Concorrono a premi nazionali i project works degli studenti di Strategia d’Impresa

Corsi con un forte risvolto pratico, che consentono agli studenti di mettersi in gioco applicando le conoscenze apprese durante le lezioni con un tocco di originalità. È la sintesi dei project works svolti dal prof. Luigi Cantone nell’ambito dei corsi di Strategia d’Impresa e Marketing. “Tutti gli anni i ragazzi concorrono a premi nazionali indetti da grandi aziende multinazionali. A questi lavori, assegno all’esame dei bonus punti, due al massimo, per la qualità del progetto. I gruppi di quest’anno hanno ottenuto tutti ottimi risultati” spiega il docente. I concorsi sono rispettivamente l’Henkel Innovation Challenge e il Nokia University Program. 
Nel primo caso i gruppi concorrenti devono immaginare dei prodotti per l’igiene e la pulizia della casa e della persona che si adopereranno nel 2050, tenendo conto delle innovazioni tecnologiche e della necessità di risparmiare acqua ed energia. “Prima abbiamo illustrato in un elaborato di poche pagine la nostra idea innovativa, poi, quando siamo stati selezionati per la fase successiva, ci è stato assegnato un tutor che ci ha guidato nel lavoro di analisi del prodotto, nel processo di segmentazione del mercato e nello studio delle marche in generale. Infine, a Milano abbiamo discusso, in inglese, la nostra idea direttamente con i dirigenti dell’azienda, il responsabile delle risorse umane e il corresponsabile del marketing”, racconta Fabian Esteban Giraldo Cardona, 24 anni, arrivato con i genitori dalla Colombia dieci anni fa, studente della Specialistica in Economia Aziendale e membro di una delle due squadre finaliste. Il progetto prevedeva la messa a punto di un detersivo in collaborazione con un’azienda di elettrodomestici, per lavare qualunque tipo di scarpa. Accanto al prodotto base, è stata proposta tutta una gamma collaterale di prodotti, come la polvere per il lavaggio a secco del camoscio. “Abbiamo anche trovato un nome al nostro prodotto, Shosen. Una parola che avesse al tempo stesso la radice inglese della parola ‘scarpa’ e un suono tedesco vista la nazionalità della Henkel”, conclude Fabian. “È stata una bellissima esperienza, perchè noi non abbiamo la possibilità di entrare facilmente in contatto con queste grandi aziende. È stato meraviglioso arrivare in finale e parlare con dei veri manager. Il filo conduttore del nostro progetto è stato l’innovazione del prodotto. L’obiettivo era trovare qualcosa che non esistesse ancora. Così abbiamo focalizzato l’attenzione sull’abbigliamento e ci è venuto in mente che non esiste nulla per lavare le scarpe. L’ingegno è stata la nostra forza” sottolinea la compagna di squadra Alessia D’Isanto. 
L’oggetto della competizione del programma Nokia, invece, era il lancio di un nuovo telefonino con delle funzioni specifiche. “Abbiamo deciso di lavorare su un cellulare che facilitasse l’utilizzo delle tecnologie web 2.0, che consentono l’interazione fra utente e struttura, come nel caso dell’enciclopedia in rete Wikipedia” spiega Danilo Vitale, membro con Marco Montefredini e Annaclaudia Migliaccio del gruppo che si è qualificato al quarto posto ex-aequo per il piano di marketing. “Abbiamo capito come si lavora in gruppo e ci siamo resi conto di quanto resti impresso quello che studi quando lo si applica, magari anche da più punti di vista”. L’esposizione finale si è svolta lo scorso giugno a Roma. “È stato emozionante, il primo approccio al mondo lavorativo che ci ha permesso di capire il loro punto di vista sul cliente” aggiunge Danilo che spiega il punto di forza del loro lavoro ‘originale e ben presentato’. “Uno schermo grande per una migliore visione delle pagine web e il touch screen, una soluzione alla quale la Nokia ricorre poco, ma che è invece molto diffusa tra i suoi concorrenti. Anche il piano finanziario che abbiamo presentato è stato valutato positivamente, del resto tutti e tre siamo studenti del Corso di Laurea in Finanza. I vincitori hanno proposto uno schermo ultrasottile estraibile, valutato come migliore proposta del futuro”. 
Insomma non male per corsi che hanno moltissimi iscritti. “Strategie d’impresa non ha mille studenti. Certo i project works attirano un po’ di studenti in più, ma sul mio sito ho 478 iscritti e, come di prassi, solo la metà circa segue le lezioni. Ho insistito per trasferire le lezioni alle aule T perché così possiamo stare tutti più comodi. Il corso adesso si svolge in aula T1 che ha 261 posti e tutti gli studenti sono seduti. Apprezzo la stima dei ragazzi nei miei confronti, ma cifre non esatte rischiano di mettere in cattiva luce l’istituzione” precisa il prof. Cantone. 
Simona Pasquale
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