Economia Politica e Privato, materie ostiche

Economia Politica, Istituzioni di Diritto Privato (ma anche Istituzioni di Diritto Pubblico), le discipline del primo anno considerate ostiche dagli studenti.
“Bisogna tenere presente che si tratta di una materia in cui si fa molto appello alla capacità di ragionamento dello studente. Senza questo requisito si parte sicuramente svantaggiati. Il programma non è molto vasto: si devono acquisire pochi paradigmi interpretativi, per poi applicarli su tutti i fronti. Occorre memorizzare solo poche definizioni. Il resto è ragionamento logico: è solo entrando nella logica degli economisti, infatti, che si riescono a determinare le cause dei processi economici”, spiega il prof. Marco Musella, docente di Economia Politica e Presidente del Corso di Laurea in Scienze Politiche.  Studiare poco ma bene, senza lasciarsi distrarre “da internet, chat e tanto altro”, e poi “gran parte del lavoro lo si deve fare in aula. Seguire i corsi è fondamentale, soprattutto quando si parla di materie tecniche, per poter entrare a fondo nella disciplina. All’esame noi professori capiamo subito se ci troviamo di fronte a qualcuno che è stato presente alle lezioni (e che quindi ha anche acquisito il giusto linguaggio) o se lo studio è stato fatto in maniera del tutto autonoma”, sottolinea il docente. Il corso si terrà durante il primo semestre e quindi gli studenti potranno sostenere l’esame a febbraio. “Si tratta di un esame orale – precisa il prof. Musella – Io sono un sostenitore di questo metodo, non credo nella validità della prova scritta perché premia poco la capacità di ragionamento analitico dello studente”. 
Diritto Privato. “La maggior parte dei concorsi per laureati prevede la presenza di una materia giuridica. E’ chiaro, dunque, il motivo per cui questo viene considerato un esame fondamentale nella nostra Facoltà”, spiega il prof. Domenico Sinesio che invita ad affrontare la disciplina in modo serio e scrupoloso. “Si tratta di una materia piuttosto ‘tecnica’, dotata anche di un particolare linguaggio. La difficoltà maggiore sta nell’applicazione della logica allo studio. Per agevolare il lavoro degli allievi, li invito a non aver timore nell’esporre da subito le proprie perplessità”. E ad approfittare dell’orario di ricevimento della cattedra. Il corso inizierà nel secondo semestre e l’esame consisterà in un colloquio orale. “Seguendo le lezioni con costanza e partecipando alle molteplici attività che ruotano intorno al corso (seminari, incontri, etc.) – assicura il professore – si hanno maggiori possibilità di arrivare all’esame senza troppo stress. Agli studenti consiglio di non preoccuparsi troppo: sicuramente non sarà semplice, ma ogni anno si riesce a creare un bel gruppo e di conseguenza il lavoro diventa meno duro”.
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