Docenti e studenti di 7 Università europee lavorano alla riqualificazione delle aree costiere

Si chiama Inclusive Coastal Landscapes ed è un progetto di collaborazione internazionale sul tema della pianificazione e della riqualificazione ambientale che, nell’ambito del progetto Erasmus Plus, coinvolge il Dipartimento di Architettura della Federico II; la Ion Mincu University for Architecture and Urbanism (Romania); HfWU Nürtingen-Geislingen University of Applied Sciences (Germania); HSWT Weihenstephan-Triesdorf University of Applied Sciences (Germania); EMU Estonian University of Life Sciences, Tartu (Estonia); ULB Université Libre de Bruxelles (Belgio); Ovidius University in Constanta (Romania) e 2 associazioni di settore (ISOCARP International Society of City and Regional Planners; LE:NOTRE Institute-European landscape architecture network). È coordinato dalla Ion Mincu University di Bucarest, responsabile scientifico il prof. Gabriel Pascariu. Una squadra internazionale, dunque. Per la Federico II il capitano è il professore Antonio Acierno, in qualità di referente scientifico. 
Professore, in cosa consiste il progetto?
“C’è innanzitutto un corso, erogato on line dal 15 marzo al 31 maggio, che prevede lezioni frontali condotte da docenti internazionali e tre momenti di verifica durante i quali gli studenti sono tenuti a presentare l’avanzamento del lavoro svolto. I partecipanti al corso lavoreranno in gruppi internazionali multidisciplinari composti da studenti appartenenti alle sette università partner su due specifiche aree costiere: Tallinn in Estonia e Pozzuoli in Italia. Tra i 15 ammessi a partecipare al corso saranno selezionati 5 studenti per la partecipazione all’ISP (Intensive Study Program) a Tallinn dal 19 al 28 maggio. Gli altri 10, in differenti modalità, parteciperanno al secondo ISP che si terrà a Pozzuoli dall’8 al 17 settembre. Agli studenti partecipanti all’ISP in Estonia saranno conferite borse di studio per coprire i costi di trasporto e di alloggio”. 
È un progetto annuale o si è già svolto in passato?
“A settembre dell’anno scorso siamo stati in Romania. A maggio 2020 il workshop si terrà in un’area costiera del Belgio che affaccia sul mar Baltico”. 
Quante persone partecipano ai workshop?
“Per ciascuno di essi cinque studenti e due docenti provenienti da ognuna delle Università che aderiscono all’iniziativa. Mi fa piacere sottolineare che per i ragazzi e per i professori le sessioni di lavoro sono anche una splendida occasione di conoscersi e di interagire. I ragazzi vivono insieme in spazi comuni, alberghi od ostelli, che diventano una sorta di internazionale della cultura e dei saperi. Anche perché le università partner sono frequentate da una platea che arriva da tutto il mondo. In Romania abbiamo avuto ragazze e ragazzi dell’Uzbekistan e dell’Iran, non solo europei. Hanno vissuto a stretto contatto con i nostri allievi, accomunati dalla voglia di imparare, di scoprire e di vivere belle esperienze. Ecco, in tempi come questi che viviamo, di chiusure ed arroccamenti, il progetto, al di là dell’indubbio valore scientifico, porta avanti anche una bella idea di universalità tra chi condivide passioni ed interessi culturali. Per noi professori, poi, l’occasione è ghiotta anche perché ci si confronta tra settori disciplinari differenti ed eterogenee provenienze scientifiche. Noi italiani ed i belgi siamo urbanisti ed architetti. I rumeni sono geografi ed urbanisti. I tedeschi e gli estoni sono paesaggisti”.
Possono partecipare tutti gli allievi del Dipartimento al bando di selezione dei candidati per il corso on line sulle aree costiere di Tallinn e di Pozzuoli che sta per scadere?
“Il tipo di esperienza presuppone che le ragazze ed i ragazzi abbiano già percorso un certo cammino universitario. Per questo motivo la partecipazione è riservata agli iscritti al quarto ed al quinto anno della laurea a ciclo unico in Architettura, agli allievi della Magistrale in Progettazione ed agli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Urbanistica. Naturalmente, un requisito fondamentale è la buona conoscenza della lingua inglese”. 
Da chi è composta la commissione che valuterà le domande?
“Ci sono io con i dottori Paolo Camilletti e Gianluca Lanzi. Gli studenti saranno selezionati sulla base dei titoli presentati (curriculum, lettera di motivazione, certificazione attestante la conoscenza della lingua inglese) e di un colloquio, volto ad accertare la padronanza della lingua inglese e la motivazione alla partecipazione al corso, che si terrà il 20 febbraio”. 
Fabrizio Geremicca
- Advertisement -




Articoli Correlati