A Scienze Biotecnologiche non tutti riescono a laurearsi nei tempi previsti. Per facilitare il percorso di chi ha trovato difficoltà, la Facoltà ha istituito corsi di recupero e sedute d’esame aggiuntive.
In questi giorni si stanno svolgendo gli appelli straordinari per gli studenti del III anno fuori corso della Laurea 270 in Biotecnologie della Salute. Biochimica e Biologia molecolare cliniche, Farmacologia e Tossicologia, Diagnostica molecolare e Genetica medica e Patologia generale: le materie per le quali si è deciso di dare un’ulteriore chance agli studenti. “Sono gli esami in cui si incontrano maggiori difficoltà, quelli su cui si bloccano in tanti”, spiega il rappresentante degli studenti Alessandro Fontana.
Nel Consiglio di Facoltà del 10 maggio, mentre andiamo in stampa, si discuterà anche dell’opportunità di istituire dei corsi di recupero da svolgere tra fine maggio e giugno per dare la possibilità ai frequentanti di sostenere l’esame a luglio. “Si stabilirà se far partire corsi intensivi di Anatomia, Fisiologia e Istologia. Sono materie complesse, c’è bisogno di più tempo per assorbirle – dichiara Fontana – L’intento è agevolare il più possibile i fuori corso ma potranno parteciparvi tutti coloro che hanno già seguito il corso semestrale di quella determinata disciplina. Dunque tutti, dal secondo anno in poi”. “Chi frequenta i corsi di recupero di solito all’esame non incontra alcuna difficoltà anche se, ovviamente, il programma rimane lo stesso”, aggiunge Aldo Flammia, rappresentante degli studenti.
Un’altra novità, a Biotecnologie mediche, riguarda il tirocinio pre-laurea che, da giugno 2011, dovrà durare un anno. “All’inizio c’è stata un po’ di confusione poiché coloro che avevano già cominciato il tirocinio non sapevano cosa fare e temevano che non venisse loro riconosciuto il lavoro svolto – racconta Fontana – Poi hanno capito che vengono richiesti 12 mesi di attività di tesi che non è la stessa cosa del tirocinio”. “Ho apprezzato molto la decisione di regolamentare i tirocini pre-laurea – asserisce Flammia, ricordando l’attuale carenza di spazi della Facoltà – Da noi è problematico svolgere le attività di laboratorio. Per esempio, per l’esame di Biologia molecolare saltiamo la parte laboratoriale. Praticamente per i primi due anni non sappiamo come è fatto un laboratorio”. Flammia è convinto della necessità di familiarizzare con le attrezzature di laboratorio su cui gli studenti dovranno operare in futuro: “E’ una grande cosa formarsi sul campo. E’ lì che impari. Per alcuni ragazzi è un onere seccante, invece è un’opportunità che non può essere sottovalutata”. Per ovviare al sovraffollamento dei laboratori, si è data la possibilità agli studenti di appoggiarsi a strutture esterne, pubbliche e private, purché la tesi riguardi argomenti biotecnologici. “Ci sono diversi Centri di eccellenza nei dintorni della Facoltà. Un’esperienza al Tigem o al CNR è una voce importante nel curriculum”, precisa Fontana.
Tra le novità vi è anche la risoluzione di prestare maggiore attenzione alla valutazione delle tesi dei laureati che ambiscono al 110 e lode. L’esigenza di regolamentare l’attribuzione delle lodi nasce dalla constatazione che la media dei laureati della Specialistica supera il 109 mentre molto più bassi sono i voti dei triennalisti. “L’appiattimento dei voti verso l’alto nella vecchia Specialistica è dovuto al fatto che alla Triennale c’era un inverso appiattimento verso il basso – commenta Fontana – La Triennale era molto più difficile della Specialistica. Ora si sta cercando di portare tutto a regime bilanciando le votazioni”. Flammia, invece, non ritiene che vi sia un eccesso di voti alti tra i laureati: “Chi si iscrive a una Facoltà scientifica e non l’abbandona nel corso degli anni è sicuramente una persona impegnata nello studio. Le diverse Facoltà hanno un differente carico di studio. Se un ragazzo ha tutti voti alti, perché non mettergli la lode? I professori non sono larghi di manica agli esami. Chi ha 110 e lode significa che se l’è meritato”.
Sul versante delle iniziative studentesche, si attende l’assegnazione dei fondi dall’Ateneo. “Abbiamo tante idee da realizzare con Ars Biotech – afferma Flammia – In programma vi sono un convegno sulle biotecnologie, un incontro con il mondo imprenditoriale, in collaborazione con i rappresentanti della Facoltà di Farmacia, e un cineforum culturale. Contiamo sugli spazi del nuovo edificio della Facoltà. I tanti fuori sede che abitano nella zona di Cappella Cangiani avrebbero piacere di fermarsi il pomeriggio in Facoltà per manifestazioni culturali”.
Manuela Pitterà
In questi giorni si stanno svolgendo gli appelli straordinari per gli studenti del III anno fuori corso della Laurea 270 in Biotecnologie della Salute. Biochimica e Biologia molecolare cliniche, Farmacologia e Tossicologia, Diagnostica molecolare e Genetica medica e Patologia generale: le materie per le quali si è deciso di dare un’ulteriore chance agli studenti. “Sono gli esami in cui si incontrano maggiori difficoltà, quelli su cui si bloccano in tanti”, spiega il rappresentante degli studenti Alessandro Fontana.
Nel Consiglio di Facoltà del 10 maggio, mentre andiamo in stampa, si discuterà anche dell’opportunità di istituire dei corsi di recupero da svolgere tra fine maggio e giugno per dare la possibilità ai frequentanti di sostenere l’esame a luglio. “Si stabilirà se far partire corsi intensivi di Anatomia, Fisiologia e Istologia. Sono materie complesse, c’è bisogno di più tempo per assorbirle – dichiara Fontana – L’intento è agevolare il più possibile i fuori corso ma potranno parteciparvi tutti coloro che hanno già seguito il corso semestrale di quella determinata disciplina. Dunque tutti, dal secondo anno in poi”. “Chi frequenta i corsi di recupero di solito all’esame non incontra alcuna difficoltà anche se, ovviamente, il programma rimane lo stesso”, aggiunge Aldo Flammia, rappresentante degli studenti.
Un’altra novità, a Biotecnologie mediche, riguarda il tirocinio pre-laurea che, da giugno 2011, dovrà durare un anno. “All’inizio c’è stata un po’ di confusione poiché coloro che avevano già cominciato il tirocinio non sapevano cosa fare e temevano che non venisse loro riconosciuto il lavoro svolto – racconta Fontana – Poi hanno capito che vengono richiesti 12 mesi di attività di tesi che non è la stessa cosa del tirocinio”. “Ho apprezzato molto la decisione di regolamentare i tirocini pre-laurea – asserisce Flammia, ricordando l’attuale carenza di spazi della Facoltà – Da noi è problematico svolgere le attività di laboratorio. Per esempio, per l’esame di Biologia molecolare saltiamo la parte laboratoriale. Praticamente per i primi due anni non sappiamo come è fatto un laboratorio”. Flammia è convinto della necessità di familiarizzare con le attrezzature di laboratorio su cui gli studenti dovranno operare in futuro: “E’ una grande cosa formarsi sul campo. E’ lì che impari. Per alcuni ragazzi è un onere seccante, invece è un’opportunità che non può essere sottovalutata”. Per ovviare al sovraffollamento dei laboratori, si è data la possibilità agli studenti di appoggiarsi a strutture esterne, pubbliche e private, purché la tesi riguardi argomenti biotecnologici. “Ci sono diversi Centri di eccellenza nei dintorni della Facoltà. Un’esperienza al Tigem o al CNR è una voce importante nel curriculum”, precisa Fontana.
Tra le novità vi è anche la risoluzione di prestare maggiore attenzione alla valutazione delle tesi dei laureati che ambiscono al 110 e lode. L’esigenza di regolamentare l’attribuzione delle lodi nasce dalla constatazione che la media dei laureati della Specialistica supera il 109 mentre molto più bassi sono i voti dei triennalisti. “L’appiattimento dei voti verso l’alto nella vecchia Specialistica è dovuto al fatto che alla Triennale c’era un inverso appiattimento verso il basso – commenta Fontana – La Triennale era molto più difficile della Specialistica. Ora si sta cercando di portare tutto a regime bilanciando le votazioni”. Flammia, invece, non ritiene che vi sia un eccesso di voti alti tra i laureati: “Chi si iscrive a una Facoltà scientifica e non l’abbandona nel corso degli anni è sicuramente una persona impegnata nello studio. Le diverse Facoltà hanno un differente carico di studio. Se un ragazzo ha tutti voti alti, perché non mettergli la lode? I professori non sono larghi di manica agli esami. Chi ha 110 e lode significa che se l’è meritato”.
Sul versante delle iniziative studentesche, si attende l’assegnazione dei fondi dall’Ateneo. “Abbiamo tante idee da realizzare con Ars Biotech – afferma Flammia – In programma vi sono un convegno sulle biotecnologie, un incontro con il mondo imprenditoriale, in collaborazione con i rappresentanti della Facoltà di Farmacia, e un cineforum culturale. Contiamo sugli spazi del nuovo edificio della Facoltà. I tanti fuori sede che abitano nella zona di Cappella Cangiani avrebbero piacere di fermarsi il pomeriggio in Facoltà per manifestazioni culturali”.
Manuela Pitterà