disposizioneโ. La Federico II ha dato finora una buona risposta alle esigenze imposte dalla chiusura anti Covid. ร dโaccordo? โIn realtร ha risposto benissimo perchรฉ anche in questo campo con Manfredi Rettore cโera stata una seria programmazione a livello di Conferenza dei Rettori. Una commissione formata dai tecnici degli Atenei aveva giร previsto e programmato le tecnologie per la didattica a distanza. A distanza ma in presenza perchรฉ non sono lezioni registrate. Il lavoro che era stato svolto negli anni scorsi ci ha permesso di partire senza eccessive difficoltร , o almeno con la capacitร di affrontare e risolvere le criticitร che inevitabilmente si sono manifestate ogni giorno. Sotto questo profilo ritengo che sia giusto dare merito anche alla regia attenta e qualificata del Rettore prof. Arturo De Vivo, il quale ha creato un gruppo attento e pronto anche in termini organizzativi. Stiamo dando una immagine molto importante di cosa รจ una struttura pubblica e di cosa debba fare in una situazione estremamente difficile quale รจ quella che indubbiamente stiamo tutti vivendoโ. Qual รจ lโaspetto che piรน lโha sorpresa di questa nuova situazione? โUna cosa che non avrei pensato รจ che ci tratteniamo a volte anche oltre le ore di lezione. Accade a me, ma succede pure ad altri miei colleghi. Il venerdรฌ finisco il corso alle 16.30. Dico alle ragazze ed ai ragazzi che, se lo desiderano, possiamo restare ancora un poโ in collegamento. Propongo anche sfide per qualche esercizio. Ebbene, accade che si resti insieme virtualmente fino alle 18. Spesso gli studenti mi chiedono: ancora uno e poi ce ne andiamo. Cโรจ poi un altro aspetto nuovo e positivo e riguarda gli esamiโ. Quale? โPer la prima volta tutti gli studenti ascoltano le domande dei colleghi e le risposte. Ho svolto esami per 40 ore settimanali ed รจ come se fossero 40 ore di lezione aggiuntiva. Finora lโesame era stato un momento di verifica, ora tutti fanno una sorta di ripetizione totale. Lo si capisce perchรฉ poi propongono nellโorario di ricevimento telematico domande inerenti argomenti emersi agli esami. Con questo, sia chiaro, non voglio sostenere che la didattica a distanza possa sostituire quella tradizionale in maniera definitiva, anche perchรฉ cโรจ un problema di divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie digitali e chi non lo ha. Quello che in inglese si definisce digital divide. Potrebbe darsi, per esempio, che lo studente fuorisede che ora รจ a casa nel piccolo comune del Cilento o dellโIrpinia abbia difficoltร a collegarsi dalla sua abitazione. Non ho sentito nulla di ciรฒ da parte dei miei 150 studenti del corso ma certamente, a livello di Dipartimento ed ancor piรน di Ateneo, non รจ una situazione che possiamo escludere in assolutoโ. Si sarebbe dovuto votare per il nuovo Rettore a fine aprile. Il decano dellโAteneo ha rinviato lโappuntamento a data da destinarsi. Ha fatto bene secondo lei? โร stata una decisione opportuna ed inevitabile. Ci avvicinavamo ad un dibattito elettorale che avrebbe dovuto garantire a tutti la possibilitร di incontrare i candidati Califano e Lorito sui vari temi. Non essendoci questa possibilitร , meglio rinviare, anche in considerazione della circostanza che il Rettore facente funzioni De Vivo sta pilotando la nave dellโAteneo con decisione, cordialitร e fermezza. Dโaltronde, anche per le presidenze in scadenza degli Enti di ricerca cโรจ stata una prorogaโ.