“Filosofia significa capacità autoriflessiva e critica: soprattutto produce quell’attenzione alla cura di sé e degli altri che risulta condizionale per ogni progresso civile. Non esiste più la figura del singolo geniale filosofo, piuttosto quanti studiano filosofia possono costituire quelle singolarità capaci di contribuire alla produzione di idee innovative per la società italiana che negli ultimi anni sembra favorire passività ed egoismi”. Le parole del prof. Gianfranco Borrelli, Presidente del Corso di Laurea in Filosofia, lasciano immediatamente percepire uno dei tratti forti della Facoltà: il fascino dei percorsi di studio con l’inevitabile potere di attrazione nei confronti dei giovani. Lo scorso anno a Lettere (terza Facoltà nell’ateneo) si sono immatricolati più di duemila studenti. E sono circa 11mila gli iscritti ai suoi dieci Corsi di Laurea triennali, di cui quattro a numero chiuso: Psicologia dei Processi Relazionali e di Sviluppo (250 ammessi, prove il 13 settembre), Scienze del Servizio Sociale (300 ammessi, prove il 20 settembre), Scienze del Turismo (interfacoltà con Economia, 460 ammessi, prove il 26 settembre) e, novità di quest’anno, Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali (250 ammessi, prove il 20 settembre).
Anche Beni Culturali
a numero chiuso
a numero chiuso
“Purtroppo siamo stati costretti a creare questo sbarramento – spiega la prof.ssa Giovanna Greco, Presidente del CdL – Non potevamo fare altrimenti. In tutto siamo arrivati a milletrecento studenti, bisognava mettere un freno. Avevamo problemi di spazi. Gli studenti ci rimproveravano di seguire seduti per terra o sui ballatoi. Malcontento anche fra i docenti. Come si può fare una lezione a trecentocinquanta studenti? Per non parlare di quello che succedeva nei giorni di esame”. Il successo del Corso? “L’integrazione delle discipline: cultura generale, economia, giurisprudenza, gestione”. E una speranza per alcuni giovani “completare il Corso di Studio all’estero” perché, lo ricordiamo, Beni Culturali è inserito in un progetto di internazionalizzazione della Comunità Europea avviato in concorso con le Università di Gorlitz e Dresda.
Lettere Moderne, il Corso di Laurea più gettonato. In media si immatricolano in cinquecento. “Sono pure troppi perché la Facoltà non ha le risorse a sufficienza per poterli gestire. Per questo abbiamo sdoppiato i corsi disciplinari in modo da garantire un’offerta migliore”, dice il Presidente della laurea specialistica in Filologia Moderna, Antonio Saccone. “E’ un Corso che ha un grande peso ed un ruolo collaudato. Ha un’impostazione generalista che non chiude la porta a nessuna disciplina, offrendo una solida cultura nella tradizione letteraria, storica, filologica”. “Il fatto di non seguire le mode o ambiti settoriali, ci premia tantissimo”, conclude Saccone.
Lingue, Culture e Letterature moderne Europee, presieduto da Silvia Disegni, è un Corso che si inserisce nella tradizione della Federico II “con una solida formazione generale più approfondita nell’ambito delle storie, delle filosofie, della storia dell’arte. La nostra intenzione è consolidare questa tradizione e migliorarla, tenendo conto di alcuni vincoli amministrativi”. Zaino in spalla per gli studenti perché “i viaggi all’estero sono importantissimi perché danno la possibilità di toccare con mano la lingua, la tradizione, la storia, la cultura del gruppo linguistico intrapreso. Gli studenti che possono usufruire, dal secondo anno in poi, del programma Erasmus, tramite borsa di studio, sono seguiti da tutor. Erasmus rappresenta una grande risorsa”. Un invito dalla docente “per imparare una lingua: non ci sono solo i corsi -che vanno seguiti- ma occorre anche muoversi in autonomia”. Partecipando alle iniziative organizzate dalla Facoltà o da realtà esterne. Un esempio il “cineforum organizzato dal Centro Linguistico di Ateneo”. Inglese, Spagnolo, Catalano, Francese e Tedesco: l’offerta del Corso. Lo studente sceglie due lingue e le porta avanti per tre anni; facoltativa una terza lingua.
Una buona accoglienza anche per Archeologia e Storia delle Arti, l’ultimo nato in Facoltà (180 matricole lo scorso anno). “Il nostro Corso rispetto agli altri simili presenti sul territorio – commenta il Presidente Francesco Aceto – offre una tradizione di studi di alto livello e specifico sia nell’ambito dell’Archeologia che della Storia dell’Arte”. Lo studente ideale di Archeologia “è fortemente motivato ed ha solide basi culturali. La conoscenza delle scienze umanistiche è fondamentale. Accade che si trovino male studenti con una preparazione tecnico – specifica conseguita presso licei artistici ed istituti d’arte. Pagano uno scotto molto serio su discipline come letteratura, storia, latino, greco, in particolare coloro che scelgono l’indirizzo archeologico”. L’organizzazione didattica: “il primo anno è comune, si studiano discipline di base, come Letteratura italiana, Letteratura latina, l’Archeologia, Storia dell’Arte medievale, moderna, Geografia, Linguistica. Infine un modulo di Storia romana e Storia medievale. Dal secondo partono due curricula: uno archeologico e l’altro storico – artistico”.
Lettere Moderne, il Corso di Laurea più gettonato. In media si immatricolano in cinquecento. “Sono pure troppi perché la Facoltà non ha le risorse a sufficienza per poterli gestire. Per questo abbiamo sdoppiato i corsi disciplinari in modo da garantire un’offerta migliore”, dice il Presidente della laurea specialistica in Filologia Moderna, Antonio Saccone. “E’ un Corso che ha un grande peso ed un ruolo collaudato. Ha un’impostazione generalista che non chiude la porta a nessuna disciplina, offrendo una solida cultura nella tradizione letteraria, storica, filologica”. “Il fatto di non seguire le mode o ambiti settoriali, ci premia tantissimo”, conclude Saccone.
Lingue, Culture e Letterature moderne Europee, presieduto da Silvia Disegni, è un Corso che si inserisce nella tradizione della Federico II “con una solida formazione generale più approfondita nell’ambito delle storie, delle filosofie, della storia dell’arte. La nostra intenzione è consolidare questa tradizione e migliorarla, tenendo conto di alcuni vincoli amministrativi”. Zaino in spalla per gli studenti perché “i viaggi all’estero sono importantissimi perché danno la possibilità di toccare con mano la lingua, la tradizione, la storia, la cultura del gruppo linguistico intrapreso. Gli studenti che possono usufruire, dal secondo anno in poi, del programma Erasmus, tramite borsa di studio, sono seguiti da tutor. Erasmus rappresenta una grande risorsa”. Un invito dalla docente “per imparare una lingua: non ci sono solo i corsi -che vanno seguiti- ma occorre anche muoversi in autonomia”. Partecipando alle iniziative organizzate dalla Facoltà o da realtà esterne. Un esempio il “cineforum organizzato dal Centro Linguistico di Ateneo”. Inglese, Spagnolo, Catalano, Francese e Tedesco: l’offerta del Corso. Lo studente sceglie due lingue e le porta avanti per tre anni; facoltativa una terza lingua.
Una buona accoglienza anche per Archeologia e Storia delle Arti, l’ultimo nato in Facoltà (180 matricole lo scorso anno). “Il nostro Corso rispetto agli altri simili presenti sul territorio – commenta il Presidente Francesco Aceto – offre una tradizione di studi di alto livello e specifico sia nell’ambito dell’Archeologia che della Storia dell’Arte”. Lo studente ideale di Archeologia “è fortemente motivato ed ha solide basi culturali. La conoscenza delle scienze umanistiche è fondamentale. Accade che si trovino male studenti con una preparazione tecnico – specifica conseguita presso licei artistici ed istituti d’arte. Pagano uno scotto molto serio su discipline come letteratura, storia, latino, greco, in particolare coloro che scelgono l’indirizzo archeologico”. L’organizzazione didattica: “il primo anno è comune, si studiano discipline di base, come Letteratura italiana, Letteratura latina, l’Archeologia, Storia dell’Arte medievale, moderna, Geografia, Linguistica. Infine un modulo di Storia romana e Storia medievale. Dal secondo partono due curricula: uno archeologico e l’altro storico – artistico”.
A Lettere Classiche
indispensabile il greco
indispensabile il greco
Insiste sulla tradizione degli studi filosofici alla Federico II, il prof. Borrelli: “il livello della ricerca è davvero eccellente ed articolato, potendo vantare il nostro Corso di Laurea ben sette strutture di ricerca tra dottorati e scuole di alta formazione. Nella loro formazione, gli studenti possono contare su un livello organizzativo notevole, che utilizza anche le nuove tecnologie dell’e-learning, vale a dire gli strumenti della comunicazione telematica di rete; inoltre da dieci anni è attivo un corso di perfezionamento in ‘Scienze umane e nuove tecnologie’ che interfaccia in modo particolarmente efficace la formazione umanistica con le possibilità straordinarie di ricerca offerte dalle tecnologie informatiche”. La formazione si innesta sui percorsi principali dei saperi filosofici: storico, teoretico, etico-politico, logico-epistemologico, estetico. “Lo sviluppo didattico della laurea triennale è rivolto all’insegnamento degli elementi fondamentali delle domande e dell’argomentazione che la filosofia pone, collegando questo studio ai contenuti di discipline storiche, letterarie e psicopedagogiche che dovrebbero agevolare la funzione di contestualizzazione e di arricchimento dei temi filosofici”, aggiunge il professore. Filosofia punta molto sull’orientamento: a settembre si svolgono, per un’intera settimana, incontri propedeutici.
Il Corso di Laurea in Storia promuove e sviluppa la conoscenza e la comprensione delle diverse realtà storico-sociali, dall’antichità greca e romana al medioevo, dall’età moderna al mondo contemporaneo. “L’offerta didattica mira perciò a trasmettere agli studenti i contenuti e gli strumenti metodologici e critici necessari – tenuto anche conto sia degli esiti professionali che, oltre all’insegnamento, possono a vario titolo avvalersi di tali competenze, sia dell’esigenza di avviare i giovani alla ricerca storica –spiega il Presidente del Corso di Laurea Roberto Delle Donne- In tale prospettiva, il Corso di Laurea in Storia subordina, ad ogni ulteriore articolazione settoriale e specialistica (che si avrà soprattutto al successivo livello del biennio, con la laurea specialistica), la preliminare individuazione di una base formativa comune, costituita dalle discipline storiche dell’intero arco cronologico, dalla storia greca a quella contemporanea. Particolare attenzione viene poi riservata al dialogo interdisciplinare, non solo con le discipline filologico-letterarie, storico-religiose, storico-artistiche e filosofiche – com’è tradizione nelle Facoltà di Lettere –, ma anche con le scienze sociali (sociologia, economia, antropologia) e del territorio (geografia), nonché con le discipline informatiche e telematiche, in conformità con gli orientamenti attuali della più avvertita storiografia italiana ed europea”. Lo studente ideale di Storia: “I miei colleghi ed io abbiamo da tempo smesso di vagheggiarlo. Abbiamo a lezione studenti eccellenti, ma spesso talmente diversi gli uni dagli altri, da rendere impossibile la loro riduzione a un minimo comun denominatore; confrontarli con un modello di ideale pedagogico significherebbe sacrificare la ricchezza e la mobilità della vita a un’astrazione”. Il Corso prevede un unico percorso formativo, con alcune possibilità di scelta concentrate soprattutto al III anno. Scelte che prevedono “possibili opzioni tra discipline di interesse antichistico, medievistico o modernistico (ad esempio, paleografia, numismatica, archivistica o biblioteconomia; oppure storia dell’arte antica, medievale, moderna o contemporanea) e finiscono col configurare un primo orientamento verso il mondo antico, medievale o moderno, che potrà poi essere ribadito nei due successivi anni della specialistica”.
“E’ un Corso di Laurea destinato soprattutto a chi proviene dal liceo classico. La conoscenza del Greco è fondamentale. Per questo lo consiglio a chi abbia competenze già acquisite. Chi viene da altre scuole dovrà sudare molto” avverte il prof. Ugo Maria Criscuolo, Presidente del Corso di Laurea in Lettere Classiche. Il primo anno è molto compatto. “Tra primo e secondo semestre ci sono otto crediti di Letteratura italiana; otto crediti in moduli di Letteratura latina, quattro al primo e quattro al secondo semestre; otto crediti in Elementi di Storia della lingua latina; altrettanto nel gruppo di greco tra letteratura e lingua. In più Glottologia, Linguistica; Storia greca. Inoltre l’area formativa D in cui sono previste traduzioni di greco e latino per colmare il vuoto di base”. Sono una trentina (a luglio) i laureati della triennale; quasi sicuramente continueranno tutti con la Specialistica.
Elviro Di Meo
Il Corso di Laurea in Storia promuove e sviluppa la conoscenza e la comprensione delle diverse realtà storico-sociali, dall’antichità greca e romana al medioevo, dall’età moderna al mondo contemporaneo. “L’offerta didattica mira perciò a trasmettere agli studenti i contenuti e gli strumenti metodologici e critici necessari – tenuto anche conto sia degli esiti professionali che, oltre all’insegnamento, possono a vario titolo avvalersi di tali competenze, sia dell’esigenza di avviare i giovani alla ricerca storica –spiega il Presidente del Corso di Laurea Roberto Delle Donne- In tale prospettiva, il Corso di Laurea in Storia subordina, ad ogni ulteriore articolazione settoriale e specialistica (che si avrà soprattutto al successivo livello del biennio, con la laurea specialistica), la preliminare individuazione di una base formativa comune, costituita dalle discipline storiche dell’intero arco cronologico, dalla storia greca a quella contemporanea. Particolare attenzione viene poi riservata al dialogo interdisciplinare, non solo con le discipline filologico-letterarie, storico-religiose, storico-artistiche e filosofiche – com’è tradizione nelle Facoltà di Lettere –, ma anche con le scienze sociali (sociologia, economia, antropologia) e del territorio (geografia), nonché con le discipline informatiche e telematiche, in conformità con gli orientamenti attuali della più avvertita storiografia italiana ed europea”. Lo studente ideale di Storia: “I miei colleghi ed io abbiamo da tempo smesso di vagheggiarlo. Abbiamo a lezione studenti eccellenti, ma spesso talmente diversi gli uni dagli altri, da rendere impossibile la loro riduzione a un minimo comun denominatore; confrontarli con un modello di ideale pedagogico significherebbe sacrificare la ricchezza e la mobilità della vita a un’astrazione”. Il Corso prevede un unico percorso formativo, con alcune possibilità di scelta concentrate soprattutto al III anno. Scelte che prevedono “possibili opzioni tra discipline di interesse antichistico, medievistico o modernistico (ad esempio, paleografia, numismatica, archivistica o biblioteconomia; oppure storia dell’arte antica, medievale, moderna o contemporanea) e finiscono col configurare un primo orientamento verso il mondo antico, medievale o moderno, che potrà poi essere ribadito nei due successivi anni della specialistica”.
“E’ un Corso di Laurea destinato soprattutto a chi proviene dal liceo classico. La conoscenza del Greco è fondamentale. Per questo lo consiglio a chi abbia competenze già acquisite. Chi viene da altre scuole dovrà sudare molto” avverte il prof. Ugo Maria Criscuolo, Presidente del Corso di Laurea in Lettere Classiche. Il primo anno è molto compatto. “Tra primo e secondo semestre ci sono otto crediti di Letteratura italiana; otto crediti in moduli di Letteratura latina, quattro al primo e quattro al secondo semestre; otto crediti in Elementi di Storia della lingua latina; altrettanto nel gruppo di greco tra letteratura e lingua. In più Glottologia, Linguistica; Storia greca. Inoltre l’area formativa D in cui sono previste traduzioni di greco e latino per colmare il vuoto di base”. Sono una trentina (a luglio) i laureati della triennale; quasi sicuramente continueranno tutti con la Specialistica.
Elviro Di Meo