Dal prossimo anno una Magistrale in inglese

Scienze Politiche si appresta a proporre all’Ateneo, per il prossimo anno accademico, un Corso di Studi di secondo livello in Relazioni Internazionali interamente in inglese. “Ci lavoriamo ormai da tempo – dice il Direttore del Dipartimento Marco Musella – ed ormai ci siamo. Si affiancherà al Corso di Studi ormai consolidato in Relazioni
Internazionali ed Analisi di Scenario”. Perché un Corso in inglese? “La mia speranza – risponde il docente – è che ci aiuti ad attrarre a Napoli, presso di noi, studenti che hanno conseguito altrove la Laurea Triennale. Mi piacerebbe anche che questa nuova proposta formativa incentivasse i nostri laureati di primo livello a proseguire presso di noi il percorso di secondo livello, fino al conseguimento della Laurea Magistrale. Oggi, tanti vanno un po’ girando tra le varie sedi italiane. Non è un male, perché acquisiscono esperienze, però mi piacerebbe trattenerne qui qualcuno in più”. Dovrebbero partire tra un paio di mesi, intanto, i corsi di formazione che Scienze Politiche promuove nell’ambito di un protocollo d’intesa stipulato tempo fa con l’Ordine dei Giornalisti. L’accordo dura tre anni e prevede corsi, stage e tirocini su Storia del giornalismo, Deontologia, Uffici stampa pubblici. “Il primo
ciclo – informa il prof. Musella – si svolgerà in primavera. Complessivamente durerà una cinquantina di ore”. Ci sarà una formazione destinata ai non laureati ed una per coloro i quali abbiano conseguito almeno il titolo di laurea di primo livello. “L’obiettivo è qualificare professionalmente coloro i quali svolgono già la professione e quelli che ambiscono ad esercitarla. L’Ordine dei Giornalisti si è rivolto a noi perché l’offerta multidisciplinare che propone Scienze Politiche è particolarmente adatta ad acquisire gli attrezzi indispensabili ad esercitare la professione”.
Resta ancora allo stato embrionale, invece, l’ipotesi di attivare un Corso di Studi in collaborazione con atenei stranieri, che rilasci un titolo spendibile in Italia ed all’estero. “L’idea – conferma il prof. Musella – c’è sempre, perché credo possa venire incontro alle esigenze di un buon numero di studenti. Al momento, però, sarebbe azzardato ipotizzare altro. Non c’è ancora nulla di concreto”.
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