Esami di laboratorio al secondo anno e studio di farmaci innovativi

Prosegue il lavoro di definizione del nuovo ordinamento del Corso di Laurea di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche (CTF). Le linee guida alla base dell’ultima bozza elaborata parlano di attività pratica da incrementare e iniziare già dal secondo anno e di confronto con il mondo del lavoro. “È uno sforzo di visione del futuro – spiega il prof. Orazio Taglialatela Scafati, Presidente del Corso di Laurea – Bisogna immaginare le necessità degli studenti da qui a sei-sette anni. Abbiamo preparato una bozza che sarà inviata al Comitato d’indirizzo che ci dirà se stiamo andando nella direzione giusta”. L’attività pratica è un punto fermo del programma. Va iniziata prima e incrementata: “gli studenti che si iscrivono a CTF hanno ‘fame’ di laboratorio. Pensiamo sia una richiesta giusta e cerchiamo di assecondarla. La nostra proposta di ordinamento, quindi, prevede esami di laboratorio già al secondo anno. Con l’ordinamento attuale, invece, si parte al terzo anno”. Altra idea è introdurre nei programmi di insegnamento le novità del mondo farmaceutico: “pensiamo a farmaci di nuova generazione, farmaci biotecnologici, farmaci che si preparano in modi innovativi. A ciò si aggiunge una maggiore attenzione al mondo produttivo e del lavoro, spiegando come funzionano alcuni processi di lavorazione del farmaco”. Tempi di attuazione: “siamo a buon punto. Per tempi tecnici il nuovo ordinamento partirà dall’anno accademico 2021/2022. Abbiamo l’obiettivo di completare la proposta del Dipartimento prima dell’estate per sottoporla all’attenzione degli organi che devono valutarla e approvarla”. Il prossimo step: “la bozza sarà portata all’attenzione del Consiglio del Corso di Laurea. Successivamente andrà in Consiglio di Dipartimento. Finito l’iter, ci interfacceremo con l’Ateneo e col Ministero”. Il laureato in CTF del futuro? “L’idea nostra è quella di un laureato che, rispetto a chi consegue la laurea ora, abbia una maggiore consapevolezza di quali sono le sue possibilità lavorative, muovendosi in maniera più agile tra il mondo dell’industria farmaceutica, la ricerca o la farmacia. Può giocare su questi tavoli e noi vogliamo fornire una preparazione che gli consenta di spaziare e decidere qual è la strada più affine alle proprie aspirazioni”.

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