Le rappresentanze studentesche si oppongono al Regolamento di funzionamento del Dipartimento

 rappresentanti degli studenti di Giurisprudenza dicono “no” al ‘Regolamento per il funzionamento del Dipartimento’. Ne parlano apertamente: “è un modo per impedire allo studente di parlare, è contro il nostro Statuto e contro il diritto in generale”, affermano di concerto. Fanno l’esempio attraverso la scelta dei membri della Commissione Paritetica: “dovrebbe essere una scelta interamente operata dagli studenti, ma il Regolamento prevede caratteristiche specifiche del componente della Commissione, che di fatto la indirizzano”. Ci sono già stati attriti all’interno della Commissione: “per cui si è preferita l’autorità dei docenti al dialogo tra le parti. Un esempio è l’inserimento del Direttore del Dipartimento e del Presidente del Corso di Studi all’interno dei lavori della Commissione. Dovrebbe prevedere un numero uguale di membri da entrambe le parti, per garantire pariteticità, ma questa viene violata”. Se si stabilisce che le riunioni sono valide con un terzo dei componenti: “si viola anche il principio di democraticità, e noi giuristi lo sappiamo bene. Secondo il diritto, infatti, il numero minimo dei partecipanti andrebbe calcolato a componente. Stando così le cose, i docenti possono riunirsi indipendentemente dagli studenti”. Il regolamento è stato approvato nonostante le riserve delle rappresentanze: “deve passare ancora al vaglio del Senato Accademico, dove si spera venga bloccato”.
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