Formazione flessibile a Sociologia, laureati “appetibili sul mercato del lavoro”

“E’ una Facoltà che offre molto in termini di formazione, rende flessibili mentalmente e appetibili sul mercato del lavoro”, afferma il prof. Gianfranco Pecchinenda, Preside dell’unica Facoltà di Sociologia in tutto il Sud Italia, sita nel pieno centro storico di Napoli. Due i Corsi di Laurea Triennali attivati: Sociologia e Culture digitali e della comunicazione (quest’ultimo a numero chiuso, con 250 posti messi a concorso).
L’accesso a Sociologia prevede lo svolgimento di un test di valutazione delle competenze in ingresso su diverse discipline: Inglese, Matematica per la statistica, Cultura generale e Storia. “Lo scopo della prova che, quest’anno, si svolgerà il 18 settembre nel complesso universitario di Monte Sant’Angelo, non è assolutamente quello di respingere le matricole, piuttosto testare il possesso di competenze minime e la motivazione personale ad intraprendere un determinato percorso di studi”, spiega il Preside, secondo il quale lo studente modello di Sociologia “è un giovane interessato all’attualità, alla società che ci circonda ed ai suoi mutamenti, oltre che al mondo delle nuove tecnologie”. Coloro che non superano i test, possono comunque immatricolarsi ma sono tenuti a ripetere la prova nella seconda tranche prevista per il 17 dicembre. Se anche questa opportunità dovesse andare persa, allora lo studente sarà convocato, qualche mese dopo, per un colloquio motivazionale. I corsi, divisi in due semestri, e tenuti da “un corpo docente dinamico e professionalmente in crescita”, cominceranno il 1° ottobre, in anticipo di circa due settimane rispetto agli altri anni, in modo da terminare il primo semestre qualche giorno prima della pausa natalizia. “Non lasciamo quella tremenda appendice tra dicembre e gennaio, per cui, dopo le vacanze, tutto si riduceva a poco più di una settimana di lezione, in modo da dare ai ragazzi il tempo di studiare e usufruire dei due appelli della sessione straordinaria per sostenere gli esami”. Nonostante la discordanza di pareri con gli studenti, soprattutto i fuori-corso, i quali hanno manifestato più volte l’esigenza di avere un maggior numero di appelli, “a partire dal prossimo anno – fa sapere Pecchinenda – i corsi non saranno interrotti dagli esami e la sessione di aprile, che avevamo introdotto negli anni scorsi, non sarà inserita. Abbiamo già deliberato l’approvazione del calendario didattico e, poi, i ragazzi devono avere la consapevolezza che l’Università non è un esamificio”.
Al primo anno, le discipline impartite sono abbastanza eterogenee: Sociologia, Metodologia della ricerca sociale, Storia, Statistica e Psicologia sociale, per poi entrare nello specifico già dal secondo anno con lo studio degli ambiti della Sociologia più applicativi: Sociologia della cultura, Sociologia economica e Sociologia del territorio. Nel complesso, i percorsi triennali prevedono venti esami. “Al conseguimento del titolo triennale, la maggior parte dei nostri studenti decide di completare il percorso di studi con l’iscrizione ad uno dei due bienni specialistici: Comunicazione pubblica, sociale e politica; Politiche sociali e del territorio, anche perché è bene ricordare che, per essere sociologi a tutti gli effetti, è necessario conseguire la Laurea Magistrale. In ogni caso, oggi, il titolo di dottore qualifica, ma non basta per entrare nel mondo del lavoro. Occorre una specializzazione ulteriore”. Tenuto conto della flessibilità mentale, acquisita negli anni di studio, “i laureati in Sociologia hanno un grande vantaggio: la capacità di adattarsi ad un mercato del lavoro in continua evoluzione, – afferma la prof.ssa Enrica Amaturo, Direttrice del Dipartimento Gino Germani – ecco perché riescono ad inserirsi in molteplici ambiti: dalla selezione del personale all’organizzazione, sia in enti pubblici che privati”. D’altra parte, “il sociologo è un professionista esperto in ricerche empiriche e può aiutare nella programmazione delle politiche sociali e pubbliche”. Non va sottovalutato l’intero settore relativo alla comunicazione digitale. “Tutti gli enti, ormai, hanno la necessità di dotarsi di strumenti della comunicazione in rete e, dunque, hanno bisogno di esperti in questo campo”, conclude la docente.
Nessuna novità, almeno per ora, rispetto alla sede della Facoltà, non adeguata ad accogliere gli oltre 4mila iscritti. Probabilmente, alcune lezioni del primo anno continueranno a tenersi presso il cinema Astra, in via Mezzocannone, in attesa dell’inizio dei lavori presso la struttura di S. Marcellino.
Maddalena Esposito
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