Delegazione di Psicologia all’Università di Pechino

Primo viaggio-studio in Cina per studenti e docenti di Psicologia, il passo iniziale, si spera, di proficui rapporti di collaborazione con l’Università di Pechino.
La delegazione della Facoltà casertana è partita il 13 aprile per rientrare dopo dieci giorni. Lo scambio è stato sovvenzionato con circa 24mila euro attinti dai fondi del capitolo 2.8 per le Attività di cooperazione, promozione e scambi culturali interuniversitari dell’Ateneo.
Dieci i componenti del gruppo: i professori Dario Grossi, docente di Neuropsicologia, e Luigi Trojano, docente di Psicologia Fisiologica; i sei studenti – due per ogni Corso di Laurea selezionati attraverso un bando di concorso indetto dalla Facoltà – Clementina Giaccio e Michela Vinciguerra (Specialistica in Psicologia del Processi Cognitivi), Immacolata Senese e Serena Borrelli (Specialistica in Psicologia Clinica e dello Sviluppo), Virginia Valentino e Francesca Petrella (Triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche per la Persona e la Comunità; due dottorandi, Ivana Baldassarre e Marta Ponari.
L’idea di attivare scambi culturali con l’Università cinese, nell’ambito dei rapporti di internazionalizzazione di Ateneo, è nata da Mauro Florio, rappresentante degli studenti nel Consiglio di Ateneo, con la collaborazione del CURAP (Comitato Unito Rappresentanti di Psicologia). L’obiettivo, lanciare un ponte verso l’emergente realtà universitaria cinese che ha raggiunto punte di eccellenza nella ricerca psicologica e delle neuroscienze.
“La Cina si colloca, in questo momento, come una potenza in crescita che investe molto nella ricerca e nello specifico in quella neuropsicologica e delle neuroscienze. – spiega Florio – Nell’ultimo decennio, infatti, ci sono stati in Cina degli importanti sviluppi in ambito neuroscientifico su vari aspetti: sono stati fondati molti istituti e gruppi di ricerca; sono stati adottati sempre più sofisticati approcci e attrezzature di ricerca per l’indagine neuroscientifica; si sono tenute importanti conferenze internazionali; infine, c’è stato un notevole incremento di prestigiose pubblicazioni sui processi cognitivi in riferimento all’attivazione e al funzionamento neurale”.
La delegazione italiana, ospitata presso l’Holiday Inn Temple of Heaven Beijing, ha avuto un primo incontro con docenti e studenti dell’Università di Pechino attraverso una visita del campus, durante la quale è stato illustrato il sistema accademico e scientifico della Repubblica Popolare Cinese con la presentazione di un quadro generale e sintetico del loro sistema accademico e delle loro attività di ricerca. Nei giorni successivi, il gruppo ha presieduto una conferenza basata sull’illustrazione del sistema accademico della Seconda Università e incentrata sulle ricerche neuropsicologiche e psicologiche recenti del Dipartimento di Psicologia; nelle fasi finali del soggiorno docenti e ricercatori cinesi hanno illustrato le prospettive future delle neuroscienze in Cina. 
Una full-immersion nel sistema universitario cinese, dunque, che può offrire molti stimoli alla ricerca italiana del settore, ma, assicura Florio, “gli scambi sono reciproci perché anche se la Cina ha molto da offrire nell’ambito delle nuove ricerche, oltre ad avere laboratori e attrezzature all’avanguardia, non bisogna dimenticare che in Italia c’è una lunga e più antica tradizione nel campo delle neuroscienze, che può offrire importanti spunti e apprezzamenti a chi si affaccia su questo campo da non più di quindici anni”.
L’arricchimento, quindi, dovrebbe essere in entrambe le direzioni. E già si pensa a ricambiare l’ospitalità: una delegazione cinese dovrebbe venire in visita alla Facoltà di Psicologia della SUN, inaugurando, in questo modo, una serie di scambi e di rapporti stabili con l’Università di Pechino. 
Valentina Orellana
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