Diario di bordo della matricola “A Studi Umanistici si sta bene”

A un mese dall’inizio dei corsi, tutto procede a gonfie vele presso la sede del Dipartimento di Studi Umanistici. Le matricole si sono subito adattate a una vita da corsisti, c’è chi ha già cominciato a risistemare gli appunti in vista dell’esame e chi invece non si è ancora iscritto ma segue un po’ di tutto per disporre di più elementi necessari per la scelta. Tra gli aspiranti umanisti, molti dei quali provenienti dal Liceo classico, un dubbio ricorrente è: “Lettere moderne o classiche? Sono ancora indecisa. Ho sostenuto il colloquio per il Corso di Laurea in Lettere Classiche, perché ho delle lacune in latino, ma questo sarebbe un problema anche se scegliessi Moderne, quindi approfitterò della proroga concessa per il pagamento delle tasse per riflettere sull’immatricolazione ancora per qualche giorno”, afferma Simona Langione, 18 anni. A seguito di una richiesta inoltrata in questi giorni dalle rappresentanze studentesche all’Ufficio del Rettorato, infatti, è stato stabilito che il nuovo termine (sia per le immatricolazioni ai Corsi di Laurea ad accesso libero che per le iscrizioni ad anni successivi al primo) è posticipato al 30 novembre, senza l’obbligo di mora. Intanto, un nuovo strumento messo in campo dal Dipartimento per indirizzare i neoimmatricolati è il Test di Autovalutazione. Per Lettere moderne, dopo una prima tornata nel mese di settembre, si terrà una nuova prova il prossimo 15 novembre. “Nessuno giudicherà le nostre capacità se non noi stessi. Si crede che Lettere sia un percorso in discesa perché ‘Italiano’ si fa anche a scuola, ma in sole due settimane ho scoperto di non sapere molte cose che avevo sempre dato per scontato nella lettura e nella scrittura di testi, seguendo corsi come Letteratura Italiana e Storia della Lingua”, le parole di Rosanna D’Amore. Inoltre, “i docenti ci hanno spiegato che  questo metro di valutazione serve tantissimo anche a chi insegna per capire quali siano i bisogni degli studenti e dunque come impostare le lezioni”.
Lezioni insostituibili
a Lingue
Tre divisioni per cattedra. Quanto alla didattica, qualche piccolo disguido nel mentre in cui i corsi non prendano l’avvio definitivo passa più o meno inosservato. “Quest’anno ci sono tre divisioni delle cattedre per ordine alfabetico, è un modo per evitare il sovraffollamento, soprattutto per le lezioni che necessitano un confronto tra più voci, e non il solito monologo del docente in cattedra”, testimonia Martina Borrelli, matricola del gruppo A-D per il corso di Lingua Spagnola, partito in ritardo rispetto agli altri, il lunedì presso l’Aula sm7 di Mezzocannone. Spagnolo a Lettere Moderne? Ebbene sì, perché “bisogna seguire anche qui corsi di una lingua a scelta tra francese, inglese, spagnolo”. Tedesco, invece, non è stato attivato quest’anno. Aule piene ma che non strabordano anche perché gli studenti di Lingue, Culture e Letterature Moderne e Europee seguono in altri orari. “Con la differenza che noi abbiamo anche Linguistica”, specifica Peppe Visco, neoiscritto al Corso di Laurea Magistrale in Lingue recatosi in sede per alcuni documenti relativi alla pratica Erasmus. “Seguirò i corsi del secondo anno a Osnabrück, in Germania. Grazie a una nuova convenzione potrò trascorrere un semestre all’estero e avere la possibilità di ottenere un titolo di laurea bivalente”, il cosiddetto ‘double degree’. Non poche le novità per i discenti della lingua germanica. “Da questa settimana è stata aggiunta all’orario tradizionale un’ora in più, il martedì pomeriggio, per l’esercitazione destinata ai principianti. Questo potrebbe essere un motivo di attrazione per chi non s’è ancora immatricolato ed era fuggito dopo la prima introduzione alla fonetica”, rassicura Rita Parisi. 
Una routine che piace. In generale, la regola d’oro è ‘seguire’. “Ogni lezione è insostituibile, per le lingue correggiamo esercizi in classe ed è uno dei pochi momenti in cui si può fare chiarezza sulle proprie perplessità”. Malgrado una routine serrata tra la sede in via Porta di Massa e gli spazi in via Mezzocannone, un gruppo di studenti dice: “a Studi Umanistici si sta bene. Seguiamo dal lunedì al giovedì no stop, ma arriviamo felici nel fine settimana e carichi di energia per quella successiva. Abbiamo anche già organizzato delle sessioni di studio condivise per scambiarci gli appunti delle lezioni”. Nonostante la suddivisione in cattedre, infatti, “i libri sono gli stessi per tutti i docenti”. Altri, invece, si preparano per le imminenti prove intercorso. “A breve avremo una prova sia per Letteratura francese che per Linguistica della stessa lingua”, anticipa Chiara Cuccurullo. Non sono mancati tuttavia imprevisti durante le prime settimane. “Una lezione del secondo anno di Latino si teneva nella stessa aula di quella di Storia della Linguistica del primo anno. Abbiamo perciò comunicato la coincidenza ai rappresentanti che si sono subito attivati per risolvere il problema”. 
Storia della lingua,
esame tosto a Moderne
Da Psicologia a Filosofia. Nelle aule e nei corridoi di Filosofia gironzolano molti nuovi arrivati. “Mi sono appena iscritto e temo di essere già indietro. Non ho superato il test per Scienze e tecniche psicologiche ed ho pensato, per non restare indietro, di frequentare Filosofia per adesso. Quanto è pregiudicante per noi non aver frequentato i corsi finora?”, domanda uno studente riferendosi a Filosofia morale, Storia delle dottrine politiche, Filosofia teoretica. Risponde Elena Palazzo, iscritta al terzo anno: “Ai fini dell’esame nel nostro caso la frequenza è consigliata, ma non vincolante, anche perché è sempre un’arma a doppio taglio: da un lato potrebbe apparire una perdita di tempo e dall’altro un’occasione preziosa per confrontarsi faccia a faccia con gli altri, docenti e colleghi”. 
Gli appelli a novembre, una salvezza. Nel frenetico tran tran non stentano ad emergere le voci di chi preferisce non seguire per il momento e dedicarsi agli esami in sospeso. “Sto preparando l’esame di Letteratura Inglese”, dice Mariarita Annarumma. “Per passarlo bisogna conoscere sia il contesto storico e religioso del teatro elisabettiano nonché avere nozioni specifiche su opere, personaggi e spettacoli di corte. Ovviamente, con competenze nella traduzione dei classici. Non si può non conoscere a menadito Shakespeare anche per un 18”. Tra i più disperati senza dubbio gli studenti di Lettere Moderne alle prese con Storia della Lingua Italiana. “Non riesco a studiarla. Ho proprio un rifiuto mentale. Tuttavia, è uno degli esami più belli del nostro percorso”, ribadisce Giovanna Volpe. “Si può preparare in due settimane?”, la domanda dei più pragmatici. “Io sto preparando quest’esame da due anni e non ne sono ancora venuta a capo”, confessa Antonia Mastrocinque. Su cosa verte il programma? “Varietà dell’italiano, l’italiano regionale, scuola siciliana e i vari tipi di dialetti, la questione della lingua, Accademia della Crusca. Non bisogna soffermarsi troppo a pensare. È un esame che si fa tutto d’un fiato”, il consiglio di Gennaro Iuliano. Ad altri non è ancora chiaro il funzionamento degli appelli di novembre. Una studentessa del secondo anno chiede: “Posso recuperare esami che avrei dovuto dare l’anno scorso?”. Sì, ad eccezione degli esami di Lingua che “è possibile sostenere solo nel mese di gennaio. Dapprima novembre era accessibile solo ai fuori corso o agli studenti iscritti al terzo anno in debito di esami del primo e del secondo. Da poco più di un anno anche per gli studenti del secondo anno, invece, è valida questa opzione”, conclude Peppe.
Sabrina Sabatino
- Advertisement -




Articoli Correlati