Entusiasti gli studenti di Giurisprudenza

Entusiasmo per il corso di Istituzioni e storia del diritto romano del prof. Elio Dovere. Gli studenti sono in attesa davanti l’aula A.1 di Palazzo Pacanowski. Vittorio De Feo, Marco Tuccillo, Martina Felicelli, Vincenzo Buonomo, Francesco e Mariapaola Bifulco, al primo anno di Giurisprudenza, raccontano la loro esperienza con il docente, definito “allegro e divertente, con lui a lezione non ci si annoia e l’ora passa velocemente”. I ragazzi provengono dai più diversi indirizzi, ma sono concordi nell’affermare: “la struttura è bellissima, con vista sul mare, attrezzata e pulita. Abbiamo distributori sparsi ovunque e siamo ben seguiti perché in numero limitato rispetto alla Federico II, ad esempio. In più non siamo mai costretti a sederci a terra, troviamo sempre posto, anche se arriviamo in ritardo”, afferma Mariapaola. Magistrato, commissario di polizia, avvocato, diplomatico, queste le idee di carriera futura dei ragazzi, che per il momento si godono l’università. “Non è stato duro il distacco dalla scuola, mi mancano solo le gite di fine anno. In ogni caso anche qui ci sono momenti di aggregazione, come l’area mensa, dove però si può al massimo consumare un panino, non è previsto un pasto caldo, né uno spazio bar. Per quello dobbiamo andare fuori dal Dipartimento”, aggiunge Vittorio. Molti degli aspiranti giuristi provengono dalla Federico II e per diversi motivi hanno deciso di passare alla Parthenope: “sono al terzo anno di Giurisprudenza. Da poco ho fatto il passaggio, perché mi sentivo poco considerata. I docenti erano bravi, ma alla Federico II sei poco più di un numero di matricola. Eravamo talmente tanti da doverci sedere a terra per seguire le lezioni”, informa Adelaide Zoppari. La ragazza ora non deve affrontare gli stessi problemi. Anche Maria Teresa Masi, secondo anno, proviene dallo stesso Ateneo: “alla Federico II tendono a terrorizzarti ad ogni esame. Saranno principi del Foro, ma non hanno molto riguardo per i rapporti umani. Qui c’è più attenzione”. La collega Simona Imbimbo, invece, si è trasferita dall’Università di Fisciano: “c’erano molti problemi dal punto di vista organizzativo, che non ho riscontrato ancora alla Parthenope. In più, qui gli esami li sudi davvero e bocciano anche alle integrazioni, non esistono raccomandazioni”, conclude.
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