Partono le attività didattiche integrative destinate agli studenti fuori corso e lavoratori. L’iniziativa del Dipartimento di Giurisprudenza è realizzata nell’area nolano-vesuviana e indirizzata agli iscritti ai Corsi di studio con codici da 0403 a 0408 e 0418 (relativo ai fuori corso da appena un anno). I corsi inizieranno il 9 marzo nell’Aula Magna di Piazza Giordano Bruno a Nola e si terranno dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 17.10. “Verranno concentrati in sei settimane e sono dieci materie in totale. Riguardano tutte le branche del diritto insegnate al Corso di studio in Giurisprudenza, più Economia Aziendale, Bilancio e principi contabili, Istituzioni di diritto pubblico”, spiega la responsabile amministrativa Sonia Rainone. Messi a disposizione 220 posti al massimo. In caso di domande di iscrizione superiori alla capienza dell’aula, i partecipanti verranno selezionati secondo criteri preferenziali: il 10% dei posti è destinato agli studenti lavoratori (previa certificazione dell’occupazione), altri criteri saranno: il numero di esami a debito e il numero di anni fuori corso. “Ovviamente si darà la priorità a chi è più in difficoltà”, chiarisce la dottoressa. La scadenza per le iscrizioni on-line, sul sito del Dipartimento, è fissata al 2 marzo.
Il prof. Federico Alvino, Direttore del Dipartimento, sottolinea le finalità dell’iniziativa: “la prima è diretta a sostenere il bacino di studenti dell’agro nolano e vesuviano, che si trovano in difficoltà ed abbandonano, in linea con la nostra politica di recupero e sostegno. La seconda è dettata dalla volontà di rimarcare la nostra presenza sul territorio nolano, già messa in rilievo dalla Scuola di Specializzazione per le Professioni legali”. È soltanto un primo passo, cui seguirà: “una Triennale in Servizi Giuridici. La legge Gelmini ci costringeva ad un numero di docenti troppo elevato per poter pensare di mettere in piedi un nuovo Corso di Laurea. Le nuove leggi consentono un numero inferiore di docenti (da dodici si è passati a nove), in più non saremo obbligati a fitti passivi, cui eravamo costretti, per mancanza di spazi, con le lauree Triennali e Magistrali”. La discussione in Ateneo è avviata, la realizzazione è prevista per l’anno accademico 2016-17: “siamo aperti a ragionare insieme ad altri Atenei presenti sul territorio, o ad attivare un Corso interdipartimentale”. Il Direttore precisa: “l’iniziativa è una risposta ad un territorio che poco o nulla ha fatto per impedire che ce ne andassimo, nonostante le numerose manifestazioni studentesche che volevano la nostra permanenza. Il Comune di Nola ha preferito finanziare con 80.000 euro la sede decentrata del Conservatorio di Avellino, che conta poche decine di studenti, piuttosto che investire in una realtà radicata che contava 1000 matricole all’anno”. Spera questa volta in una maggiore collaborazione delle istituzioni politiche: “che, dopo nostre esplicite richieste di aiuto, all’epoca non hanno mosso un dito. I modi per sostenere il nostro nuovo progetto ci sarebbero: al Nord esistono consorzi di Comuni per il sostegno alla didattica, si potrebbe pensare ad una soluzione del genere”.
Il prof. Federico Alvino, Direttore del Dipartimento, sottolinea le finalità dell’iniziativa: “la prima è diretta a sostenere il bacino di studenti dell’agro nolano e vesuviano, che si trovano in difficoltà ed abbandonano, in linea con la nostra politica di recupero e sostegno. La seconda è dettata dalla volontà di rimarcare la nostra presenza sul territorio nolano, già messa in rilievo dalla Scuola di Specializzazione per le Professioni legali”. È soltanto un primo passo, cui seguirà: “una Triennale in Servizi Giuridici. La legge Gelmini ci costringeva ad un numero di docenti troppo elevato per poter pensare di mettere in piedi un nuovo Corso di Laurea. Le nuove leggi consentono un numero inferiore di docenti (da dodici si è passati a nove), in più non saremo obbligati a fitti passivi, cui eravamo costretti, per mancanza di spazi, con le lauree Triennali e Magistrali”. La discussione in Ateneo è avviata, la realizzazione è prevista per l’anno accademico 2016-17: “siamo aperti a ragionare insieme ad altri Atenei presenti sul territorio, o ad attivare un Corso interdipartimentale”. Il Direttore precisa: “l’iniziativa è una risposta ad un territorio che poco o nulla ha fatto per impedire che ce ne andassimo, nonostante le numerose manifestazioni studentesche che volevano la nostra permanenza. Il Comune di Nola ha preferito finanziare con 80.000 euro la sede decentrata del Conservatorio di Avellino, che conta poche decine di studenti, piuttosto che investire in una realtà radicata che contava 1000 matricole all’anno”. Spera questa volta in una maggiore collaborazione delle istituzioni politiche: “che, dopo nostre esplicite richieste di aiuto, all’epoca non hanno mosso un dito. I modi per sostenere il nostro nuovo progetto ci sarebbero: al Nord esistono consorzi di Comuni per il sostegno alla didattica, si potrebbe pensare ad una soluzione del genere”.