Festa dell’Ingegneria Chimica

Primo Chemical Engineering Day, la festa dell’Ingegneria Chimica. Si è svolta il 21 settembre nella sede centrale della Facoltà. Un’occasione per promuovere le opportunità del settore attraverso le testimonianze di ex-allievi e premiare i migliori laureati specialistici del 2009 – Rocco Tarchini (in Belgio al momento della premiazione), Angelo Pommella e Antonio Aulicino – che ricevono una targa ed un assegno messo a disposizione dal Banco di Napoli. “Si dice che gli ingegneri chimici napoletani siano i migliori”, commenta il Presidente del Polo delle Scienze e delle Tecnologie Massimo D’Apuzzo. “L’Ingegneria Chimica ha indicatori di ricerca molto positivi. Non abbassiamo la guardia, viviamo in un mondo molto competitivo e le rendite di posizione non durano a lungo”, raccomanda il Preside Piero Salatino che sottolinea quanto “eventi come questo contribuiscano a creare senso di appartenenza. In futuro cercheremo di rilanciare le associazioni di ex-alunni”. Promotrice dell’iniziativa insieme al Corso di Laurea è la rappresentante degli studenti Maddalena Mattiello che aggiunge: “non è retorica dire che l’università siamo anche noi studenti, uniti nel senso di appartenenza ad un’istituzione che speriamo continui a garantire il diritto allo studio”. “La vita di un ingegnere chimico è movimentata ma molto interessante. È quello che vorremmo trasmettere attraverso questo incontro che speriamo di trasformare in un appuntamento fisso”, dice il Presidente del Corso di Laurea Pier Luca Maffettone presentando gli ospiti, ex-allievi ben collocati nel mondo professionale. Laureato nel 1995, l’ing. Nicola Rizzo lavora all’Italcementi, multinazionale italo-francese nella quale ha svolto una carriera ‘eclettica’ – entrato con mansioni esclusivamente tecniche, col tempo ha ricoperto incarichi di gestione nei settori commerciali e sviluppo prodotto, acquisendo nuove conoscenze attraverso corsi di aggiornamento ed un Master in Business Administration conseguito alla Bocconi. “Ho avuto difficoltà a trovare il primo lavoro perché, quando mi sono laureato, la crisi Enimont aveva raso al suolo il settore in Italia. Ho sempre voluto occuparmi di marketing e gestione aziendale ma non è stato semplice, dopo dieci anni, rimettersi a studiare di nuovo”, racconta. Oggi, per l’ennesima volta nella sua vita lavorativa, ha ricominciato da capo, nel settore della green economy e delle tecnologie sostenibili. “Questi studi sono un’ottima scelta, danno una formazione di base completa anche grazie ad esami che sembrano meno focalizzati”, commenta Rizzo. L’ing. Angelo De Filippo, dottorato dopo la laurea – conseguita nel 2004 -, oggi è responsabile di ricerca presso la General Motors e si occupa dello sviluppo di automobili Euro 6 (la cui introduzione è prevista nel 2014) ed Euro 7. Consiglia di sfruttare la possibilità di studiare all’estero, attraverso una borsa Erasmus, Fullbright o Marie Curie: “io l’ho fatto, sono stato in Inghilterra e mi sono interfacciato con altre dinamiche e modalità di studio”. A chi fosse interessato al dottorato consiglia di ‘essere motivati’. “Ho continuato le mie ricerche sulla combustione anche se in tanti mi suggerivano di cercare lavoro. Siate convinti e imparate a buttarvi. Nel 2006 ho scritto ad un ricercatore del quale avevo letto una quarantina di articoli, chiedendogli di seguire il suo lavoro alla Ford. Nei mesi trascorsi a Detroit ho imparato come si lavora in una grande industria americana”. La General Motors l’ha chiamato ancora prima di ultimare il dottorato, grazie ad un curriculum presentato durante il job meeting. “Al colloquio, ho portato delle proposte, scoprendo che non sapevano nulla di nanoparticelle, un argomento sul quale avevo iniziato a lavorare qui”, conclude De Filippo. 
La cerimonia è stata preceduta da un incontro mattutino sulle modalità di passaggio alle lauree magistrali dell’ordinamento didattico 270 per gli studenti che si sono laureati con il precedente ordinamento. 
Simona Pasquale
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