Entusiasmo per l’incontro con il Pool Manager di “Medici senza Frontiere”

E’ stata accolta con grande entusiasmo la presenza di Medici Senza Frontiere alla Seconda Università, durante il seminario ‘Metti in pratica i tuoi ideali’, organizzato nell’ambito del ciclo di incontri  SunCreaCultura.
Nato dall’impegno e dall’interesse comune, l’incontro del 12 maggio presso la Facoltà di Medicina, ha visto la presenza di Ettore Mazzanti, Pool Manager di medici, chirurghi anestesisti e psicologi del Dipartimento delle Risorse Umane Terreno di Medici Senza Frontiere. L’Aula Magna era affollata di studenti e dottori, giovani e meno giovani, tutti con la voglia di conoscere e ascoltare le testimonianze della più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente del mondo.
“Questa giornata ha visto il coinvolgimento del Rettore Rossi, del Preside Delrio, del prof. Cotrufo e di altri colleghi: è stato bello vedere come tutti ci abbiano accolto a braccia aperte e con grande collaborazione – spiega Mazzanti- Uno dei mandati di ‘Medici Senza Frontiere’ è quello di portare testimonianze: la testimonianza è il secondo pilastro, accanto a quello medico, della nostra missione, perché per noi è molto importante condividere le competenze per stimolare un miglioramento generale della società. L’Università diventa, allora, un’ottima sede per portare il nostro contributo, per testimoniare i nostri interventi, i beneficiari, i metodi e i territori sui quali operiamo. Molti, anche fra i docenti, un po’ per mancanza di voglia o di possibilità, non vogliono entrare in argomentazioni che per noi, invece, sono all’ordine del giorno e rivelano una certa sorpresa quando gli si aprono nuovi orizzonti”.
Attualmente ‘Medici Senza Frontiere’ fornisce assistenza sanitaria in circa 63 paesi nel mondo, in situazioni estreme dove le popolazioni sono minacciate da catastrofi naturali, guerre, epidemie. “Il lavoro di MSF si basa sui principi umanitari dell’etica medica e dell’imparzialità- aggiunge il dott. Mazzanti- L’organizzazione non si schiera in caso di conflitti armati, ma fornisce assistenza sanitaria basandosi unicamente sui bisogni della popolazione e si batte per incrementare l’accesso indipendente alle vittime del conflitto, come previsto dal diritto umanitario internazionale”. 
Ma la missione di MSF è anche quella di denunciare le crisi dimenticate, gli abusi del  sistema di aiuti e sostenere una migliore qualità di cure e protocolli nei tanti paesi dove opera. Per gli studenti, ma anche per i docenti ‘esperti’, è stato stimolante e forse anche un po’ destabilizzante, dunque, sbirciare attraverso le parole di Mazzanti su un mondo per loro sconosciuto e bisognoso di aiuto. “E’ difficile rimanere indifferenti di fronte a certe cose,- racconta ancora Mazzanti- ed ho notato negli occhi, anche dei colleghi più ‘datati’, un certo spiazzamento, una sorpresa. Sono stato colpito anche dalle tante domande e dal coinvolgimento emotivo dei numerosi giovani presenti”.
Durante la giornata si è offerta anche la possibilità di dare la propria adesione a MSF e sono state fornite diverse indicazioni su come e dove poter trovare informazioni sull’associazione (reperibili sul sito). “E’ evidente –conclude Mazzanti- che noi non possiamo permetterci l’onere della formazione, quindi, ci servono medici con competenze specifiche e professionalità finite. Ma la nostra necessità non è solo sanitaria, perché per far funzionare tutta la macchina di MSF abbiamo bisogno anche di amministrativi, costruttori, esperti di logistica, di comunicazioni etc.”. 
Il risultato dell’incontro alla Sun sembra essere più che mai positivo se già si pensa ad un secondo step: “L’innesco sembra essere stato positivo, e si sta già pensando di andare avanti con altri incontri che scendano più nel dettaglio con topics specifici, e coinvolgendo anche le altre Facoltà dell’Ateneo”.
Valentina Orellana
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