Didattica a distanza, un bilancio dalle rappresentanze studentesche

L’Orientale: una lettera alla Rettrice dai rappresentanti degli studenti

Sei proposte per affrontare la Fase 2

Sei proposte, indirizzate alla Rettrice de L’Orientale, per risolvere in tempi utili le criticità che lascia intravedere la Fase 2, in vista della sessione estiva: è un’iniziativa dell’organizzazione studentesca Link, avviata nelle ultime settimane di maggio. Questa nuova fase, che giunge a conclusione di un semestre molto complesso, “porta con sé più incertezze della precedente”, afferma la portavoce Cristina Trey, rappresentante degli studenti in Senato Accademico, di cui l’ultima adunanza si è tenuta nella mattinata del 25 maggio. In questa data, “la Rettrice ci ha riferito di aver preso visione della nostra lettera. Aspettiamo, intanto, una risposta e siamo disponibili al confronto. Conosciamo gli sforzi evidenti compiuti dai settori amministrativi de L’Orientale per aver garantito la continuità didattica nel secondo semestre, attivando prontamente lezioni e anche esami in modalità online. A fine maggio, in una situazione ancora poco chiara, è necessaria però una discussione più attiva su questi temi”. Si prospettano, infatti, nel frangente a venire nuovi problemi, “in parte già emersi nell’ultimo periodo”, conseguenza immediata della crisi economica che, in concomitanza all’emergenza sanitaria, ha colpito molte famiglie. “Nei prossimi mesi, purtroppo, la situazione non migliorerà”. I problemi sono di ampia portata: “riguardano, da un lato, il pagamento delle tasse per rinnovare la propria iscrizione all’università, e il divario digitale tra gli studenti, dovuto alle loro condizioni economiche”. Per assicurare un sereno prosieguo del percorso accademico, “in qualità di rappresentanti, abbiamo elaborato insieme delle proposte, tenendo presente la portata di massa che può assumere la disponibilità economica sul benessere psicologico degli studenti, che condividono unanimemente sentimenti di precarietà e incertezza per il futuro”. Un punto da non tralasciare: “stiamo vivendo una situazione inedita che compromette tutti i piani della nostra vita, compresa quella universitaria, e ci sembra perciò giusto attrezzare la platea studentesca con strumenti adeguati e altrettanto inediti”. Ciò è emerso anche da un bilancio delle attività didattiche della sessione invernale. “Molti studenti stanno avendo tuttora difficoltà a proseguire il proprio percorso e a conseguire la laurea per questioni di varia natura, come la mancanza di mezzi o la disponibilità intermittente dei materiali didattici”.
Le proposte
Semestre aggiuntivo. “Chiediamo la possibilità di prolungare le carriere accademiche di un semestre, per chi il 15 giugno andrebbe fuori corso (di uno o più anni), estendendo fino al 15 dicembre 2020 il periodo entro cui gli studenti possono conseguire la laurea all’interno dell’anno accademico 2018/19”. Una richiesta che è correlata anche alle esigenze economiche degli studenti. “Se non ti laurei entro il 2018/19, sei tenuto a pagare tutto l’importo previsto, cifra onerosa per tanti. Parliamo di studenti in debito degli ultimi esami e della tesi, duramente penalizzati dalla situazione straordinaria degli scorsi mesi, sia per l’improvvisa riconversione degli esami in forma online, sia per la scarsa disponibilità dei materiali necessari a scrivere la tesi”. Lo scopo è che “sia data agli studenti la possibilità di ammortizzare le difficoltà di questi mesi, indipendenti dalla loro volontà. Chiediamo quindi di inserire le prossime sessioni di laurea, estiva e autunnale, nell’anno 2018-19 perché chi, ormai in dirittura di arrivo, andrebbe fuori corso il 15 giugno”. L’ultima occasione per i laureandi per sostenere gli esami mancanti è stata la sessione invernale appena conclusa, “le cui modifiche hanno colto alla sprovvista buona parte degli studenti e non tutti hanno avuto modo di portare a termine le prove”. Misure queste ultime già proposte dalla rappresentanza studentesca in altri Atenei italiani con la volontà di “ridimensionare le difficoltà maturate in questi mesi e rendere sostenibile il percorso accademico”. Fondo Straordinario di supporto agli studenti. Dopo diverse interlocuzioni, “avevamo già stimolato la Regione a prendere provvedimenti ben più dirimenti sul diritto allo studio universitario, ovvero i 250 euro di bonus, che chissà quando saranno erogati, per una fascia minima della popolazione studentesca”. Considerata la totale insufficienza delle misure previste dal piano socioeconomico regionale e, “dopo nostra pressione su livello nazionale, il Fondo (già istituito dal Cura Italia) ‘per le esigenze emergenziali del sistema dell’Università’ è stato incrementato di 62 milioni di euro”. Tuttavia, “non sappiamo se quest’incremento basterà a dotare di device e giga di connessione tutti gli iscritti dell’Orientale che ne hanno bisogno per seguire e fare esami”. La proposta: “chiediamo che l’Ateneo predisponga un fondo proprio per anticipare ed eventualmente integrare i finanziamenti governativi, affinché nessuno sia escluso dalla possibilità di sostenere gli esami in estate perché sprovvisto di mezzi”. Esonero tasse e modifiche sistema di tassazione per l’anno 2020-2021. Il sistema di tassazione, così come configurato oggi, “penalizza con importi punitivi chi non riesce a stare al passo”. Il calcolo tasse per l’anno accademico 2020-2021, facendo riferimento alla dichiarazione ISEE del 2019, non prende in considerazione “la reale capacità contributiva delle famiglie. Tanti rischiano di non proseguire gli studi, altri di non potersi proprio immatricolare”. Per il prossimo anno, “pensiamo sia urgente far valere l’ISEE corrente 2020 per il calcolo delle tasse, esonerare dalle tasse le fasce con un reddito inferiore ai 30.000 euro e ridurre gli importi per le fasce reddituali fi no a 50.000 euro annui, a prescindere dai criteri di merito”. Se i fondi governativi già previsti dal Decreto non dovessero essere sufficienti, “chiediamo nuovamente che l’Ateneo intervenga con un fondo proprio per sgravare gli studenti da questa spesa”. Tutele esami online. Dopo le esperienze d’esame accumulate negli scorsi mesi e in vista delle nuove modalità annunciate per la sessione estiva, andrebbero mitigati alcuni aspetti: la durata delle prove, ad esempio. “Pensiamo che il tempo per rispondere ai quesiti debba essere proporzionale al numero e alla complessità delle domande”. E in particolare per gli scritti di Lingua che “il tempo previsto sia lo stesso garantito nella forma scritta tradizionale e non si trasformi in un quiz di venti minuti”. Inoltre, “ciascuna cattedra dovrebbe adattare gli esercizi tradizionali alla modalità online, senza stravolgere la struttura delle prove precedenti all’emergenza: cosa accaduta per alcune lingue, principalmente orientali”. Da evitare, secondo i rappresentanti, “riconversioni improvvisate come test a risposta multipla con pochi minuti, o secondi, per rispondere”. Ulteriore priorità: garantire maggiori tutele per l’accessibilità all’esame. “Non tutti dispongono degli stessi mezzi (pc e connessione Internet) e andrebbero pensate soluzioni ad hoc nel caso in cui qualcuno non abbia gli strumenti adatti per affrontare le prove online”. In caso di problemi tecnici, “lo studente deve avere la possibilità di poter recuperare l’esame tramite uno o più appelli”. L’esame, si sa, “di per sé non è un momento facile, vista la tensione che ciò comporta, perciò chiediamo la massima comprensione”. Per esempio, dal decreto rettorale è previsto che un docente possa chiedere di ‘condividere il proprio schermo o di spostare l’inquadratura della webcam per opportune operazioni di verifica’. “Ci aspettiamo che qualsiasi piccolo movimento o distrazione non siano motivo di annullamento della prova, perché scambiati per espedienti per non rispettare le regole o copiare”. In caso di dubbi del docente, “chiediamo che sia data allo studente la possibilità di spiegarsi e non che l’esame venga automaticamente annullato”. Anche dopo l’esame, “soprattutto per le prove scritte, si dovrebbero stilare dei calendari di ricevimento perché tutti possano ricevere spiegazioni in merito al lavoro svolto”. Reperibilità e orari delle lezioni. Punto cruciale resta la reperibilità, sia del personale docente che di quello tecnico-amministrativo. “Comprendiamo che tutti hanno dovuto adeguarsi a una modalità di lavoro anomalo. Tutt’oggi, però, ci arrivano segnalazioni di studenti: a nostro avviso, è necessario rendere obbligatorio il ricevimento settimanale da parte dei docenti e potenziare l’attività degli Uffici”. Quanto alle lezioni online, “abbiamo avuto modo di testarne in questi mesi tutti i disagi: è faticoso restare concentrati davanti a uno schermo per molte ore”. Nella probabilità che questa forma sia conservata, almeno in parte, anche nel prossimo semestre, “chiediamo che l’Ateneo uniformi gli orari di tutti i corsi, posticipando l’inizio di ogni lezione di 5-10 minuti e la sua conclusione 5-10 minuti prima”: impostazione che “permetterebbe, inoltre, di non perdere mai l’inizio delle lezioni successive”. Sportello psicologico di Ateneo. Temendo che il momento storico peggiori le condizioni psicologiche di molti studenti, con ricadute immediate sulla possibilità effettiva di proseguire con tranquillità il proprio percorso accademico, “riteniamo sia urgente ripristinare lo Sportello di Ascolto d’Ateneo”. Il servizio di counselling, “formalmente già attivo, è difatti irreperibile”. Inoltre, “bisognerebbe adeguare le funzioni dello Sportello alla situazione straordinaria, permettendo allo studente di sostenere i colloqui anche a distanza”. E, in ultimo, “estendere i giorni e le fasce orarie disponibili per contattare il personale”. In conclusione, “auspichiamo collaborazione e sensibilità perché tali proposte possano giungere fattivamente all’attenzione di tavoli di lavoro istituiti ad hoc. E invitiamo a pensare fuori dagli schemi adottati finora che non vanno più bene per gestire l’emergenza. Emergenza che, proprio in questa nuova fase, sta cambiando forma e va arginata con più efficaci strumenti d’intervento”.
Sabrina Sabatino
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