Sono iniziate le lezioni a Medicina (l’8 ottobre) dopo la conferenza inaugurale di presentazione del Corso di Laurea e i fatidici test d’ingresso, fonte di tanti malumori tra i ragazzi, che hanno fatto registrare la solita forte affluenza (1659 presenze). “Alla Seconda Università, il concorso – dice il prof. Bartolomeo Farzati, Presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia a Napoli – si è svolto in maniera serena”, ma sulla metodologia in sé dei test il professore aggiunge: “nessuna facoltà può accogliere un numero così elevato di studenti, dunque risulta necessaria una selezione. A mio avviso, però, i test non sono una modalità adeguata perché riflettono solo alcune aree del sapere e non le attitudini personali dei partecipanti”, anche se c’è da dire che “ai primi posti della graduatoria finale, si sono collocati i ragazzi che hanno alle spalle un buon percorso di studi secondario”.
Intanto, in vista della prossima sessione d’esami, ci arrivano segnalazioni e lamentele da parte dei futuri medici che frequentano il Corso di Laurea presso il complesso di S. Andrea delle Dame. La questione riguarda lo svolgimento degli esami. Uno studente ci segnala: “da sempre, e a quasi tutti gli esami, i docenti ci obbligano a firmare la camicia ancor prima di farci le domande. Dunque, firmiamo un foglio in bianco e, di conseguenza, non abbiamo la possibilità di rifiutare il voto che ci viene dato. Per alcuni esami, come Patologia generale e Microbiologia, si fa addirittura una fila per le firme prima di essere chiamati a conferire”. Una procedura che gli studenti definiscono “ingiusta”. Segnalata anche ai rappresentanti, i quali, come apprendiamo sempre dagli studenti, “non se ne interessano minimamente, sanno fare solo promesse durante il periodo delle elezioni, e poi non le mantengono…”. E noi giriamo la questione proprio ai rappresentanti e scopriamo che “il voto può essere rifiutato”. Ce lo dice Gennaro Fatigati, rappresentante in Consiglio degli Studenti, al quale chiediamo chiarimenti anche sull’obbligo a firmare prima di sostenere la prova. “Serve esclusivamente per la registrazione della presenza, l’unico cambiamento è che la firma dovrebbe essere apposta dopo aver conferito, in quanto non si può firmare un foglio in bianco”, risponde. Antonello De Novellis, Presidente del Sism Napoli Sun, sottolinea, invece, che “è solo una questione di tempo”, in quanto “il prof. Giovanni Del Rio, Preside della Facoltà, si è detto d’accordo con lo Statuto degli studenti, in particolare con l’articolo 17 secondo il quale lo studente ha l’opportunità di rifiutare la votazione assegnatagli dal docente”. Tante e-mail di ragazzi che richiedono chiarimenti sulla ‘firma pre-esame’ sono arrivate anche al prof. Farzati, grazie al quale riusciamo finalmente a chiarirci le idee. “La firma – spiega il professore – va apposta con il semplice scopo di registrare la presenza del candidato”. Quindi, il voto può essere rifiutato? “No, lo studente non può rifiutare il voto”. Ma attenzione, c’è un’altra opzione di cui forse i ragazzi non sono a conoscenza, una sorta di via di mezzo. “Se il candidato, in seduta d’esame, dovesse recepire che le cose non stanno andando per il verso giusto o comunque rendersi conto che la sua preparazione non è buona come quella che aveva immaginato, può, in qualsiasi momento, ritirarsi dall’esame. Sull’attestato – specifica Farzati – verrà apposta la voce ‘ritirato’. Vi assicuro che non è assolutamente una soluzione che vuole andare contro gli studenti”. Concludendo, è a discrezione dello studente decidere se ritirarsi o meno. Se, però, non si ritira, è tenuto ad accettare la votazione assegnatagli dal docente.
Intanto, in vista della prossima sessione d’esami, ci arrivano segnalazioni e lamentele da parte dei futuri medici che frequentano il Corso di Laurea presso il complesso di S. Andrea delle Dame. La questione riguarda lo svolgimento degli esami. Uno studente ci segnala: “da sempre, e a quasi tutti gli esami, i docenti ci obbligano a firmare la camicia ancor prima di farci le domande. Dunque, firmiamo un foglio in bianco e, di conseguenza, non abbiamo la possibilità di rifiutare il voto che ci viene dato. Per alcuni esami, come Patologia generale e Microbiologia, si fa addirittura una fila per le firme prima di essere chiamati a conferire”. Una procedura che gli studenti definiscono “ingiusta”. Segnalata anche ai rappresentanti, i quali, come apprendiamo sempre dagli studenti, “non se ne interessano minimamente, sanno fare solo promesse durante il periodo delle elezioni, e poi non le mantengono…”. E noi giriamo la questione proprio ai rappresentanti e scopriamo che “il voto può essere rifiutato”. Ce lo dice Gennaro Fatigati, rappresentante in Consiglio degli Studenti, al quale chiediamo chiarimenti anche sull’obbligo a firmare prima di sostenere la prova. “Serve esclusivamente per la registrazione della presenza, l’unico cambiamento è che la firma dovrebbe essere apposta dopo aver conferito, in quanto non si può firmare un foglio in bianco”, risponde. Antonello De Novellis, Presidente del Sism Napoli Sun, sottolinea, invece, che “è solo una questione di tempo”, in quanto “il prof. Giovanni Del Rio, Preside della Facoltà, si è detto d’accordo con lo Statuto degli studenti, in particolare con l’articolo 17 secondo il quale lo studente ha l’opportunità di rifiutare la votazione assegnatagli dal docente”. Tante e-mail di ragazzi che richiedono chiarimenti sulla ‘firma pre-esame’ sono arrivate anche al prof. Farzati, grazie al quale riusciamo finalmente a chiarirci le idee. “La firma – spiega il professore – va apposta con il semplice scopo di registrare la presenza del candidato”. Quindi, il voto può essere rifiutato? “No, lo studente non può rifiutare il voto”. Ma attenzione, c’è un’altra opzione di cui forse i ragazzi non sono a conoscenza, una sorta di via di mezzo. “Se il candidato, in seduta d’esame, dovesse recepire che le cose non stanno andando per il verso giusto o comunque rendersi conto che la sua preparazione non è buona come quella che aveva immaginato, può, in qualsiasi momento, ritirarsi dall’esame. Sull’attestato – specifica Farzati – verrà apposta la voce ‘ritirato’. Vi assicuro che non è assolutamente una soluzione che vuole andare contro gli studenti”. Concludendo, è a discrezione dello studente decidere se ritirarsi o meno. Se, però, non si ritira, è tenuto ad accettare la votazione assegnatagli dal docente.
Il caso delle
propedeuticità
propedeuticità
Chiarita una questione, o almeno speriamo che sia chiarita, passiamo ad un altro punto nevralgico nella didattica di Medicina: le propedeuticità. Gli studenti sostengono che “sulla carta, non ci sono ma nei fatti sì. Per esempio, l’esame di Immunologia non può essere sostenuto se prima non si è superato quello di Fisiologia. A questo punto, mettiamo tutto su carta e stabiliamo regole precise”. E su quest’ultimo punto Farzati sembra essere particolarmente d’accordo, tanto più che ci anticipa: “andranno inserite limitazioni che riguardano le propedeuticità. Personalmente, penso che non si possa sostenere Patologia generale senza aver superato Anatomia, o che non si può rimandare Farmacologia all’ultimo anno perché è un insegnamento di quarto anno. Mi rendo conto che, in questo modo, si definisce uno sbarramento più forte, ma risulta senza dubbio una programmazione più corretta”.
Poca chiarezza, sempre secondo gli studenti, anche riguardo alla distinzione tra fuori-corso e ripetenti. “I ripetenti sono quella parte di studenti che, non avendo raggiunto un determinato numero di crediti, sono costretti a ripetere l’anno. I fuori- corso, invece, sono andati ben oltre questa soglia”, è la spiegazione di Farzati.
Maddalena Esposito
Poca chiarezza, sempre secondo gli studenti, anche riguardo alla distinzione tra fuori-corso e ripetenti. “I ripetenti sono quella parte di studenti che, non avendo raggiunto un determinato numero di crediti, sono costretti a ripetere l’anno. I fuori- corso, invece, sono andati ben oltre questa soglia”, è la spiegazione di Farzati.
Maddalena Esposito