Emergenza di qualità al Policlinico, strumenti tecnologici per la formazione

Parla di una nuova e cogente sfida “dobbiamo lavorare per una riorganizzazione della Sanità, anche quella universitaria, per rispondere in maniera più congrua alle esigenze del nostro tempo e della formazione” la prof.ssa Maria Triassi, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II, nel presentare il libro ‘Il Management in Sanità, percorsi progetti e nuove sfide’. La pubblicazione è collegata alla XVI edizione del Master in Management sanitario, raccoglie testimonianze ed esperienze applicative del management ai miglioramenti organizzativi.
L’emergenza pandemica ha chiaramente mostrato come anni di tagli alla Sanità e di ridimensionamento delle strutture territoriali abbiano creato danni enormi. Ma come si può invertire la rotta, provare a recuperare? “Occorre ricostruire la medicina del territorio ma soprattutto valorizzare l’emergenza. La medicina ospedaliera deve essere destinata all’altissima specialità e all’emergenza di qualità, tutto il resto traslato sul territorio. Una struttura come il Policlinico Universitario, dunque, per non restare isolata, deve adeguarsi con aree dedicate all’emergenza, in caso contrario significherebbe non aver raccolto la significativa lezione della pandemia. È chiaro che queste  cose non si realizzano dall’oggi al domani, ma è necessario partire, magari con una partecipazione all’emergenza di discipline che già di fatto sono coinvolte”.
Negli ultimi mesi il Policlinico ha fornito un importante contributo alla gestione della situazione sanitaria regionale mettendo a disposizione ampi spazi per la cura dei pazienti malati di Covid, decisione di grande rilievo anche se una parte dei posti disponibili oggi non sono utilizzati. Ma quando si tornerà alla normalità? “L’auspicio è che quanto prima si torni alla piena attività di tutte le discipline perché altrimenti ne soffrirebbero pesantemente la formazione e la ricerca”.
L’emergenza ha condizionato anche il settore della formazione. Come immagina la prof.ssa Triassi il futuro della Scuola di Medicina e Chirurgia federiciana? “Oltre alla riqualificazione e l’adeguamento dell’offerta assistenziale all’esigenza di didattica e di ricerca, che porteremo avanti con tutte le componenti della Scuola e dell’Ateneo, uno degli obiettivi che mi sono posta è quello di qualificare la formazione attraverso strumenti tecnologici, di dare un’accelerata alla tecnologia. Ci stiamo già attivando con la componente ingegneristica dell’Ateneo, è una collaborazione reciproca. In tempi non troppo lunghi avremo manichini per simulazioni, aule multimediali per seguire in diretta interventi chirurgici ed altre novità. Strumenti che non sostituiranno il rapporto con il paziente ma lo integreranno permettendo maggiore apprendimento e formazione. Si sta costruendo un’offerta tecnologicamente avanzata della formazione sanitaria mettendo a sistema le tante iniziative in essere”.

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