Delrio nuovo Preside di Medicina della SUN

Con 391 votanti su 423 aventi diritto di voto, 232 preferenze a favore e 155 all’altro candidato, prof. Raffaele Calabrò, il prof. Giovanni Delrio, 67 anni ben portati, è stato eletto il 10 luglio nuovo Preside della Facoltà di Medicina della Seconda Università. Professore ordinario di Biologia Generale, Presidente del Corso di Laurea di Medicina di Napoli dal 1998, il neo eletto succederà al prof. Franco Rossi, eletto Rettore nei mesi scorsi. “Sarò il Preside di tutti, senza distinzione tra clinici e biologi – ha detto appena eletto Delrio -, distinzione che non esiste nella realtà. Ringrazio il prof. Calabrò – con cui sono amico da anni- e tutti gli altri candidati che hanno permesso di giungere subito a questa elezione grazie al loro ritiro”. “Insieme al rettore Rossi, con il quale c’è comunità di intenti, spero che in tempi brevi la facoltà possa risalire la china e crescere bene. Dovrà essere garantita la possibilità a tutti i docenti di esprimere al meglio le loro potenzialità”. “Sono contento, ma anche un po’ emozionato”. A chi dedica questa vittoria?, gli chiediamo. “Alla mia famiglia ed ai miei collaboratori – afferma, mentre abbraccia uno dei suoi maggiori tifosi e collaboratori, il prof. Sergio Minucci -. Ed agli studenti della facoltà, la mia seconda famiglia”. Applausi e abbracci, grande partecipazione di elettori e di pubblico. Preside, allora lei porterà i voti e Calabrò i soldi? Sorriso liberatorio di Delrio: “c’è bisogno nei prossimi mesi della collaborazione di tutti i colleghi. E dobbiamo chiedere e sperare nell’aiuto, istituzionale, di tutti i politici, di tutte le aree. Perché la facoltà e l’ateneo hanno bisogno dell’impegno e del senso di appartenenza di tutti”. Una docente grida tra il pubblico: “Delrio, stupiscici!”. Soddisfatto e sorridente anche il neo rettore Franco Rossi “per il clima sereno e civile fra i candidati, per l’impegno programmatico”. Qualcuno, però, ha lamentato pressioni provenienti da ambienti esterni al mondo universitario e qualche telefonata di troppo. Rossi risponde così: “innanzitutto intendo ringraziare i cinque candidati che hanno dato il loro contributo a questa elezione, mostrando grande attaccamento e alto valore istituzionale. Ringrazio anche Calabrò per l’ampia collaborazione di questi mesi, nonostante conoscesse da tempo la mia scelta pro Delrio”. Il voto: “ha vinto una scelta di autonomia del mondo accademico, che non ha tenuto conto delle influenze esterne; pur nella necessaria dialettica istituzionale che però va portata avanti con tutti”.  Calabrò. Lo sconfitto, amato e invidiato, troppo esterno (“l’uomo Monaldi” come qualcuno l’ha definito), troppo potente per essere eletto, troppo manager, anche se era l’uomo giusto nelle speranze di chi con la sua elezione intravedeva un “sollecito, forte, intervento economico esterno” che consentisse un rapido percorso di decollo della facoltà. Sull’esito del voto risponde, mascherando una evidente disapprovazione: “questa elezione così articolata e sofferta, con più turni di voto, con un elettorato che si è espresso in modi diversi, mostra tutto lo spirito e la complessità della Facoltà di Medicina della SUN. Ed è la dimostrazione che la facoltà ha bisogno del contributo di tutti e di un’idea ed una gestione di cui tutti si sentano parte”. 
Paolo Iannotti
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