Entusiasmo, determinazione, impegno per riuscire negli studi e nella professione

Per assicurarsi il futuro bisogna puntare sul presente. Lo testimoniano alcuni laureati eccellenti dei due Atenei campani. “Architettura non è una Facoltà statica. C’è una parziale eterogeneità delle discipline che consente di proiettarsi verso sbocchi occupazionali diversi”, dice Giuseppe Paripà, dottore di ricerca in Progettazione Urbana alla Federico II. Il segreto di un buon percorso universitario sta “nell’entusiasmo. Questo non è un mestiere d’ufficio; con il tempo diventa un vero e proprio ‘modus vivendi’”. Gli studenti dovrebbero “cercare di diventare, come dice Schon, dei ‘professionisti riflessivi’, figure che pensano in maniera critica a ciò che si fa”. Secondo Luigi Innamorato, anch’egli dottore di ricerca in Urbanistica alla Federico II, “costanza” e “frequenza delle lezioni” sono gli strumenti per avere successo negli studi. Innamorato, suggerisce di “impegnarsi soprattutto nei laboratori”, materie caratterizzanti il Corso di Urbanistica, e di “collaborare con colleghi che abbiano una certa esperienza in modo da riuscire a carpirne le competenze”. Mara Rossi, laureata in Design per l’Innovazione ad Architettura Sun, ritiene che la “determinazione” sia il segreto di un percorso brillante. Rossi evidenzia come oggi i tempi siano accelerati: “Quando seguivo io i corsi erano annuali; c’era più tempo per approfondire la materia e per creare un legame con i docenti. Oggi, invece, sono trimestrali per cui gli studenti non hanno molto tempo a disposizione. Questo richiede grande impegno”. La dottoressa, che ha lavorato presso la Camera Nazionale di Moda, spiega che “moda non è solo realizzazione di abiti. E’ anche organizzazione di eventi, comunicazione”. Per fare bene a Design per la Moda bisogna “avere una certa predisposizione al disegno. Le idee sono importanti, ma l’esecuzione lo è altrettanto”, afferma ed incoraggia: “questo è l’unico Corso di Moda campano. I docenti sono preparatissimi, per cui se i ragazzi sono volenterosi possono arrivare in alto”. Antonio Cesaro, laureato triennale in Design Industriale per la Moda, ha fatto dell’Università un laboratorio per il suo futuro professionale. “Per conseguire la laurea è necessario svolgere uno stage di un mese presso un’azienda. Io ne scelsi una campana. Ho avuto, poi, la possibilità di trasferirmi a Londra presso Alexander McQueen, prolungando il mio tirocinio di altri sette mesi durante i quali ho lavorato alla realizzazione di un’intera collezione”. Un’esperienza determinante. “Dopo la laurea ho inviato il mio curriculum presso diverse aziende, tra le quali ‘Diesel’ da cui sono stato chiamato per un colloquio. Da allora lavoro nel settore design di accessori come responsabile di linea”. Secondo Cesaro è importante “non sentirsi mai arrivati. Io ho continuato a formarmi nello studio delle calzature, una mia passione. Ho partecipato ad un concorso del marchio ‘Dottor Scholl’s’ arrivando primo e quest’anno ho vinto il premio della critica per la realizzazione di una collezione di scarpe, progetto conclusivo di tre anni di formazione presso una scuola privata veneta”. Cesaro sconsiglia “di studiare con il solo fine di prendere bei voti ed un pezzo di carta. Bisogna impegnarsi a far bene”. A chi, poi, dopo i tre anni non riesce a trovare inserimento “suggerisco di proseguire gli studi cercando di sviluppare ulteriori capacità spendibili nel mondo del lavoro”. Altrettanto importante è la mobilità: “Non bisogna aver paura di allontanarsi da casa. Se c’è un’opportunità, occorre coglierla al volo”.
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