Diritto dell’Energia: gli studenti partecipano con i loro progetti ad un concorso che premia l’innovazione

Roba da ingegneri, verrebbe da pensare. Invece, gli studenti, “dopo un breve e iniziale momento di sconforto”, hanno saputo destreggiarsi con temi nuovi, dando prova che il diritto si può adattare a qualsiasi campo. Chi ha lanciato il guanto di una complicata sfida è la prof.ssa Gabriella De Maio, docente di Diritto dell’Energia. Ha coinvolto i frequentanti del suo corso nel concorso Edison Pulse che premia l’innovazione in Italia. I trenta studenti
impegnati, divisi in 6 team, “erano inizialmente spaesati – racconta la docente – si sentivano incapaci di affrontare l’esperienza. Con il passare dei giorni, hanno cominciato ad appassionarsi al progetto, sviluppando le prime idee, mettendosi in gioco e lavorando in gruppo”. L’esercitazione, infatti, “ha avuto lo scopo di spronarli a lavorare non da soli, come sono abituati, ma in team, sperimentando la collaborazione. Hanno imparato, inoltre, ad esprimere concetti chiave in poche parole, mentre di solito si confrontano con orazioni prolisse. Il mio scopo era quello di sviluppare la loro sensibilità verso temi come l’efficienza energetica e l’energia rinnovabile e, al contempo, renderli
protagonisti”. Ma anche prospettare loro orizzonti diversi dalle classiche professioni giuridiche: “La partecipazione al concorso servirà a rafforzare le loro capacità, oltre a valere in futuro come esperienza concreta in un curriculum. Sono molto orgogliosa del lavoro che hanno svolto e, al di là dei premi, sono contenta che abbiano avuto la possibilità di lavorare su qualcosa di diverso e pratico”. Il 16 maggio gli studenti hanno presentato i propri lavori in pubblico. Ciascun gruppo ha mostrato, grazie all’ausilio di slide, l’idea portante del progetto. Il primo team ha sviluppato un’applicazione per telefono diretta a costruire una rete fra musei, ristoranti e punti di ritrovo, per incentivare il turismo in città. “La nostra App – spiega Giovanni Persico, portavoce del gruppo – ha l’intento di incrementare le conoscenze dei turisti nei confronti della città. Ogni visita ad un museo fa guadagnare dei crediti che potranno servire poi ad avere sconti per ristoranti o altri luoghi di cultura. Trovare l’idea è stata la cosa più difficile”. Lavorare in gruppo “ci ha aiutato tantissimo, così come l’essere studenti di Giurisprudenza. Il diritto dà una forma mentis che consente di essere critici, delimitare i campi di competenza, essere flessibili a seconda delle situazioni. Abbiamo le capacità per agire in campi diversi”. L’utilizzo degli attrezzi sportivi in una palestra può produrre energia: l’idea del secondo gruppo. “L’attività fisica degli iscritti – illustra Rosa Pizzo – potrebbe essere trasformata in energia grazie a macchine speciali montate sugli attrezzi. In questo modo, si ha una fonte rinnovabile che rende la palestra autosufficiente. Per la realizzazione del progetto è stata fondamentale la conoscenza del Diritto Amministrativo e del Diritto dell’Energia”. L’esperienza, poi, “ci ha insegnato lo spirito di
collaborazione. Ci siamo resi conto che nessun professionista lavora mai da solo, c’è sempre bisogno di un team”. Un modello alternativo di mobilità: l’idea alla base della terza presentazione. “Abbiamo sviluppato una Applicazione per aiutare gli utenti ad usare le biciclette elettriche per spostarsi in città – racconta Enrico Corboas – E quindi dove noleggiare la bici, quali i garage dove parcheggiarla. Un incentivo all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto”. Anche in questo caso: “Le competenze giuridiche ci hanno aiutato per la costruzione della società, per comprenderne la fattibilità e la natura economica”. Inoltre, “abbiamo sperimentato per la prima volta il lavoro di gruppo, pur essendo iscritti al IV e V anno”. È a sfondo sociale la rete web immaginata dal team di Alessandro
Buono: “che indirizza cittadini volontari verso luoghi abbandonati e disagiati, dove c’è bisogno di aiuto. In accordo con le amministrazioni locali, abbiamo pensato ad una rete che possa rendere la città migliore, organizzando eventi a scopo sociale e ludico”. La parte più bella dell’esperienza: “Poter parlare di qualcosa di concreto condividendo il proprio pensiero con quello di altri colleghi”. Punta al premio (65 mila euro da utilizzare per espletare il progetto) il quinto team in gara. “Siamo partiti da ciò che conosciamo meglio, cioè il diritto – ammette
Ciro Russo – Abbiamo dato vita ad un’App di consulenza legale sulle più disparate questioni, dalla più semplice, come lo smarrimento della tessera elettorale, alla più complicata che può riguardare una questione di proprietà. Gli iscritti all’applicazione, pagando una cifra irrisoria, potrebbero avvalersi di avvocati on-line sempre, a qualunque ora del giorno”. È a tema universitario l’ultimo progetto in gara: “un’Applicazione che permetta una migliore interazione fra docenti e studenti – spiega Vincenzo Nola – Ogni ragazzo, ad esempio, tramite il cellulare, potrebbe sollevare problematiche, gestire gli spazi in aula prenotando il posto a lezione, come si fa per il cinema. Si potrebbero scambiare informazioni, evitando le code o le corse verso gli insegnamenti più gettonati”. Un
progetto che nasce dal vissuto del gruppo: “Vivere quest’esperienza ci ha fatto capire che dobbiamo migliorare la nostra quotidianità. Il corso di Diritto dell’Energia è stato in questo senso innovativo. Ha permesso di misurarci in campi che pensavamo lontani e ci ha dato l’opportunità di riflettere sulla nostra esperienza universitaria”.
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