Ecclesiastico e Internazionale, le difficoltà che non ci si aspetta

Una disciplina che viene un po’ sottovalutata e che all’esame riserva qualche sorpresa: Diritto Ecclesiastico. Il programma è facile, non troppo lungo, gli argomenti spaziano nel diritto storico. Da qualche anno è diventata un esame fondamentale e di conseguenza inizia a mietere vittime. La cattedra più temuta quella della prof.ssa Flavia Hubler Petroncelli dove si registrano voti bassi e frequenti bocciature. “Non pensavo che questo esame potesse causarmi tanti problemi- spiega Monica – Il programma è anche piacevole da studiare ma poi all’esame ti accorgi che forse avresti dovuto dare più peso alla materia. Così fioccano voti bassi, bocciature e molte ramanzine per gli studenti che hanno una preparazione mediocre”. Mirko conferma e racconta: “è un paradosso: ho 28 in Privato e che la docente oggi mi ha promosso a stento con 24. La cattedra è veramente tosta. Consiglio di studiare anche le note più piccole perché i collaboratori non si accontentano di una preparazione parziale”. Chi pensava di accingersi a sostenere una prova facile, ha cambiato idea. “Dovevo dare l’esame oggi ma sono costretta a fare marcia indietro -commenta Giovanna– Non credo di avere una preparazione adeguata. E’ una materia in cui contano i particolari e non mi aspettavo tanta meticolosità. Per fortuna ruota la cattedra e incontrerò il prof. Mario Tedeschi che a detta di tutti è un po’ più tranquillo”. 
Altro esame a volte sottovalutato è Diritto Internazionale. Testi brevi e semplici, programma dettagliato e comprensibile, tutto sembra far sperare ed invece…. “Promossa con 21 e sinceramente non me l’aspettavo- dice Valeria – Tante domande, risposte secche e poche argomentazioni, bisogna avere una mente molto elastica per gestire il tutto. Non sono l’unica ad esserci rimasta male, tanti miei amici sono stati bocciati dopo la seconda domanda”. “Anche per me- incalza Pietro- non è stato affatto facile. E’ la seconda volta che lo provo. Oggi per fortuna è andata bene, ho avuto 25 ma a gennaio sono stato bocciato dopo appena cinque minuti di conversazione”. Come mai l’esame risulta così ostico? Lo abbiamo chiesto al prof. Massimo Iovane. “La materia, soprattutto in sede d’esame, presenta qualche problema- commenta il professore- perché è molto complessa, ha applicazioni in diversi settori del diritto interno. Quindi si richiede agli studenti un grosso sforzo sistematico e una rielaborazione del Diritto internazionale attraverso il Diritto privato e costituzionale. Senza la conoscenza di determinati istituti, non si può affrontare la materia. Gli studenti talvolta danno per scontato alcuni argomenti che in realtà sono fondamentali”. Adattamento del diritto internazionale al diritto interno, le corti supreme, i giudici internazionali, le varie associazioni: “sono solo alcuni punti da cui partire. Il Conforti è un ottimo manuale ma è uno strumento didattico che deve essere usato in modo critico, comparandolo alle conoscenze già acquisite”. Insomma, sottolinea il professore,  “non si può arrivare in sede d’esame per provare. Lo studio dev’essere approfondito e comparato. E la disciplina esplica una funzione formativa che i nuovi giuristi troveranno utile nell’approccio al mondo lavorativo”.
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