Dal San Paolo 1,5 milioni di euro l’anno fino al 2009

Saranno realizzate “strutture per la didattica” -con particolare attenzione alla “informatizzazione ed alla formazione a distanza”-; si promuoverà e sosterrà la partecipazione a programmi di “ricerca di base e applicata”; sarà incentivata “la comunicazione scientifica”. Avranno questa destinazione d’uso i contributi provenienti dalla convenzione sottoscritta il 14 settembre dall’Ateneo federiciano con la Compagnia di San Paolo di Torino e l’Istituto Banco di Napoli.
L’accordo prevede investimenti per “innovazione, formazione di base, comunicazione scientifica, internazionalizzazione e master nell’area economica con Arfaem (Associazione per la ricerca e la formazione avanzata in Economia e Management). Il contributo supera i due milioni di euro annui. Siamo molto soddisfatti”, ha detto il Rettore Guido Trombetti nel corso della presentazione del sodalizio. La convenzione è triennale “ma siccome siamo inguaribili ottimisti, speriamo che cresca ulteriormente”. E’ raggiante il Rettore, il dibattito sul tema dei finanziamenti da lui aperto, produce dei concreti risultati.
Ha ricordato la lunga storia della Compagnia di San Paolo, il Presidente Franzo Grande Stevens, nata con “il dovere di tutelare il proprio denaro ma anche con l’obiettivo di contribuire alla crescita del tessuto culturale, dello sviluppo e dell’innovazione”. La fondazione torinese investe su Napoli “anche perché è uno dei territori in cui opera la banca, e perché c’è una forte tradizione culturale ed un fitto scambio fra accademici torinesi e napoletani, a L’Orientale come nell’ambito degli studi umanistici in genere”. Un’azione sinergica anche con l’Istituto Banco di Napoli “che possiede un Archivio storico di primaria importanza per il Mezzogiorno”. 
Della necessità di “farsi carico in termini più operativi sul territorio” ha parlato il prof. Adriano Giannola, Presidente della Fondazione –Istituto Banco Napoli. Un accordo che rafforza la collaborazione “con la seconda università italiana per dimensioni, cultura e storia”.
“Siamo la fondazione italiana che più investe in cultura e ricerca ma anche sul sociale”, ha sottolineato il dott. Piero Gastaldo (San Paolo). 
Il prof. Massimo Marrelli, neo Presidente del Polo delle Scienze Umane e Sociali, ha evidenziato il livello avanzato degli studi economici: “con il CSEF (Centro Studi di Economia e Finanza), abbiamo ricerche in corso con Tolosa e Lione. Siamo i terzi in Europa, secondo la classifica della rivista Mondo Economico”. 
La Compagnia di San Paolo qualche anno fa ha contribuito economicamente alla nascita del Corso di Laurea in Ingegneria dell’Automobile del Politecnico di Torino. Anche Napoli ha una forte tradizione nel settore (la Ferrari ed i suoi manager sono di casa al Federico II; Fiat-Elasis, Alfa Romeo ed altre aziende sono fra i partner più attivi del Master in Ingegneria dell’Auto), si pensa di investire in queste aree? O ne sono state individuate altre? Ad esempio quella aeronautica (ricercatori universitari collaborano alle attività dello Shuttle con la Nasa; Alfa Avio ed Alenia sono convenzionate con le Facoltà napoletane; il Centro di ricerche aerospaziali di Capua e l’Agenzia Spaziale Italiana sono presiedute da un docente del Federico II, il prof. Sergio Vetrella)? O, ancora, si pensa di supportare gli studi umanistici (una quindicina di anni fa Fiat e San Paolo sponsorizzarono due grossi eventi: le mostre sui papiri e sugli Egizi) o quelli giuridici, considerando la rilevanza internazionale degli studi che si effettuano nel Federico II? Le domande poste da Ateneapoli.
I fondi potrebbero essere impiegati dall’Ateneo “ad esempio per la Biblioteca Digitale”, ha detto Trombetti. “Tutti gli investimenti sono produttivi, nell’area umanistica come in campo scientifico. Avremo certamente delle positive ricadute”, la risposta di Grande Stevens. Cita il contributo alla realizzazione della mostra di Caravaggio “manifestazione che ha richiamato il turismo nazionale ed internazionale”.  E conclude “ci si arricchisce non solo socialmente ed economicamente ma anche culturalmente”. 
La collaborazione tra l’ateneo e le due fondazioni ex-bancarie prevede un Comitato di programmazione, controllo e valutazione delle attività che si occuperà della selezione e del coordinamento degli interventi. Ne fanno parte il Rettore, il prof. Massimo Marrelli ed il prof. Alberto di Donato per l’Ateneo, il prof. Riccardo Roscelli ed i dottori Piero Gastaldo e Flavio Brugnoli per la Compagnia di San Paolo; il prof. Adriano Giannola per la Fondazione-Istituto Banco Napoli.
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