Erasmus, un’esperienza che fa maturare

“I ragazzi che partecipano al progetto Erasmus, partono in un modo e tornano in un altro: è un’esperienza che fa crescere, maturare”. La prof.ssa Laura Fucci, Presidente della Commissione Erasmus al Federico II, rinnova agli studenti il suo appassionato invito a trascorrere un periodo di studi in un’università europea, sottolineando quanto questo soggiorno possa essere tanto importante da lasciare un segno indelebile nella loro vita: “rappresenta un momento di crescita personale ineguagliabile. I ragazzi non devono pensare solo ai crediti e agli esami, ma devono godere a pieno di quel periodo anche in termini di divertimento! Trascorrere alcuni mesi di studio presso una università straniera, infatti, rappresenta un momento di conoscenza di usi e costumi, non solo del paese ospite, ma anche di quelli di provenienza degli altri studenti Erasmus. Bisogna immergersi nel ‘mondo Erasmus’ e prenderne quanto più è possibile”.
Quella della prof.ssa Fucci è, dunque, un’esortazione a tuffarsi nella koinè culturale che offre il progetto e sfruttarne tutte le possibilità linguistiche, culturali e umane, perché questa esperienza ha il potere non solo di accrescere le proprie conoscenze e mettere alla prova le proprie capacità di adattamento, ma può risultare anche un elemento utile da inserire nel proprio curriculum. “Ci sono laureati preferiti dalle aziende proprio perché avevano svolto l’Erasmus – conferma Fucci – Il fatto di essere stato in grado di studiare e sostenere esami all’estero, agli occhi delle aziende, diventa un importante punto a proprio favore”.
In attesa di conoscere quante domande sono state presentate per il prossimo anno accademico (il termine è scaduto il 12 marzo), il dato relativo al primo semestre 2008/2009 conferma un trend positivo di studenti in uscita (sono 520). Meta privilegiata, la Spagna (seguono Francia e Germania), “dato stabile già da qualche anno forse anche per una certa affinità linguistica. – sottolinea la dott.ssa Fernanda Nicotera, capo dell’Ufficio Relazioni Internazionali – Il periodo medio di soggiorno è un semestre (cinque mesi) anche perché ormai la nostra organizzazione didattica coincide con quella degli atenei europei”. Un consiglio per gli studenti in procinto di partire arriva dalla prof.ssa Fucci: prestare molta attenzione alla compilazione del learning agreement  (il piano di studi delle attività da svolgere all’estero) perché per ogni cambiamento nel piano c’è bisogno dell’approvazione del docente di riferimento. “A volte i ragazzi decidono autonomamente di sostenere un esame anziché quello stabilito perché magari l’università ospitante lo ha spostato; quell’esame non può essere convalidato se non è stato approvato dal docente di riferimento”, spiega la docente. Un altro suggerimento: seguire i corsi gratuiti di lingua attivati in collaborazione con il Centro Linguistico di Ateneo. “Quest’anno li abbiamo anche duplicati coprendo sia la sede di Monte Sant’Angelo che quella del centro storico, proprio per offrire a tutti la possibilità di seguirli comodamente”, sottolinea la prof.ssa Fucci. Tutte le informazioni necessarie per la partenza sono contenute, comunque, nella Guida Erasmus che va “studiata con attenzione, perché quando si sono verificati dei disguidi è stato solo perché non c’è stata una corretta informazione ed è mancata la comunicazione tra studente e docente”.
Oltre alla mobilità per studio, da qualche anno gli studenti hanno anche la possibilità di svolgere un tirocinio presso un’università o un’azienda partner sempre in ambito europeo con lo Students’ Placement. Un’iniziativa che “sta avendo un riscontro positivissimo tra gli studenti che hanno la possibilità di svolgere un periodo di tirocinio all’estero (da tre a sei mesi) presso imprese, centri di formazione e centri di ricerca con un contributo di 600 euro mensili”, informa la prof.ssa Fucci. Attualmente sono 17 gli studenti in mobilità. Il progetto è partito ad Ingegneria ma “sono sempre di più le Facoltà che stanno stringendo accordi con le aziende. Non è sempre facile, perché le aziende devono accettare il tirocinio alle giuste condizioni, fornendo ai ragazzi la possibilità di svolgere un’attività realmente formativa”. 
Dati meno positivi si registrano per gli studenti Erasmus in entrata. Le recenti vicende di cronaca legate alla ‘questione spazzatura’ non hanno favorito l’immagine di Napoli in Europa generando timori fra gli studenti in arrivo. “Lo scorso anno abbiamo avuto molte rinunce. Addirittura ci sono arrivate lettere di familiari di studenti già presenti che chiedevano, allarmati, informazioni sulla situazione” racconta Fucci. Quest’anno, per fortuna, si registra un leggero incremento di studenti in entrata. Attualmente sono ospiti del Federico II 240 studenti stranieri; la maggior parte sono spagnoli ma si registra un costante aumento degli studenti provenienti dalla Turchia.
Valentina Orellana 
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