Didattica, Ingegneria Meccanica incontra gli studenti

Una fotografia del Corso di Laurea fatta di numeri e statistiche, ma anche di ascolto e pazienza. È l’iniziativa promossa dal Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica aperta al dialogo con gli studenti e impegnata nella diffusione delle informazioni sui servizi e gli organismi del Dipartimento di riferimento. “Stiamo organizzando degli incontri con gli studenti, per fare con loro il punto della situazione sulla didattica e le problematiche registrate durante lo scorso semestre. L’obiettivo è raggiungere la massima comunicazione possibile con gli allievi e monitorarne costantemente le carriere”, dice il prof. Antonio Lanzotti, Coordinatore didattico del Corso di Studio e promotore di un piccolo ciclo di seminari informativi, l’ultimo dei quali si è svolto giovedì 5 marzo nell’Aula Bobbio dell’edificio di Piazzale Tecchio ed ha visto la partecipazione, oltre che degli studenti, dei professori Nicola Bianco, Giovanni Adiletta e Antonio Aronne e dei tecnici amministrativi del Dipartimento di Ingegneria Industriale Rachelina Consalvo e Luigi Calvanese. Dai dati raccolti si riscontra che l’anno di maggiore sofferenza continua ad essere il primo. In particolare, le matricole segnalano il poco tempo riservato alle esercitazioni delle materie di base come Analisi, Algebra Lineare e Geometria e Fisica. “Gli studenti si lamentano anche delle aule, ma non sono i soli”, commenta il prof. Lanzotti. 
 
Più ripetenti, meno abbandoni
 
Con oltre cinquecento nuovi immatricolati, l’indirizzo in Meccanica è quello con più iscritti del settore ingegneristico. Il tasso medio di superamento degli esami fondamentali oscilla intorno al 40% con una percentuale di cosiddetti ‘studenti silenti’, ovvero ragazzi che al termine del primo anno non hanno superato nemmeno un esame, che fra l’anno accademico 2011/12 e quello 2012/13 è passata dallo 0,7% al 2,19%. Contestualmente, si è contratta la quota di chi arriva al secondo anno con più di quaranta crediti (passata dal 56,64% al 39,06%) ed è aumentata quella degli studenti in grado di conseguire ai primi appelli, rispettivamente, fino a venti (9,44% del totale nell’anno accademico 2011/12 e 14,38% in quello 2012/2013) e fino a quaranta crediti (passando dal 33,22% al 44,38%). Una sorta di cambiamento nelle strategie studentesche si evince anche dal numero dei ripetenti, che, nell’intervallo di tempo preso in considerazione, sono passati dal 4,95% al 7,2%, e degli abbandoni, che fra il 2009/10 ed il 2012/13 mostrano una sostanziale caduta libera (si passa, infatti, dal 39,81% del totale al 14%). I ragazzi sembrano arrivare all’università consapevoli della difficoltà del lavoro che li attende e della possibilità di dover impiegare più tempo e superare più difficoltà del previsto. E si attrezzano. “Quando andiamo nelle scuole cerchiamo di sottolineare proprio la grande differenza della vita universitaria, insistendo sull’importanza di accrescere il proprio bagaglio culturale”, sottolinea il prof. Aronne che è anche il delegato all’orientamento, in particolare in entrata. “Il processo di riesame consente di mettere in atto azioni di miglioramento, soprattutto di sostegno alla didattica, come i corsi integrativi di Analisi svolti da dottorandi, che hanno fatto registrare un miglioramento dei risultati agli esami”, spiega il prof. Bianco, Presidente della Commissione Paritetica del Corso di Laurea alla quale invita, ripetutamente, i ragazzi a rivolgersi: “Senza il vostro contributo è come se camminassimo con una gamba sola”.
 
Ad un anno dalla laurea, l’88% lavora
 
“La decisione di spostare alcuni esami da un semestre all’altro ha influenzato le oscillazioni sul superamento degli esami?”, domandano i ragazzi presenti. “Questi dati non sono nostri, ci arrivano dall’Ateneo, ma con il tempo capiremo quali siano gli indicatori più significativi”, risponde il prof. Adiletta impegnato proprio nell’analisi di questi dati. Altre informazioni relative alla platea studentesca riguardano la presenza femminile attestata intorno al 12%, la più bassa fra tutti gli ambiti dell’Ingegneria, la provenienza geografica, concentrata per lo più nell’area napoletana (80%), e quella scolastica, liceale per l’80% degli immatricolati. Ma i dati più importanti riguardano gli sbocchi occupazionali, che per i laureati Magistrali (il 94% dei ragazzi continua dopo la Laurea Triennale) fa registrare, ad un anno dalla laurea, un confortante 88% di inserimento con uno stipendio medio di milletrecentocinquantadue euro. 
“Quali requisiti sono richiesti per accedere al programma Erasmus?”, chiede un ragazzo dalla platea. “Ci sono due modalità di borse, per studiare e per svolgere un tirocinio – risponde Lanzotti – In verità, al triennio abbiamo pochi scambi, quasi tutti presentano domanda al terzo anno in modo da partire durante la Laurea Magistrale per fare uno stage da cui trarre una buona tesi. Le esperienze sono state, fino ad ora, tutte molto positive”. Favorevoli le impressioni sull’iniziativa. “Questi incontri sono molto utili ed è un bene che i professori si interessino così tanto ai problemi degli studenti”, dicono Andrea La Monaca e Raffaele Leone, iscritti al terzo anno.
Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito del Dipartimento dii.unina.it, oppure scrivere agli indirizzi di posta elettronica cds.lime@unina.it e tesi.lime@unina.it.
Simona Pasquale
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